Ponte Brasile-Italia alla rassegna cine di Bahia Il 12 marzo scorso è iniziata a Salvador la XXIX edizione
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Con
una conferenza del regista italiano Francesco Rosi e la proiezione
di “Miracolo a Milano”, l’ormai classico capolavoro di Vittorio
De Sica, il 12 marzo scorso è stata inaugurata a Salvador la XXIX Jornada
Internacional de Cinema da Bahia. La giornata, tuttavia, è equivalsa
a un prologo della manifestazione e utilizzata per rendere noto il
programma del festival e dare lettura del regolamento. La
rassegna vera e propria, dal titolo “Per un mondo più umano”, avrà
luogo sempre a Salvador, dal 4 all’11 settembre prossimi e, oltre al
concorso di film afro-ibero-americani
e al mercato internazionale di film e video indipendenti, proporrà varie
altre attività. Già a partire dall’ultima settimana di agosto inizierà
un’intensa programmazione di film che avrà per traccia “Il Classico
ed il Moderno: l’influenza del neorealismo sul cinema brasiliano degli
anni 50”. Questa
sezione, patrocinata dall’Istituto italiano di cultura di São Paulo,
prevede anche la proiezione di opere classiche del grande maestro Luchino
Visconti, di film brasiliani dello stesso decennio, come “Rio,
quaranta gradi” di Nelson Pereira dos Santos e “Il grande
momento” di Roberto Santos, fino ad opere contemporanee come
“Central do Brasil” di Walter Salles. Saranno proiettati anche
film di giovani registi italiani eredi del neorealismo. Parallelamente, si
svolgerà un seminario nel quale verrà discussa l’influenza del
neorealismo sull’evoluzione del cinema brasiliano. Durante
la fase internazionale delle Giornate, si svolgerà il convegno
“Percorsi del documentario oggi in Brasile e nel mondo” illustrato da
una mostra di carattere mondiale intitolata “Occhi aperti sul mondo
dell’attualità”. Si svolgerà anche un incontro per discutere e
analizzare le nuove sfide del cinema baiano e brasiliano e i festival del
cinema in Brasile. Per completare i temi delle Giornate, la direzione del
festival, coerente con la sua vocazione latino-americana, pensa di
ampliare lo studio del contributo dell’Italia non soltanto al cinema
brasiliano ma anche alla cinematografia di altri paesi dell’America
Latina. In questo contesto, le Giornate vedranno la presenza di registi
latinoamericani, ex allievi del Centro sperimentale di cinematografia di
Roma, così come di alcuni film rappresentativi dell’influenza
neorealista in Argentina, Cuba, Cile, Colombia, Venezuela e altri paesi
latinoamericani. Per
chiudere l’ampio e promettente ciclo di scambio tra il cinema italiano e
l’universo cinematografico dell’America Latina, sarà realizzato
l’incontro “Italia, porta di accesso al nuovo cinema latinoamericano
in Europa”. Tramite relazioni, esposizioni e esempi filmati, verrà
fatta una ricostruzione storica dell’importanza fondamentale che
l’Italia ha avuto nel consolidamento del Cinema Novo e di tutto il
cinema nell’America Latina, all’inizio degli anni 60, tramite gli
spazi ad esso dedicati come il “Columbianum, le rassegne e la leadership
di Padre Arpa e Gianni Amico. Per
ripetere l’esperienza vincente delle passate edizioni, le Giornate
porteranno il cinema anche in piazza, con un programma che verrà
inaugurato dal film “Bahia de Todos os Santos”, di Trigueirinho
Neto e concluso con “Bahia de Todos os Sambas”, di Paolo Cesar
Saraceni. L’edizione
2001 delle Giornate si era invece svolta con un omaggio allo scrittore Jorge
Amado. Era anche l’anno di molti anniversari: Jorge Amado compiva 70
anni di attività letteraria; il film Dona
Flor e seus dois maridos ne compiva 25 e la Fondazione Casa de Jorge
Amado era arrivata al suo 15° anno di vita. Quello
che doveva essere un ringraziamento per tutto ciò che Jorge Amado ha
fatto per il cinema e per la cultura in Brasile è diventato anche
“saudade” poiché, durante i preparativi della Jornada, lo scrittore
è venuto a mancare. Gli omaggi hanno avuto, pertanto, un altro sapore.
Tutto è stato diverso senza di lui, ma lo scopo è stato ugualmente
raggiunto. Le
due mostre, “Jorge Amado nell’Universo Audiovisuale” e “Jorge
Amado nel Cinema tramite l’obiettivo di Zelia Gattai” non sono
state allestite soltanto per Salvador, ma sono state trasferite anche a
S.Paulo, Brasilia e Rio de Janeiro, e si è pensato poi di esportarle
anche all’estero. Infatti sono state messe in programma, quest’anno, a
Lisbona (marzo), Roma (maggio), Parigi (settembre) e Madrid (novembre). Una
retrospettiva di film in 35mm basati sull’opera del grande scrittore, ha
portato numerosi spettatori in sala. Purtroppo, “Terra Violenta”
(diretto da Edmond Bernoudy nel 1948), il primo film basato su una
sua opera, ossia l’adattamento di Terras
do Sem Fim, non ha potuto essere proiettato a causa del precario stato
della pellicola. Sono invece stati regolarmente proiettati i seguenti
film: Seara Vermelha (Alberto D’Aversa, 1963), Tenda
dos Milagres (Nelson Pereira dos Santos 1977), Dona Flor e seus dois maridos (Bruno Barreto, ), Jubiabá
(Nelson P. dos Santos, 1986), Tieta
do Agreste (Cacá Diegues, 1996). I
seminari erano invece dedicati alla presenza di Amado a Rio de Janeiro e
S.Paulo, mentre in Europa riguarderanno ogni paese che ospiterà le mostre
sopracitate. Nel caso di Roma, sarà dedicato alla presenza di Jorge Amado
in Italia e nell’Est Europeo e dovrebbe avvenire subito dopo la prima
mondiale del musical Dona Flor e
seus dois maridos, di Chico Buarque de Hollanda, tuttora in
fase di preparazione. Durante
la Jornada, sono state organizzate anche due tavole rotonde: una che ha
discusso i problemi della distribuzione dei film, e un’altra che ha
analizzato la relazione tra Cinema e Letteratura. Tramite il concorso
Afro-ibero-americano, che ha come obiettivo la divulgazione delle nuove
produzioni indipendenti, sono state premiate le opere considerate più
rappresentative delle categorie documentari, fiction, animazione e
sperimentale. Ha avuto inizio anche un interscambio di cortometraggi tra
Brasile e Italia, ossia tra il Festival Internazionale del Corto di
Trevignano (Roma) e la Jornada di Bahia.
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