Caffé, Brasile sempre al primo posto Nel 2001 esportazione da record, ma incassi sempre più giù
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La scoperta del caffè
La diffusione in Europa e nel mondo La denominazione della pianta data da Lineu di "Coffeea Arabica" è dovuta al fatto che le prime coltivazioni si diffusero in quella regione nei secoli XV e XVI nella regione dello Yemen in Arabia. Furono gli stessi arabi i primi a consumare il caffè come infuso invece di mangiarlo o masticarlo come facevano i pastori abissini. I turchi adottarono un modo speciale di prepararlo con una base di polvere per infusione, ma senza colarlo, metodo conosciuto anche oggi come caffè turco. Il primo a introdurre il caffè in Europa fu il tedesco Leonardo Rauwolf dopo un viaggio in oriente nel 1592, seguìto di pochissimo dal botanico italiano Prospero Alpini. Già alla fine del secolo XVI a Venezia si vendevano le prime tazzine di caffè dell’Europa Occidentale. Possiamo citare Pietro della Valle e Onorio Belli come i principali diffusori della scura bevanda in Italia, e fu proprio questa la prima nazione europea a consumare largamente questa bevanda. Il primo caffè inteso come esercizio pubblico fu aperto infatti nel lontano 1643. In Francia il caffè fu introdotto da Thevenot nel 1659, ed ottenne un accoglimento molto favorevole alla corte di Luigi XIV, dove veniva amabilmente sorseggiato durante i ricevimenti e coltivato nelle reali serre. Famosissimi gli spacci di quella bevanda a Parigi, i Cafè Parisiennes, sedi poi di movimenti politici e culturali. Nel 1723 Gabriel Mathieu Descleus ottenne dal monarca alcune piante di caffè da piantare nelle proprie colonie delle Indie Occidentali: prima a Santo Domingo e poi nelle Antille Francesi. Parallelamente anche gli olandesi iniziarono la coltivazione nella Guyana Olandese (Suriname). Cominciò così in queste isole la prima vera coltivazione intensiva di questa pianta di cui i francesi monopolizzarono il commercio sino alla fine del XVIII secolo. Queste prime coltivazioni furono la genesi di tutte le grandi piantagioni di caffè dell' America Latina.
Le prime coltivazioni brasiliane nel Pará L'introduzione del caffè in Brasile avvenne nel 1727 grazie al sergente maggiore Francisco de Mello Palheta. Quell'anno il governatore generale del Maranhão e del Gran Parà, João de Maria Gama, mandò il sergente in aiuto al governatore francese D'Orvilliers per risolvere questioni controverse di confini tra la Guyana Francese e quella Olandese. Palheta risolse brillantemente la contesa e fu quindi invitato dal D'Orvilliers nelle sue famose piantagioni di caffè. Il militare divenne anche molto amico della moglie del governatore, Madame Claude, e alla sua partenza ebbe in omaggio un pugno di semi della preziosa pianta (pare messi personalmente dalla signora in tasca al maggiore...) e di un grande vaso di piante tra le quali, nascoste, c’erano anche alcuni arbusti di caffè. Ritornando a casa a Belém do Pará, Palheta piantò quei germogli. Ebbe così inizio la storia del maggior produttore mondiale di caffè.
La diffusione nel resto del Paese Principale artefice della diffusione della coltivazione nel resto del Paese, fu il comandante João Alberto Castelo Branco, che con la sua nave mercantile portò le piante dal Maranhão al sud del paese, a Rio de Janeiro, affidandole alle cure dei frati cappuccini. Padre Antonio Lopes da Fonseca iniziò una piantagione considerevole nel Sítio Medanha, a Campo Grande e il vescovo di Rio, Don José Joaquim Justiniano, distribuirà i semi nelle zone di Rezende e São Gonçalo. Rio divenne così la prima capitale brasiliana del caffè. Persino il re Don João VI, racconta Taunay nella sua "Programação da cultura cafeeira" (programmazione di coltivazione della pianta di caffè, ndr), distribuì sementi di caffè ai membri della corte perchè se ne iniziasse la coltivazione. Tra i maggiori incentivatori della coltivazione di questa pianta vi fu anche il marchese di Lavradio, che in São João Marcos addirittura esentò dal servizio militare chi si dedicasse a questa coltura. A partire dal 1810, la coltivazione del caffè si sviluppò enormemente in Brasile tanto che già nel 1826 l'esportazione (che era all'inizio secolo praticamente nulla) rappresentava già il 20% della produzione mondiale. E fu nel 1889 che il Brasile si guadagnò la leadership del maggior produttore di caffè in assoluto superando con il suo 40% l'isola di Java; e da allora non la abbandonò mai, assumendo così un peso non indifferente nella bilancia commerciale brasiliana. Lo stato di Rio che ospitava la capitale ed era il maggior produttore di caffè del paese, cedette la posizione a San Paolo nel 1886. Fu poi superato anche dal Minas Gerais e, nel 1928, anche dallo stato di Espírito Santo. Attualmente si colloca al quarto posto nel paese. I principali stati del Brasile atti a questa coltivazione sono: São Paulo, Paraná, Minas Gerais, Espírito Santo, Rio de Janeiro, Bahia, Goiás, Pernambuco, Mato Grosso, Mato Grosso do Sul, Ceará e Rondônia.
L'attuale produzione brasiliana Secondo gli ultimissimi risultati ufficiali del Cecafe (Conselho dos exportadores de cafè verde do Brasil), l'esportazione nel mese di marzo 2002 è stata:
São Paulo 843.392 sacas de cafè (1 saca =
60kg) Conteggiando anche la produzione di caffè solubile nella misura di 240.660
sacas, l'esportazione totale del solo mese di marzo è stata di 1.837.094
sacas da 60 kg.
Secondo la Companhia nacional de abastecimento (Conab) la raccolta di
maggio di quest’anno dovrebbe rendere tra i 37,6 milioni ed i 40 milioni
di sacas di 60 chili, (28,1 milioni lo stesso periodo del 2001). Ma la
tendenza fa prevedere addirittura un incremento più alto, che
raggiunge i 42
milioni di sacas, arrivando così al traguardo del secondo maggior raccolto in assoluto,
battuto solo dall'annata record del 1942/43 (non ne viene riportato
l'effettivo). La prima e principale varietà della pianta del genere Coffea è senz'altro la Coffea Arabica, dal nome della zona nella quale questa pianta fu scoperta e coltivata per la prima volta, ed è anche quella importata in Brasile nel 1727. Questa varietà possiede semi di buona dimensione e qualità. La varietà Arabica ha una sottospecie detta Laurina poco produttiva e con un contenuto di caffeina molto basso. La si usa di solito per incroci migliorativi. Una varietà molto apprezzata è la Bourbon Vermelho, importata nel 1864, molto più produttiva che la Arabica. Il caffè di varietà Sumatra venne importato dall'isola omonima nel 1896. La sua altezza è maggiore rispetto alle altre varietà, e quindi meno adatta a coltivazione intensiva. Nel 1871 si è scoperta a São Paulo la varietà Amarelo de Botucatu. La varietà Maragogipe si è scoperta a Bahia nel 1870, ha frutti e semi sono molto grandi, ma la produzione è ben minore che nella Arabica. La varietà Moka presenta un arbusto di forma conica, con frutti piccoli e sferici. La qualità dell'infuso è ottima e la rendita è di buon livello, come quella dell'Arabica. Le due varietà si differenziano per i frutti che sono di polpa gialla nella Moka e verde nella Arabica. Le varietà Caturra Vermelho e Caturra Amarelo vengono da Espirito Santo. La loro origine dovrebbe essere mineira. La robustezza della pianta è relativamente alta ed ha una produzione rapida di frutti. I semi sono equivalenti alla varietà Bourbon. La varietà Mundo Novo nacque nel 1943, nella città di Novo Mundo (oggi Urupes, São Paulo) da una ricerca dell'Istituto Agronomico de Campinas. Questa qualità è la più coltivata in quanto la produzione di frutti è molto alta. Un ulteriore miglioramento si è ottenuto ultimamente con un ibrido dall' incrocio della Mundo Novo con la Caturra, chiamato Catuì. L’ elevata capacità produttiva e la buona qualità ne hanno determinato una immediata diffusione.
Categorie qualitative La lavorazione della pianta del caffè è relativamente semplice. Dopo la raccolta dei frutti (simili a ciliegie) si ha l'essiccazione al sole per estrarne il seme, che è quella parte che conosciamo tutti. A loro volta i semi verranno tostati in appositi forni e quindi commercializzati. La distribuzione di basso livello provvederà poi alla commercializzazione sia in forma intera che in polvere ed alla ricerca di miscele di varietà differenti per ottenere il miglior risultato come qualità di infuso. Esistono anche diverse e precise categorie del prodotto finale, riferite ai gusti di distinti gruppi di consumatori ed alla presentazione del prodotto. Queste categorie sono descritte con precisione nel manuale "Recomendações Técnicas para a Diferenciação das Qualidades dos Cafés" (Raccomandazioni tecniche per la differenziazione delle qualità di caffè. Queste categorie si possono riassumere in:
Caffé gourmet: sono quelli più rari ed esclusivi, eccellenti, che
possiedono solo le qualità positive del caffè, caratteristiche uniche e
marcanti ed un valore aggregato molto superiore alla norma.
Noi italiani siamo dei cultori del
caffè espresso, concentrato, denso e dal sapore pieno. Siamo alla ricerca
delle miscele più svariate di caffè provenienti da diverse coltivazioni di
diversi tipi di pianta pur arrivare al risultato voluto. Questa continua
ricerca di qualità ci ha dato la posizione di leader per quanto riguarda
la bontà
delle miscele di polveri di caffè italiane, ma ha anche fatto sì che le
nostre macchine per ottenere il caffè espresso siano le migliori al mondo.
In Brasile sino a qualche anno fa il caffè nei ristoranti era da
richiedere al cameriere, che mai si sarebbe sognato di farti la classica
domanda a fine pasto. Tuttora nei piccoli ristoranti il caffè è del tipo
all'americana e servito a inizio serata e a volte, come è accaduto a chi
scrive, addirittura già zuccherato! Il lato positivo è che viene per lo
più offerto dal ristoratore. Chi ha viaggiato in Brasile ricorda senz'altro
la colazione (tra
l'altro chiamata cafè de manha, caffè di mattina) quasi sempre a buffet, dove
viene per lo più servito in thermos. Il buon
espresso ce lo possiamo soltanto sognare. E se il locale è
provvisto della macchina espresso italiana? Non illudetevi, le tazzine
sono grandi il doppio delle nostre e colme sino all'orlo. Il sapore, poi,
non sarà mai come quello delle nostre ricercate miscele italiane.
Nelle normali famiglie poi non abbiamo quasi mai incontrato la caffettiera moka
o la napoletana. Come faranno a fare il caffè? Semplice, quello solubile è
certamente più comodo.
Batida de cafe: 1 dose di latte condensado, 2 dosi di caffè, 1 dose di
cachaça E inoltre:
Maravilhosa Carne com Café, carne in pentola a pressione, con
aglio, margarina, birra scura e caffè.
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Qui di seguito un elenco di link riguardanti il caffè
che sono stati utilizzati per la ricerca.
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