Per decifrare il Brasile degli anni
’70, potrebbe essere di aiuto leggere un suo libro di poesie. Poesie
“rapide”, minimali, così come i testi delle sue canzoni, nelle quali sono
magistralmente distillati il rigore, le tensioni, ma anche tutta la irripetibile dolcezza di quella stagione.
Definito dalla critica letteraria come “il Vinicius de Moraes della sua
generazione”, Antonio Carlos Ferreira de Brito, conosciuto come Cacaso,
ha attraversato come una meteora il suo paese stretto nella morsa di una
dittatura militare che egli ha combattuto esplicitamente. E come una
meteora se ne è andato, a soli 43 anni. Poesia
rapida come la vita, la sua - così come è stata definita da un giornale
-, nella quale riescono a convivere, in perfetto equilibrio, raziocinio e
passione. Ma nella sua opera, così come nei testi
delle sue canzoni e negli altri scritti, si scorge anche tanto pudore,
quello stesso che non gli ha consentito di muoversi disinvoltamente tra i
media e di farsi conoscere a un pubblico più vasto, come invece hanno
fatto altri. Pur essendo autore di alcune indimenticabili canzoni e uno
dei più autorevoli rappresentanti della “poesia marginale”, Cacaso in Brasile
oggi è un illustre sconosciuto. A parte la sua produzione
letteraria e alcune indimenticabili canzoni, sono rimaste poche tracce
della sua fugace presenza, e non sono in molti a ricordarsi di
lui. A parlarcene, a tentare di far rivivere per un attimo la sua immagine, ci è di
aiuto una testimonianza regalataci da Rosa Emilia, sensibilissima
interprete e autrice baiana che oggi vive e lavora in Italia e che è
stata sua compagna di quegli anni e sua moglie. Non è stato semplice per
lei aprirsi, raccontare di sé e del suo legame con Cacaso, e forse non
soltanto perché la profondità di certe ferite rimane intatta anche col
passare degli anni. Rosa Emilia è stata umanamente e artisticamente molto
influenzata da Cacaso. La sua riservatezza, la sua sobrietà, il suo
pudore ricordano quelli del poeta brasiliano. E, in qualche modo, ci
parlano di lui. (f.ger)
"Mi
guardò e mi chiese: posso chiamarti tra un quarto d'ora?"
Un
appassionato ricordo di Rosa Emilia, sua moglie e compagna di quegli
anni
di
Rosa Emilia Machado Dias
Ho conosciuto Cacaso quando
frequentavo l'Università di Lettere e Letteratura di Bahia UFBA, a
Salvador. Ricordo che l’ateneo aveva organizzato un incontro a cui
partecipavano come relatori alcuni personaggi
famosi: critici letterari, poeti e poeti marginali. Io scrivevo
poesie e mi sentivo parte di quest’ultima categoria. Al dibattito erano
presenti Silviano Santiago, Ruy Espinheira, Capinam, tra tanti altri. E
c’era anche Cacaso. In quell'epoca Salvador era ricca di manifestazioni
letterarie e quell’incontro
è finito con il rovesciasi di tavoli e di parole calde contro il sistema
editoriale brasiliano. Vivevamo l’ultimo periodo di ditattura militare.
Io avevo 17 anni, e ho conosciuto Cacaso proprio lì, fra i miei compagni
poeti marginali che lui preferiva all'istituzione accademica che lo aveva
invitato. Sono arrivata all'improvviso vicino a un cartellone su cui erano
scritte alcune poesie. Lui era lì con una mia amica, non avevo la minima
idea di chi lui fosse, e così li ho interrotti. Avevo voglia di parlare
di quella poesia che avevo letto, era così bella, e quel momento così
urgente... Ricordo che da quell’istante Cacaso dimenticò la mia amica,
si rivolse a me e mi diede il suo libro "Na corda bamba",
scrivendoci il suo indirizzo e il numero di telefono di Rio. In cambio
chiese il mio e mi disse: “Posso chiamarti tra un quarto d'ora?".
Scoppiai a ridere… A Salvador io cantavo con il mio gruppo amatoriale e
lavoravo saltuariamente, registrando jingles per le pubblicità locale,
oltre a far parte di un’associazione di poeti e scrittori della mia città.
Insomma, ero dentro fino al collo tra musica e poesia. Dopo un anno e
mezzo di fidanzamento con Cacaso, mi sono trasferita a Rio. Sentivo che la
mia convivenza con una persona così intelligente, colta e divertente mi
arricchiva. Lui ha influenziato il mio modo di rapportarmi con il mio
lavoro di cantante e di paroliere. Mi ha appoggiata incondizionatamente
quando decisi di abbandonare l'università e di dedicarmi interamente alla
musica e al suo studio. In quel periodo frequentavo corsi di inglese,
danza classica e vivevo nell'ambiente culturale più ricco di
Rio. I nostri amici intimi
erano i registi José Joffily, Joaquim Pedro di Andrade, i compositori
Francis Hime, Nelson Angelo, Claudio Nucci, João Bosco, Zé Renato, Sérgio
Santos, Sivuca, i critici letterari Davi Arrigucci Jr.,
Roberto Schwarz, Heloisa Buarque de Hollanda, le cantanti
Miucha, Olivia Byington, Olivia Hime, Patricia Costa, i poeti
Francisco Alvim, Eudoro Augusto, i fotografi Pedro de Moraes e Jaime
Schwart, e tanti altri. Cacaso era amato da tutti, dagli intellettuali
agli studenti, dai musicisti ai poeti: tutti lo rispettavano, riscuoteva
unanimità di consensi. Era laureato in Filosofia e insegnava teoria
letteraria alla PUC-RJ (Pontifice universiadade catolica), teatro dei più
importanti movimenti culturali di Rio e del Paese. Scriveva di critica
letteraria, inventava spazi nuovi per la poesia che prima non esistevano.
Cacaso era semplice, aveva trovato il modo per esprimere quello che poteva
essere il più profondo pensiero filosofico, ma senza umiliare nessuno.
Non l’ho mai sentito vantarsi della sua preparazione. Si sentiva più a
suo agio tra i musicisti, come una volta mi confessò, che tra i
letterati. E spesso si chiedeva se fosse davvero un intellettuale.
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Biografia
Antonio Carlos Ferreira de Brito, conosciuto in Brasile come Cacaso, è nato nel 1944 a Uberaba, nello stato del Minas Gerais e ha vissuto fra Alfredo de Castilho e Barretos, in provincia di São Paulo. A 12 anni un giornale dedicò un'intera pagina a caricature di personaggi politici prese dai sioi quaderni scolastici. E prima dei 20 ha scritto i testi di alcuni samba per amici come Elton Medeiros e Maurício Tapajós. Poeta, paroliere e compositore, è autore di circa 200 canzoni e dei libri di poesia "A Palavra Cerzida" (1967), "Grupo Escolar", "Beijo na Boca", "Segunda Classe" e "Na Corda Bamba", tutti pubblicati negli anni '70. ). Libri che non solo rivelarono l'autore come una delle voci più creative e combattive negli anni della dittatura militare, ma aiutarono a dare visibilità e rispettabilità alla poesia marginal di cui è stato uno dei principali esponenti. La sua opera si caratterizza per tono discorsivo, temática urbana, musicalità e presença di elementi provenienti dalla contracultura degli anni '60. A undici anni si trasferì con la famiglia a Rio de Janeiro. Laureato in Filosofia, tra gli anni '60 e '70 è stato docente di teoria letteraria e letteratura brasiliana alla PUC/RJ (Università pontificia di Rio). In quel periodo collaborò regorlarmente con periodici e quotidiani, tra cui Opinião e Movimento, scrivendo critiche letterarie. Fu senza alcun dubbio il teorico, insieme a Ana Cristina César e Chacal, della così detta generazione mimeógrafo, spiegandole il valore e il senso della poesia maginal. Come paroliere collaborò con i compositori Tom Jobim, Toquinho, Sueli Costa, Mauricio Tapajós, Nelson Angelo, Novelli, Francis Hime, Edu Lobo, Djavan , Claudio Nucci, tra tanti altri.
Come poeta ha pubblicato :
· A Palavra Cerzida, Rio, José Álvaro Editor, 1967,
· Grupo escolar, Rio, Mapa Filmes, Coleção Frenesi, 1974,
· Segunda Classe( con Luiz Olavo Fontes), Rio , Coleção Vida de Artista,1975
· Beijo na Boca, Rio , Coleção Vida de Artista,1975
· Na Corda Bamba ( 1° edição revista e diminuida), Rio , 1978
· 3 Poetas, Antonio Carlos de Brito/Letícia Moreira de Souza/ Eudoro Augusto- Centro di Estudios Brasilenos, Lima Perú, 1979
· Mar de mineiro , poemas e canções, Rio, 1982
· Beijo na Boca e Outros Poemas, seleção de quase vinte anos de trabalho poético,São Paulo , Brasiliense, 1985
Inoltre, sono suoi tutti i testi delle canzoni del Film di Eduardo Escorel " O Cavalinho Azul" - 1984 scritte insieme a Edu Lobo, e dello spettacolo per bambini " Joana, a Menina dos Sinos" di Ligia Diniz e Novelli. Cacaso è morto improvvisamente nel
1987 a 43 anni, vittima di un infarto.
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POEMAS
E Com Vocês a Modernidade
Meu verso é profundamente romântico.
Choram cavaquinhos luares
se derramam e vai por aí
a longa sombra de rumores e ciganos.
Ai que saudade que tenho
de meus negros verdes anos!
Poema extraído do livro BEIJO NA BOCA
Ed. Brasiliense, SP, 1985
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Moda de Viola
Os olhos daquela ingrata
às vezesme castigam
às vezes me consolam.
Mas sua boca nunca me beija.
Poema extraído do livro BEIJO NA BOCA
Ed. Brasiliense, SP, 1985
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Epopéia
O poeta mostra o pinto
para a namorada e proclama:
eis o reino animal!
Pupilas fascinadas fazem jejum.
Poema extraído do livro BEIJO NA BOCA
Ed. Brasiliense, SP, 1985
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Poema
Trago comigo um retrato
que me carrega com ele
bem antes de o possuir
bem depois de o ter perdido.
Toda felicidade é memória e projeto.
Poema extraído do livro BEIJO NA BOCA
Ed. Brasiliense, SP, 1985
CANÇOES
Meio termo
Música: Lourenço Baêta
Ah! como eu tenho me enganado
como tenho me matado
por ter demais confiado
nas evidências do amor
como tenho andado certo
como tenho andado errado
por seu carinho inseguro
por meu caminho deserto
como tenho me encontrado
como tenho descoberto
a sombra leve da morte
passando sempre por perto
o sentimento mais breve
rola no ar e descreve
a eterna cicatriz
mais uma vez,
mais de uma vez,
quase que fui feliz!
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Amor amor
Música de Sueli Costa
quando o mar
quando o mar tem mais segredo
não é quando ele se agitanem
é quando é tempestadenem
é quando é ventania
quando o mar tem mais segredo
é quando é calmaria
quando o amor
quando o amor tem mais perigo
não é quando ele se arriscanem
é quando ele se ausentanem
quando eu me desespero
quando o amor tem mais perigo
é quando ele é sincero
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Dona Doninha
Música de Sueli Costa
meu avô chamava juca
minha vó dona doninha
ele dava pra sinuca
ela dava pra santinha
minha vó ficou caduca
meu avô saiu da linha
meu avô fundiu a cuca
minha vó ficou sozinha
o meu pai era solteiro
minha mãe era viúva
ele não tomava jeito
ela não tomava chuva
o meu pai era do peito
minha mãe a sua filha
ele era um bom sujeito
ela moça de família
o meu pai era cunhado
minha mãe era sobrinha
o meu pai era afilhado
minha mãe era madrinha
meu avô morava ao lado
minha avó era vizinha
meu avô partiu primeiro
minha vó ficou sòzinha
a praia de itamambucaé
menor que uma praio
naé maior que uma prainha
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As labaredas
Música de Sueli Costa
tenho cara de casada
tenho corpo de solteira
vou pela noite estrelada
do meu Rio de Janeiro
tocar cuíca no inferno
e no céu tocar pandeiro
tocar cuíca no inferno
e no céu tocar pandeiro
as labaredas do bem
as labaredas do mal
eu só tiro a fantasia
nos dias de carnaval
tenho cara de casada
tenho corpo de solteira
vou pela noite estrelada
do meu Rio de Janeiro
tocar cuíca no inferno
e no céu tocar pandeiro
tocar cuíca no inferno
e no céu tocar pandeiro
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Pedra da Lua
Música: Toninho Horta
Dia, mania
Tarde covarde, noite açoite
Minha mãe calma e serena
Com seu sorriso inseguro
Toda vestida de branco
Hoje parece mentira
Hoje parece verdade
Menino levante cedo
Menino não chegue tarde
Dia folia, tarde covarde
Minha mãe no seu piano
Morrendo dentro da tarde
Com seu sorriso mais puro
Toda vestida de branco
Velando os meus passos
Velando os meus tropeços
Menino não morra cedo
Menino não chegue tarde
Dia mania...
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Feito Mistério
Música: Lourenço Baêta
Então senti que o resumo
é de cada um que todo rumo
deságua em lugar comum
então eu monto num cavalo
que me leva a Teerã
e não me perco jamais
quando desespero vejo muito mais
Essa canção me rói,
feito um mistério
essa tristeza dói
meu fingimento é sério
como aéreo é sempre todo amor
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Dentro de mim mora um anjo
Música: Sueli Costa
Quem me vê assim cantando
Não sabe nada de mim
Dentro de mim mora um anjo
Que tem a boca pintada
Que tem as unhas pintadas
Que tem as asas pintadas
Que passa horas a fio
No espelho do toucador
Dentro de mim mora um anjo
Que me sufoca de amor
Dentro de mim mora um anjo
Montado sobre um cavalo
Que ele sangra de espora
Ele é meu lado de dentro
Eu sou seu lado de fora
Quem me vê assim cantando
Não sabe nada de mim
Dentro de mim mora um anjo
Que arrasta suas medalhas
E que batuca pandeiro
Que me prendeu em seus laços
Mas que é meu prisioneiro
Acho que é colombina
Acho que é bailarina
Acho que é brasileiro
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POESIE
E con voi la modernità
Il mio verso é profondamente romantico
Piangono "cavaquinhos"
chiari di luna si versano
e va in giro la lunga ombra di rumori e zingari
Quanta nostalgia ho dei miei verdi anni di negro
dal libro Beijo
na Boca
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Moda de viola
(tipo di musica
eseguita con chitarra)
Gli occhi di quell'ingrata a volte
Mi castigano a volte mi consolano.
Ma la sua bocca mai mi bacia.
dal libro Beijo
na boca
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Epopea
Il poeta va vedere l'uccello alla ragazza
E proclama: ecco il regno animale!
Pupille affascinate digiunano
dal libro Beijo
na boca
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Poesia
Porto con me un ritratto
Che mi porta con se
Molto prima di possederlo
Ben dopo di averlo perso
Tutte le felicità sono memoria e progetto
dal libro Beijo
na boca
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CANZONI
Più o meno
Musica:
Lourenço Baêta
Come mi sto ingannando
Come mi sto uccidendo
Per aver troppo creduto
Nelle evidenze dell'amore
Come sto percorrendo la strada giusta
Come sto percorrendo la strada sbagliata
Attraverso le sue carezze incerte
Attraverso il mio camino deserto
Come mi sto incontrando
Come sto scoprendo
L'ombra lieve della morte
Passando sempre vicino
Il sentimento piu breve
Gira nell'aria e descrive l'eterna cicatrice
Ancora una volta
Più di una volta
Fui quasi felice!
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Amore amore
Musica di Sueli
Costa
Quando il mare
Quando il mare ha più segreti
Non è quando si agita
Ne quando e' tempesta
Ne quanto e' bufera
Quando il mare ha più segreti
E' quando e' bonaccia
Quando l'amore
Quando l'amore ha più pericoli
Non è quando rischia
Ne quando si assenta
Ne quando mi dispero
Quando l'amore ha più pericoli
E' quando è sincero
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Donna donnina
Musica di Sueli
Costa
Mio nonno si chiamava "Juca"
Mia nonna donna donnina
Lui giocava a biliardo
Lei era una santina
Mia nona è impazzita
Mio nonno ha perso la testa
Mio nonno si è fuso il cervello
Mia nonna è rimasta sola
Mio padre era solo
Mia madre era vedova
Lui non si decideva
Lei non rischiava
Mio padre era di cuore
Mia madre era sua figlia
Lui era un buon soggetto
Lei una ragazza di famiglia
Mio padre era cognato
Mia madre era nipote
Mio padre era figlioccio
Mia madre era madrina
Mio nonno abitava di fianco
Mia nonna era vicina
Mio nonno se ne andò prima
Mia nonna è rimasta sola
La spiaggia di Itamambuca
E' minore di una spiaggetta
E' maggiore che una spiaggiona
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Le fiamme
Musica di Sueli
Costa
Ho la faccia da sposata
Ho il corpo da ragazza
Vado nella notte stellata
Nel mio Rio de Janeiro
Suonando cuica nell'inferno
E tamburello in paradiso
Suonando cuica nell'inferno
E tamburello in paradiso
Le fiamme del bene
Le fiamme del male
Solo mi tolgo la maschera
Nei giorni di carnevale
Ho la faccia da sposata
Ho il corpo da ragazza
Vado nella notte stellata
Nel mio Rio de Janeiro
Suonando cuica nell'inferno
E tamburello in paradiso
Suonando cuica nell'inferno
E tamburello in paradiso
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Pietra di luna
Musica di
Toninho Horta
Giorno, mania
Pomeriggio codardo, notte di botte
Mia madre calma e serena
Con il suo sorriso incerto
Tutta vestita di bianco
Oggi non sembra vero
Oggi sembra tutto vero
Bambino svegliati presto
Bambino non fare tardi
Giorno follia, pomeriggio codardo
Mia madre al pianoforte
Morendo nel pomeriggio
Con il suo sorriso più puro
Tutta vestita di bianco
Velando i miei passi
Velando il mio inciampare
Bambino non morire presto
Bambino non fare tardi
Giorno mania
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Come un mistero
Musica di
Lourenço Baêta
Allora
Sentii che il riassunto
E' di ognuno
Che tutte le mete
Si gettano in un luogo comune
Intanto io monto su un cavallo
Che mi porta a Teheran
E non mi perdo mai
Quando mi dispero vedo molto di più
Questa canzone mi consuma come un mistero
Questa tristezza fa male
La mia finzione è seria
Com'è sempre effimero l'amore
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Dentro di me
abita un angelo
Musica di Sueli
Costa
Chi mi vede cantando così
non sa niente di me
Dentro di me abita un angelo
Che ha la bocca dipinta
Che ha le ali dipinte
Che ha le unghie dipinte
Che passa le ore allo specchio
Dentro di me abita un angelo
Che mi soffoca d'amore
Dentro di me abita un angelo
Su un cavalo
Che egli fa sanguinare con gli speroni
Lui è la mia parte di dentro
Io la sua parte di fuori
Chi mi vede cantando così
non sa niente di me
Dentro di me abita un angelo
Che trascina le sue medaglie
E che suona il tamburello
Che mi ha imprigionato nei suoi lacci
Ma che è il mio prigioniero
Penso che sia colombina
Penso che sia ballerina
Penso che sia brasiliano
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