Rio
de Janeiro - 12 febbraio 2002 - La madrina anticipa la batteria delle percussioni che avanza compatta lungo il percorso rettilineo del sambodromo: ha inizio la sfilata di una scuola di samba e il rito prevede d'essere consumato seguendo regole e figure comuni a tutti i partecipanti alla sfilata.
Come prevede la prassi, circa a metà percorso la bateria si ferma in un apposito spazio a lato del cammino, una specie di parcheggio, e lascia libera la via alla sfilata dei carri e delle migliaia di figuranti che compongono il corteo di ogni scuola.
La madrinha, la bateria, le bahiane, la comissão de
frente, un massimo di otto carri allegorici per ogni scuola e una durata massima della sfilata di 85 minuti sono alcune delle figure fisse e delle molte regole che governano quella sorta di inno all'irrazionalità che è il Carnaval do Rio.
Sono almeno tre i carnevali di Rio che si consumano contemporaneamente. C'è
quello dei moltissimi concerti e spettacoli, allestiti un po' ovunque tra il centro e il sud della città dall'amministrazione
comunale; c'è il carnevale di strada, inscenato dai singoli blocos
(quartieri) che con le loro bande e baterias trascinano folle danzanti su e giù per le vie del proprio
rione; infine c'è il carnevale ufficiale, quello delle principali scuole di samba che sfilano nel sambodromo: una specie di stadio da 90.000 posti la cui arena è composta da un lungo percorso rettilineo. In altre parole è come se avessero edificato
tribune ai lati di un pezzo di strada senza curve. Una delle cose che più mi ha sorpreso
è stata constatare che, fino al giorno dell'apertura ufficiale, in città non si avvertiva l'imminenza della
festa. Questo è infatti un periodo di ferie, un po' come le settimane centrali d'agosto in Italia.
Le notizie di radio e tv raccontano soprattutto di incolonnamenti del traffico in uscita dalla città (trentacinque chilometri di coda questo
sabato) e dei provvedimenti di polizia presi per contrastare i fenomeni di arrastão,
ovvero rapine condotte da bande numerose che vanno da una decina fino anche a un centinaio di componenti a danno degli automobilisti
incolonnati. In tv si assiste quindi alla consueta esibizione di corpi speciali, elicotteri e armi in dotazione (quest'anno va di moda l'americano M16 corto, la Colt che lo produce deve aver fatto un grosso affare da queste parti) che dovrebbe tranquillizzare i
cariocas in viaggio, notoriamente preoccupati per la violenza diffusa.
A mio avviso questi servizi producono l'effetto contrario, dando l'impressione di uno stato di guerra permanente, ma sono senz'altro caldeggiati dalla prefettura in previsione delle elezioni di ottobre.
Poi il carnevale esplode, ed è ovunque. Per la maggior parte dei numerosi
gringos che affollano le strade di Rio in questo periodo, un elevato tasso alcolico è condizione indispensabile per rompere i freni inibitori e gettarsi nella
calca. Ai cariocas non serve, non che non consumino fiumi di birra, solo che non hanno bisogno di nulla per lanciarsi.
Descrivere a parole o anche con immagini ciò che è il carnevale nei suoi molteplici aspetti
è semplicemente impossibile. Il carnevale è qualcosa che entra, come dicevo, nella sfera dell'irrazionale, così come lo sono ore e ore di sfilate
fatte da decine di migliaia di persone in costumi elaboratissimi e coloratissimi, carri costruiti per l'occasione che sono una meraviglia dell'ingegneria scenografica, i 32 milioni di Reais (circa 16 milioni di
Euro) spesi solo dalle 14 scuole di samba, gli addetti alle pulizie del sambodromo o i numerosissimi venditori di bibite che lavorano
sambando. Al sambodromo si portano i bambini dai quattro anni in su, bambini e bambine che stanno svegli tutta la notte, che spesso sanno già ballare bene e che non ho mai sentito frignare o lamentarsi. Un altro aspetto sorprendente è dato dalla dimestichezza
al contatto fisico tra estranei: qui fa caldo e la gente è poco vestita e sudata, gli uomini sono spesso a torso nudo e nonostante tutto ciò nessuno pare farsi il minimo problema a restare pigiato tra migliaia di persone che ballano le une addosso alle altre.
L'impressione è che durante il carnevale tutta Rio, dalla bimba al vecchio ubriacone alla signora con le stampelle, si metta a ballare seguendo un impulso irresistibile.
Mentre scrivo, alla tv stanno annunciando la vittoria della Mangueira per un decimo di punto su
Beija-flor. Stanotte alla Mangueira, che oltre ad essere una scuola di samba è soprattutto una tremenda favela di Rio nord, si ballerà, ci si ubriacherà e si farà l'amore fino all'alba.
Vox populi sostiene che la madrinha da bateria della Mangueira sia stata sostituita due giorni prima della
sfilata. La precedente era stata scelta da uno dei maggiori trafficanti della favela, ma pare che la moglie del trafficante abbia avuto da ridire sulla scelta e abbia convinto il marito a dare, dal carcere dove si trova recluso, l'ordine di sostituirla.
Il problema più grande però l'ha avuto Beija-flor, un problema che quasi
certamente gli è costato il titolo. Infatti ha osato mettere sull'ultimo carro un immagine della Madonna. La chiesa è insorta e ha tassativamente vietato al carro di sfilare costringendo Beija-flor a esibirsi sbilanciata nella coreografia e nell'allegoria,
punti nei quali è stata poi penalizzata dalla giuria. Per finire le polemiche, quest'anno sono entrati di prepotenza gli
sponsor. Quasi tutte le scuole principali ne avevano almeno uno, e insieme alle sponsorizzazioni delle aziende sono arrivate quelle dei politici. Sono stati in molti a storcere il naso e a segnalare il potenziale snaturamento di tutta la manifestazione.
Inoltre l'accostamento di politici alle scuole di samba - che sono per lo più situate in favelas rigidamente governate da delinquenti
- non farebbe presagire nulla di buono sulla classe politica attuale.
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