IL TACCUINO DI MAX Magico Carnevale di Bahia E' festa nei quartieri popolari, ma è trionfo nelle strade
di Max De Tomassi |
Nella zona del centro città la temperatura è altissima: clima e tensioni dovute agli ultimi preparativi ci fanno immaginare cosa starà per accadere di lì a poco. E' la notte del 27 febbraio, a Praça Campo Grande il Carnevale 2003 viene inaugurato da un cerimoniere da queste parti amatissimo: Carlinhos Brown: «Questo Carnevale è delle donne, della bellezza femminile, del loro ruolo di madri e di portatrici di pace.Viva il Carnevale di Salvador!». Dal palco centrale risponde il sindaco della città che dà il via al primo blocco pronto a sfilare nei circuiti allestiti per l'occasione: le più importanti strade cittadine affiancate da interminabili gradinate che traboccano di gente in delirio. A Bahia il Carnevale funziona così: è festa nei quartieri popolari con palchi allestiti e sempre pronti ad ospitare gruppi musicali; è soprattutto trionfo nelle strade del centro che, come dicevo, diventano veri e propri percorsi - palcoscenico lungo i quali si consuma il magico rito collettivo: a due passi dal mare, immersi in un tappeto di folla. I circuiti più importanti sono il Dodò, che si sviluppa sul lungomare del centro dal quartiere di Barra a quello di Ondina, l'Osmar, dal Centro storico a Campo Grande e il Batatinha, da Praça Castro Alves al Pelourinho. Lo start a Campo Grande ci fa capire che queste 5 notti saranno lunghissime; ci si dovrà preparare con una alimentazione fresca e leggera, prevalentemente frutta e stuzzichini vari, pronti a spostarci da un settore all'altro e sempre disposti a ballare. I primi a passare sotto il nostro camarote, un palco riservato allestito dall'ente del turismo per i giornalisti stranieri, sono i percussionisti di Olodum, insieme ai colleghi di Ile Aye, Tambores da Liberdade e Muzenza. Formano dei blocchi e passano tra la folla in perfetto ordine spostando l'aria con il battito dei loro tamburi e chiamando la gente che li segue per strada e quella sulle gradinate, a ballare e cantare. Mentre cominciamo a sospettare quali emozioni ci attendono è già vicino a noi il primo Trio Elettrico, un enorme Tir scoperto allestito a palco sul quale si esibiscono bands di 15-20 elementi, accompagnate da amici, fans, cameraman e quant'altro. Il Trio è l'anima del carnevale di Salvador e tutti i più grandi artisti di Bahia hanno il loro Tir. Si muovono a passo d'uomo per chilometri all'interno di questi famosi circuiti. Sul Trio cantanti come Ivete Sangalo, Carlinhos Brown, Gilberto Gil e le loro bands; sotto il Trio, a prua e a poppa di questi enormi camion, nutrite schiere di fans che acquistando gli abarà (t-shirts-uniformi d'appartenenza ad ogni Trio), acquisiscono il diritto di camminare, ballare e pular vicini ai loro idoli musicali. Già al passaggio del primo Trio, quello di Harmonia de Samba, che non è di certo il più sontuoso, ci sembra di essere al cospetto di un astronave marziana: dagli sbuffi di fumo e dalle mega casse amplificate vengono "pompate" le note delle canzoni che hanno caratterizzato i passati carnevali e quelle che ci faranno ricordare quello di quest'anno. E' certo che i brasiliani si sanno divertire come nessun altro popolo al mondo. Si accalcano, a piccoli passi, stretti stretti, sudati e contenti, cantanti. Perdono ciabattine, si passano lattine di birra sempre perfettamente gelate, schivano i venditori ambulanti e le loro cassette di polistirolo, si incontrano, si scambiano sguardi, si baciano, si toccano. Quando passa vicino a loro il Trio succede il delirio: l'ordine apparente di queste formichine che passeggiano spensieratamente si spacca esplodendo sotto le "botte" dell'amplificazione viaggiante. La gente abbandona la forza di gravità e comincia a saltare; vive il passaggio del TIR a 20 centimetri da terra, costantemente. Adesso non è più gente, è pipoca, popcorn umani che scoppiettano istericamente all'incalzare delle battute, evaporando nel ritornello. Nessuno si stupirebbe se il loro vicino prendesse il volo; nei 20 secondi del ritornello nessuno c'è più per nessuno. Le dimensioni del fenomeno rappresentato dal Carnevale di Salvador si possono comprendere con l'aiuto di qualche numero; i Trios che in questi 6 giorni hanno sfilato nei circuiti sono più di duecento, il costo medio di un Trio è di 150mila euro; circa ventimila persone coinvolte nell'organizzazione musicale, milioni di gente per le strade a cantare e ballare, un intera città mobilitata per trasformarsi in un gigantesco palcoscenico. Il nostro punto di vista, dall'alto, ci permette di essere a pochi metri dal cantante degli Harmonia do Samba. Capiamo subito quale sarà il tormentone di questo Carnevale: Jà sei namorar di Tribalistas, la canzone brasiliana più suonata da 4 mesi a questa parte. Prima di intonare il ritornello grida a tutti: «Preparatevi ad abbandonare il suolooooo!». E non c'è mai chi se lo fa ripetere due volte. Se il popolo si diverte per la strada, ed è per questo che il Carnevale di Salvador è sempre considerato più autentico rispetto a quello di Rio, la classe media, e soprattutto la borghesia, si contende gli inviti selezionatissimi alle zone vip allestite dai principali artisti presenti. Quest'anno due sono stati i camarotes più in vista: quello di Gilberto Gil, che affacciandosi di fronte al Farol da Barra accompagnava la partenza dei Trios che uscivano su quel circuito, e quello di Daniela Mercury, a metà strada dello stesso percorso. 500 metri quadrati per ogni camarote con discoteca, grandi Djs internazionali, splendide hostess, open bar, catering di lusso, gadgets, enormi cesti di frutta, camerieri sempre in giro ad offrire da bere, anche in mezzo alla calca più impenetrabile. Fuori dalle follie del Carnevale siamo riusciti ad incontrare fra i tanti anche questi due artisti. Daniela è molto presa dal missaggio del suo nuovo cd, un "Mtv ao vivo" in cui duetterà con Dulce Pontes, Rosario e il nostro Jovanotti. L'album è atteso per il 21 Marzo, insieme al dvd che ci racconterà più ampiamente questo incontro musicale fra Brasile, Portogallo, Spagna e Italia. Gil, invece ci ha ricevuto a casa sua, una vista mozzafiato su tutta Salvador. Il nuovo ministro della Cultura ha in mente molti progetti per la diffusione della cultura del suo Paese. Ascolta con attenzione la prefazione e le domande del collega del Tg2; sono sempre pertinenti le sue risposte, sempre appassionate le sue parole quando si parla del popolo brasiliano e delle speranze riposte nel prossimo futuro. L'intervista potremo vederla fra pochi giorni in un Tg2 Dossier; incontreremo un Gilberto Gil ministro ed artista in gran forma, educato e sempre paziente che, come scrisse in una canzone tanti anni fa, continua, fortunatamente e nonostante tutto, a nunca esquecer a regra e o compasso. Mai dimenticare la squadra e il compasso.
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