PILLOLE DI STORIA IN MUSICA Milton e il golpista pentito Nel 1983 Nascimento e il
poeta Fernando Brant dedicarono
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«Se Dio cantasse, avrebbe la voce di Milton Nascimento» - (Elis Regina). E forse avrebbe non solo la voce, ma anche sul versante della composizione, Milton riesce a portare l'ascoltatore verso l'alto dei cieli. Sarà che il cielo, quello vero, non metafisico, l'aveva imparato a conoscere con suo padre adottivo, amante dell'astronomia; sarà che da giovane faceva parte del coro della chiesa di Três Pontas: sta di fatto che in vari brani di Milton si avverte spesso una "presenza" divina. Ma non per questo il carioca-mineiro non si occupa di ciò che gli accade intorno nella vita di tutti i giorni. E infatti anche lui cadrà spesso nelle reti della censura o della polemica. Censurate "Os escravos de Jó" (Milton Nascimento - Fernando Brant), "Hoje é dia de el-rey" (Milton Nascimento - Márcio Borges) e Cadê (Milton Nascomento - Ruy Guerra) in "Milagre dos peixes" (1974). In "Missa dos quilombos" (1982, album contro la schiavitù dove canti sacri cattolici si mescolano a composizioni africane), composto a partire da testi dell'arcivescovo della città mato-grossense di São Félix do Araguaia, Dom Pedro Casaldáliga, e del poeta Pedro Tierra, è addirittura il Vaticano che interviene. Nel 1990 esce l'album "Txai", disco-denuncia contro lo sfruttamento e lo sterminio degli indios. Non solo nei dischi Milton è impegnato socialmente: nel 1982 partecipa ai comizi a favore di Tancredo Neves per la campagna delle elezioni presidenziali dirette. E in questo periodo nascono canzoni come "Coração de estudante" (Wagner Tiso - Milton Nascimento) che nel 1985 diventerà un tributo allo stesso Neves. Sempre nello stesso album (Milton Nascimento ao vivo, 1983) troviamo "Menestrel das Alagoas" composto insieme al poeta Fernando Brant in omaggio a Teotônio Brandão Vilela (1917-1983). Senatore che in un primo momento appoggiò il golpe militare del 1964, Vilela si rese conto quasi subito di ciò che avrebbe comportato il regime in cui aveva creduto: iniziò quindi a criticarlo e a proporre il ritorno alla democrazia in Brasile, in grandi e memorabili discorsi che gli valsero il soprannome di "menestrello dell'Alagoas" (Stato in cui era nato, precisamente a Viçosa), da cui il titolo del brano. Percorse tutto il Brasile proponendo riforme sociali e le elezioni presidenziali dirette appoggiando Tancredo Neves.
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Menestrel das Alagoas
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Quem é esse viajante |
Chi è questo viaggiatore |
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Concludo questa mia breve analisi, con le parole non di un musicista, né di un paroliere, né di un poeta prestato alla musica: ma dello stesso Teotônio
Vilela.
"Fafá de Belém" - Fafá de Belém, 1983 |