CAPOEIRA |
IL
CASO IBRIT
Dia
le dimissioni, architetto
di
Fabio Germinario
Non promette nulla di buono la piega che stanno prendendo gli ultimi eventi all' Ibrit dopo la tempesta che poche settimane fa si è abbattuta sull'istituto con sede a Milano che dovrebbe
occuparsi di promuovere la cultura brasiliana ma
che è imputato di non utilizzare - o di non farlo abbastanza - le proprie risorse, tra cui la sede miliardaria di cui dispone. Dopo le durissime accuse lanciate da un gruppo di ex collaboratori, artisti e responsabili di associazioni culturali milanesi nei confronti del suo direttore, tra i primi e il secondo si è sviluppata una "guerra di
posizione" fondata sulla reciproca interpretazione del regolamento statutario.
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ATTUALITA'
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Tv
Globo non decolla
in Italia
di
Maria Grazia Pasin
In Italia, Tv Globo non riesce a decollare. A circa tre mesi dall'avvio della campagna abbonamenti che ha consentito a migliaia di cittadini brasiliani residenti in Italia e a molti appassionati del Brasile di seguire le trasmissioni di Globo Internacional, la rete satellitare della più nota emittente brasiliana Tv Globo, ancora in pochi, pochissimi hanno aderito. «Abbiamo molte richieste», sostiene Carlo Galatioto, responsabile commerciale di Eurosat, una delle aziende italiane autorizzate alla commercializzazione e all'installazione dell'attrezzatura necessaria a captare il segnale di Globo Internacional, «ma soltanto poche si concretizzano in abbonamento».
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EVENTI
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La
danza
per tornare a sognare
di
Silvia Zingaropoli
Il
progetto Luar nasce per caso… Un giorno con molta
pioggia e senza possibilità di andare avanti. Nasce all’interno
di una comunità povera, in una regione quasi
abbandonata. Nasce fra l’infanzia povera, ma con molti
sogni da realizzare. Perché il sogno è un tesoro per
la vita di qualunque bambino, e quando si impedisce a un
bambino di sognare si commette un crimine. Il nostro
progetto è nato da un sogno e, dopo 12 anni, si
mantiene vivo grazie ai sogni». Chi parla è la
fondatrice - nonché presidentessa - del Progetto Luar
che con la sua Compagnia di danza effettua, in questi
giorni, una tournée per l’Italia: dal 24 marzo al 28
aprile infatti, il gruppo di ballo si esibisce a Roma,
Anagni, Trento, Fermo e Volano in uno spettacolo
intitolato «Immagini dell’Inconscio» che tratta il
tema della disabilità mentale in Brasile, ispirandosi
all’opera della psichiatra Nise da Silveira, seguace
della psichiatria alternativa di Francesco Basaglia.
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EVENTI
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Pelourinho
in bella
mostra
di
Maria Grazia Pasin
I
mille colori della case, il richiamo delle bahianas per una foto, i banchetti di acarajé, i meninos a caccia di centavos, le piccole botteghe di oggetti variopinti, il gruppetto di capoeiras, turisti da ogni parte del mondo mescolati a una popolazione locale in perenne fermento. E poi musica ovunque, a fare da colonna sonora a quello che negli ultimi anni si è trasformato in uno dei luoghi più ambiti e più amati dal turismo internazionale: il Pelourinho, cuore vivo e pulsante di una Bahia da sempre nel cuore dei brasiliani e di chiunque ami la solarità e la gioia di vivere che si riesce ancora a respirare in questo piccolo angolo di paradiso. E proprio al centro storico di Salvador e al grandioso recupero architettonico che gli ha restituito lustro trasformandolo in uno dei gioielli dell'architettura coloniale è dedicata una mostra che prende il via il 12 aprile a Varese e sarà visibile fino alla fine di maggio presso lo "Spazio oltrefrontiera", realizzata dagli architetti Luca Compri e Giovanni Dal Cin.
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SPORT
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Rubinho
rompe la tradizione
di
Marina Beccuti
E'
stato tutt'altro che un buon Gran premio, quello corso
il 6 aprile sul circuito di Interlagos a San Paolo.
Peccato, perché c'erano tutte le premesse per la
vittoria di un brasiliano, ma purtroppo Barrichello non
ce l'ha fatta e la sua affidabilissima Ferrari l'ha
appiedato mentre era in testa. Rubinho tra l'altro è
riuscito a sfatare una tradizione favorevole: ogni dieci
anni, dal ’73 in poi, "in casa" aveva vinto
un pilota brasiliano: Fittipaldi fu il primo, seguito da
Piquet nell'83, per giungere a Senna nel '93. Rubinho ha
saltato l'annata favorevole. Un vero peccato per la
torcida impazzita che era tutta in fibrillazione per
lui: ha urlato come allo stadio per la pole conquistata
dal ferrarista, lo ha esaltato quando Rubens ha
assaporato la vittoria andando in testa. Tutto però è
svanito a causa di una banalissima rottura, anzi no, gli
è mancata la benzina, un’altra volta. Chissà chi fa
i conteggi in casa Ferrari.
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MERCADINHO
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Pubblica
qui le
tue
inserzioni
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LISTA
DI DISCUSSIONE
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MERCADINHO |
FOTOCOPERTINA
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Christian Cravo
è nato a Salvador dove attualmente vive ed è
figlio di Mario Cravo Neto, uno dei maggiori fotografi brasiliani. A meno di trent'anni ha già ricevuto numerosi riconoscimenti. Nel suo più importante lavoro, dal titolo «Irredentos», si interessa alle
religioni di differenti culture iniziando con una ricerca nel sertão nordestino da cui è tratta questa immagine. Nel prossimo mese di giugno terrà un'esposizione delle
proprie opere a Roma.
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MUSIBRASILMUSICA
IL
TACCUINO DI MAX
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Quella
volta che Alceu
mi ospitò
di
Max De Tomassi
Nel 1982 il Brasile era per me un desiderio che si stava realizzando. Dopo anni di fantasie e racconti, finalmente, era arrivato anche per me il momento di prendere quel volo che mi avrebbe portato in quella terra esuberante e misteriosa. Non vi racconterò stavolta le emozioni del primo viaggio che rimando ad una prossima occasione, piuttosto vorrei parlarvi degli incontri avuti con alcuni artisti brasiliani, non tanto per rivelare inedite curiosità che possono interessare noi fans, quanto per scoprire, attraverso queste esperienze, la profonda umanità della gente del Brasile, questo loro voler condividere il tanto o il nulla che hanno, la disponibilità, il sorriso, il piacere di dare una mano. |
PILLOLE
DI STORIA IN MUSICA |
Milton
e il golpista pentito
di
Alessandro Andreini
Se Dio cantasse, avrebbe la voce di Milton Nascimento» - (Elis Regina). E forse avrebbe non solo la voce, ma anche sul versante della composizione, Milton riesce a portare l'ascoltatore verso l'alto dei cieli. Sarà che il cielo, quello vero, non metafisico, l'aveva imparato a conoscere con suo padre adottivo, amante dell'astronomia; sarà che da giovane faceva parte del coro della chiesa di Três Pontas: sta di fatto che in vari brani di Milton si avverte spesso una "presenza" divina. Ma non per questo il carioca-mineiro non si occupa di ciò che gli accade intorno nella vita di tutti i giorni. E infatti anche lui cadrà spesso nelle reti della censura o della polemica. Come con "Menestrel das Alagoas", composto insieme al poeta Fernando Brant in omaggio a Teotônio Brandão
Vilela, senatore che in un primo momento appoggiò il golpe militare del
1964. |
L'ITALIA
IN BRASILE |
Il
cuore italiano di Adoniran
di
Ana Paula Torres
«Se
avessi saputo che sarei diventato attore di
radio, di televisione e artista di cinema, non
avrei cambiato il mio nome, e allora sarei
rimasto João Rubinato. Però, cantare samba
con un nome italiano... sarebbe stato troppo!”.
Così il padre della famosissima canzone “Trem
das Onze” (“Figlio Unico” in versione
italiana) spiegò la necessità di scegliersi
come nome artistico quello di “Adoniran
Barbosa”, in omaggio al sambista Luiz
Barbosa e al collega Adoniran Alves. Forse non
tutti sanno che il grande musicista
brasiliano, autore di indimenticabili, canzoni
era di origine italiana. Per l'esattezza João
Rubinato, settimo e ultimo figlio di immigrati
italiani nacque il 6 agosto 1910 a Valinhos
(allora appartenente ancora al Comune di
Campinas – interno dello Stato di San
Paolo). |
UN BRASILIANO
NEL "BEL PAESE" |
“Scusi,
dove fica il duomo?”
(ottava
puntata)
di
Luiz Eduardo Florian
L'estate volgeva al termine, e il mio soggiorno nel Salernitano anche. Strano a dirsi, ma così come la invadono a inizio estate, la cittadina litoranea, ai primi di settembre la abbandonano. Anche il bar, immerso durante la stagione estiva in una frenetica attività, cominciava a trasformarsi. La terrazza enorme con i tavoli rotondi, quelli presenziati dal capotavola come vi avevo raccontato, prima così ricercate, finivano ingloriosamente in uno scantinato. Mi veniva da pensare alle rondini e a tutti quegli uccelli migratori di cui avevo sentito parlare nei libri, nel vedere tutta questa gente che mi salutava e che solo qualche giorno prima sembrava facesse, da sempre, parte del paesaggio.
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L'ORIXA'
DELLA SETTIMANA
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Tra Orum e Aié, la forza
dell’Axé
a
cura di Marco Pisani
illustrazioni
di Guido Boletti
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ARCHIVIO
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LA
TRIBUNA DI BAIXINHO
Guerra
in Iraq, pagano i poveri
di
Luiz Martins de Oliveira
E'
difficile per me in questi giorni trattare temi diversi dalla guerra in Iraq, da dove ogni giorno ci arrivano immagini di rovina e disperazione presentate con agghiacciante regolarità dalle televisioni di tutto il mondo. Sicuramente però non è questa la sede più adatta per avviare una discussione sul conflitto che stiamo testimoniando, e non è mia intenzione farlo.
Possiamo però guardare agli eventi di queste settimane e riflettere su un altro tema, quello della globalizzazione e dei suoi costi sociali ed economici. La domanda fondamentale,
allora, diventa: cosa succede a livello globale quando l’America decide di “liberare” un paese medio-orientale, di esportare la democrazia a bordo di mezzi cingolati e insegnare la libertà a suon di bombe? |
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ECONOMIA
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Riforma
agraria
ancora
lontana
di
Raoni Guerra
Il
Brasile è un paese di proporzioni continentali. Il suo territorio corrisponde a due volte e mezzo quello dell’Unione europea. Ma soltanto una frazione di tutta questa potenzialità viene utilizzata: oggi viene infatti coltivato il 7,8 per cento del territorio, mentre negli Usa e Italia la percentuale è del 20 e del 37 per cento rispettivamente. La ragione del poco uso della terra è principalmente storica. Il sistema dei grandi latifondi in mano a poche persone incentiva il sottosfruttamento delle risorse, e per molti secoli (e ancora oggi in alcune zone rurali), l’accumulo di terre non produttive è stato considerato una forma d’investimento. Soltanto negli ultimi anni, con i disincentivi fiscali e la legge di depropriazione
la riforma agraria è stata affrontata sul serio.
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POLITICA
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L'opposizione
vota la modifica
di
Andrea Zeccato
Con 442 voti favorevoli, 13 contrari e 17 astensioni, il 2 aprile scorso il parlamento ha approvato la proposta di modifica costituzionale del Senato che permette la regolamentazione del sistema finanziario tramite più leggi complementari. Il testo è stato approvato in prima lettura ed è tornato alla Commissione speciale per l'elaborazione del dispositivo finale. Il governo di Lula ha quindi superato la prima prova importante in Parlamento: la modifica all'articolo 192 della Costituzione, quello che riguarda il sistema finanziario brasiliano e, di conseguenza, anche il ruolo del Banco centrale. Il governo ha, quindi, ottenuto un importante voto favorevole su una questione significativa, ma restano dubbi sulla tenuta della maggioranza e sulla coesione interna del gruppo parlamentare del
Pt.
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POLITICA
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«Lula
rompa con l'eredità di
FHC»
di
Francesco Giappichini
«Il maggior difetto del governo Lula é di non aver rotto completamente con l´eredità di Cardoso. E' anche vero che il Governo, non avendo la maggioranza in Congresso, tanto di meglio non poteva fare. Ma critichiamo i contenuti dei negoziati col Fmi e i vari accordi che producono il debito estero: mi riferisco agli accordi con le varie istituzioni finanziarie internazionali. Quindi non siamo d´accordo sul fatto che non si sia previsto un obiettivo specifico in tema di riduzione della disoccupazione: al contrario quando si tratta di riduzione del deficit si é sempre puntuali nello stabilire parametri da rispettare». Viviane Rodrigues é membro della direzione statale cearense del Partido Comunista do Brasil e autrice di programmi radiofonici. Il partito di cui fa parte, che secondo recenti sondaggi raggiungerebbe il 3 per cento dei consensi e fa parte della coalizione di governo.
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INCONTRI
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Quella
voce che ti riporta in Brasile
di
Marcelo Rasera
Dall'ormai lontano 1995 la voce calda e pacata di Monica Paes "riporta a casa" la comunità brasiliana milanese grazie alla trasmissione "Avenida Brasil" da lei condotta il sabato dalle frequenze di Radio Popolare. Il programma di Monica, ormai diventato un must per gli appassionati di musica popolare brasiliana e spesso aperto alla presenza di musicisti e ospiti quasi sempre a sorpresa, è un interminabile viaggio nell'enorme spettro musicale brasiliano. La flemma tipicamente carioca della conduttrice indurrebbe a pensare che nel suo programma tutto sia fortuito e incidentale; lei invece riesce quasi sempre ad avere i boatos e le ultime novità musicali provenienti dal Brasile, senza mai farlo pesare agli ascoltatori.
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GALLERIA
FOTOGRAFICA
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