«Lula rompa con l'eredità di Cardoso»

Intervista a Viviane Rodrigues della direzione
statale  cearense  del  Partido comunista do Brasil

 

 

di Francesco Giappichini

 

    Viviane Rodrigues é membro della direzione statale cearense del Partido Comunista do Brasil e autrice di programmi radiofonici. Il "suo" «Espaço Mulheres», trasmissione dedicata alle donne dal taglio lievemente femminista va attualmente in onda, su Radio Cidade 860 AM tutti i sabato e domenica alle 11. Il partito di cui fa parte, che secondo recenti sondaggi raggiungerebbe il 3 per cento dei consensi, fa parte della coalizione di governo. L'attuale ministro dello Sport del governo Lula è espresso dal PcB, che non é propriamente quello "storico" di Prestes ed Amado, ma di sicuro é il partito più facilmente riconoscibile nelle manifestazioni di piazza della sinistra brasiliana: le sue bandiere hanno falce e martello enormi, roba da primato.

Quale forza ha l´opposizione in Brasile, e da chi effettivamente è rappresentata?

«Pfl e Psdb sono i partiti maggiori - risponde Viviane Rodrigues - e sono stati la base di governo di Fernando Henrique Cardoso; rappresentano settori strategici, come la grande impresa, i mezzi di comunicazione, le banche, le società finanziarie. Pensiamo ad esempio al gruppo Edson Queiroz, che é vicino al Ppb. In realtà hanno una forza straordinaria, soprattutto negli organici regionali, a livello di prefetti e governatori. Del resto la sinistra è minoranza, sia a livello statale sia a livello parlamentare».

Quali sono le attuali condizioni delle tradizionali oligarchie dei "coroneis" ? Conservano forza elettorale?

«Hanno forza economica ed elettorale, ma direi che vi è una tendenza alla fine di questo modello; il popolo, nonostante tutto, sta avanzando molto nella propria coscienza sociale. Il modello è superato; tre anni fa chi avrebbe pensato allo scandalo delle intercettazioni, al fatto che fosse scoperto? Qui in Ceará, quando Tasso fu eletto nell´´86, promise la fine del fenomeno; la promessa é stata vana ma il fenomeno é comunque in decadenza».

La frequenza con cui i politici cambiano il proprio partito e la scarsa disciplina di partito possono favorire il reato di voto di scambio?

«Si, realmente questi comportamenti, ed altri ancora, sono causa del problema; soprattutto a destra. I politici di destra, non avendo identità ideologica, cambiano con facilità il proprio raggruppamento; non hanno scrupoli e quando vedono i propri progetti personali venir meno, ecco che cambiano. La stessa pratica del voto di scambio viene condotta senza scrupoli, con ricatti e violenze di vario tipo; anche se gli elettori cominciano ad essere stanchi di tutto questo. Invero oggi i controlli sono più forti di prima, ma il malcostume é duro da vincere. Anche perché gli accordi sottobanco spesso sono molto anteriori rispetto alle elezioni. Del resto, quando sono in gioco gli interessi più delicati, i controlli sembrano venir meno. Alle ultime elezioni per il Governatore del Ceará é stato il petista José Airton ad ottenere piú voti; dai dati ufficiali si ricava che la differenza tra José Airton e Lúcio del Psdb é stata di poco piú di tremila voti, ma ci sono stati brogli e incendi di urne in tutto il Ceará. Oggi Lúcio é Governatore del Ceará solo grazie a brogli elettorali. E brogli vi sono stati anche alle Municipali del 2000, quando Inacio "avrebbe" perduto lo scontro con Magalhaes per circa 70mila voti».

Che forza elettorale ha al momento il suo partito?

«Il PcB. ha 81 anni ed ha vissuto la maggior parte del tempo nell´illegalitá. È stato riconosciuto solo dall´´86; durante la dittatura i quadri del partito furono tortutati ed assassinati. Adesso dovrebbe rappresentare il 3 per cento della popolazione, ma i consensi sono in crescita. Il partito é al governo e appoggia Lula dall´´89; adesso ha il Ministero dello Sport. Il ministro fará sí che effettivamente si usi lo sport al fine della inclusione sociale. Chiaramente il partito é anche all´opposizione tanto nello Stato del Ceará quanto nella Prefeitura di Fortaleza».

Nell´attuale congiuntura economica il Banco Centrale dovrebbe secondo lei diminuire il tasso di interesse?

«Credo che il costo del denaro dovrebbe calare, altrimenti si corre il rischio di distruggere il Paese; del resto l´appuntamento più importante sarà il nuovo accordo col Fondo monetario internazionale, previsto per settembre. Ma le riforme prioritarie non dovranno essere quelle macro-economiche, come ad esempio la riforma previdenziale o la riduzione del deficit; si deve invece sconfiggere una volta per tutte la disoccupazione e l´esclusione sociale in genere».

Quali sarebbero le riforme più urgenti, in questo momento, per il Brasile?

«Bisognerebbe promuovere un progetto generale di sviluppo; le altre riforme debbono essere fatte con calma e discusse col popolo. In particolare si dovrà promuovere il processo di produzione e di generazione di posti di lavoro».

Secondo lei é l´ingiusta distribuzione del reddito il problema più grave del Ceará?

«Direi di sì. Il Ceará é uno degli stati con la più ingiusta distribuzione del reddito: lo dicono dati ufficiali. Oltre metà della popolazione vive con meno di un salario minimo. E´ proprio questo il più grave problema dello stato: tutti gli altri problemi sono solo una conseguenza del ritardo economico della popolazione».

Il suo partito ha qualche progetto per il centro di Fortaleza ed i suoi monumenti?

«Dal ´99 abbiamo fatto sei seminari sulla cittá; soprattutto quando si sostenne la candidatura di Inacio Arruda come Sindaco. Oggi c´é l´Istituto della cittá ad occuparsi di questi problemi; é un organo tecnico-politico che é composto sia da politici, compresi quelli del PcB, sia da geografi, architetti e ingegneri. Un membro del nostro partito é stato eletto alla Federazione di bairros e favelas di Fortaleza, istituzione molto rispettata».

Quale sarà la sua posizione in vista delle elezioni comunali del 2004?

«E´ ancora presto ma, per il momento, non pensiamo di subordinarci al Pt. Sosterremo il nostro candidato Inacio Arruda. Pretendiamo una maggiore maturitá dal Pt, pretendiamo che appoggino Inacio, il deputato federale piú votato nella storia del Ceará. Voglio che ci seguano. Diciamo che i nostri rapporti qui in Ceará non sono ottimi».

Quale il maggior difetto del Governo del Governo Lula sino ad ora?

«Il maggior difetto é non aver rotto completamente con l´eredità di FHC. E' anche vero che il Governo, non avendo la maggioranza in Congresso, tanto di meglio non poteva fare. Poi critichiamo i contenuti dei negoziati col Fmi (Fondo monetario intenazionale, ndr), e tutti i vari accordi che producono il debito estero: mi riferisco agli accordi con le varie istituzioni finanziarie internazionali. Quindi non siamo d´accordo sul fatto che non si sia previsto un obiettivo specifico in tema di riduzione della disoccupazione: al contrario quando si tratta di riduzione del deficit si é sempre puntuali nello stabilire parametri da rispettare. Siamo infine in disaccordo su ogni processo di privatizzazione, specie nel settore finanziario. C´é però anche da considerare che il nostro paese é molto indebitato e che é molto difficile operare in queste condizioni».