Cidades maravilhosas!

Rio, Salvador e São Paulo da sempre ispirano i maggiori autori
popolari che non perdono occasione per rendere loro tributo 

(terza parte - São Paulo)

di Bruno Persico

   Concludiamo questa breve rassegna sui testi MPB dedicati alle maggiori città brasiliane entrando nell’universo poetico-sonoro di quella che forse è la città meno tipicamente brasiliana, quella che più evidenzia i legami con le origini europee della grande maggioranza dei suoi abitanti, o comunque con una cultura ormai globalizzata che fa di São Paulo una New York o, perché no, anche una Milano del Sudamerica. Niente spiagge assolate e carnevali di samba scatenati, dunque, nell’immaginario dei compositori che si sono cimentati nella sua traduzione musicale. E forse per questo ci si aspetterebbe di trovare una alquanto scarna letteratura su ciò che di lirico ed esotico ha ben poco. E invece no. Anche São Paulo possiede una sua corda poetica e riesce a far sognare ben al di là della sua immanente realtà di cemento e frenesie, di opulenza e miseria. 

E’ nelle contraddizioni proprie di una megalopoli di ormai oltre 15 milioni di abitanti che si colloca il testo di Tom Zé, São São Paulo, uno sfogo di denuncia della decadenza dei costumi in un misto di odio e di amore per una città che continua ad essere saldamente presente nel proprio cuore. Uno sguardo compassionevole misto al rimpianto per una terra forse lontana è quello che Edgar Scandurra, in Pobre Paulista, lancia su un universo in parte non compreso e comunque vissuto con una forma di saudade rovesciata che sfocia nell’indifferenza e nella rinuncia a giudicare tra il bene e il male. Una São Paulo notturna e vendicativa (forse un tradimento?) fa invece da sfondo a Ronda, di Paulo Vanzolini, una “giungla di sguardi” che popolano bar con donne e biliardi, tra i quali qualcuno cerca qualcuno, e non tanto per ricongiungervisi, giacché l’unione è possibile solo nel sogno. Sogno e ricerca sono anche il tema di Paulista, di Eduardo Gudin, l’unico testo che cede al lirismo in quei lampioni che si confondono alle stelle per illuminare il teatro di una passione che il tempo ha inghiottito. Anche qui la presenza umana è ridotta a un puro sguardo che vaga rompendo continue barriere tra i mondi di questa città-universo: tutto è illusione, ad anche l’amore, se mai vi è stato, è destinato a rivivere solo in forma di canzone. E’ questa una São Paulo smaterializzata che vive più nei sentimenti e nel ricordo, non nel suo presente. 

Trascendendo invece ogni limite temporale per privilegiare una visione diacronica di ciò che São Paulo era, è e sarà, l’omaggio di Caetano Veloso a Sampa si impone come la sintesi più perfetta dei sentimenti contrastanti che si trova a provare chi, viene catapultato nel frastornante marasma di strade e edifici a perdita d’occhio: dal rifiuto iniziale condizionato dalla forza di un “altro sogno” di altra città, l’autore passa a riconoscere la presenza di una poesia, per quanto dura, che sorge negli incroci delle sue avenidas, dove il sogno interseca una realtà vista più come il rovescio di se stessa, un riflesso ad infinituum dell’immagine che il tempo ha prodotto. Anche questa realtà rovesciata può a buon diritto entrare a far parte del territorio dei “nuovi baiani” i quali, sotto gli spruzzi della garoa, si inchinano di fronte a chi, di São Paulo, ha saputo consegnare la “più completa traduzione”.

 

 

 


ELENCO DEI BRANI TRADOTTI

 - São São Paulo
- Pobre Paulista
- Ronda
- Paulista
- Sampa

 

 

 

 

São São Paulo
(Tom Zé)

São São Paulo, Quanta Dor
São São Paulo, Meu Amor

São Oito Milhões De Habitantes
De Todo Canto E Nação
Que Se Agridem Cortesmente
Correndo A Todo Vapor
E Amando Com Todo Ódio
Se Odeiam Com Todo Amor
São Oito Milhões De Habitantes
Aglomerada Solidão
Por Mil Chaminés E Carros
Gaseados E Prestação
Porém Com Todo Defeito
Te Carrego No Meu Peito

São São Paulo, Quanta Dor
São São Paulo, Meu Amor

Salvai-Nos Por Caridade
Pecadoras Invadiram
Todo O Centro Da Cidade
Armadas De Ruge E Batom
Dando Vivas Ao Bom Humor
Num Atentado Contra O Pudor
A Família Protegida
O Palavrão Reprimido
Um Pregador Que Condena
Uma Bomba Por Quinzena
Porém Com Todo Defeito
Te Carrego No Meu Peito

São São Paulo, Quanta Dor
São São Paulo, Meu Amor

Santo Antonio Foi Demitido
E Os Ministros De Cupido
Armados Da Eletrônica
Casam Pela Tevê
Crescem Flores De Concreto
Céu Aberto Ninguém Vê
Em Brasília É Veraneio
No Rio É Banho De Mar
O País Todo De Férias
Aqui É Só Trabalhar
Porém Com Todo Defeito
Te Carrego No Meu Peito

São São Paulo


São São Paulo, quanto dolore
São São Paulo, il mio amore

Otto milioni di abitanti
Da ogni angolo e nazione
Che si aggrediscono cortesemente
Correndo a tutto vapore
E amando con tutto l’odio
Si odiano con tutto l’amore
Otto milioni di abitanti
Agglomerata solitudine
Per mille ciminiere e automobili
Gas e prestazioni
Ma pur con ogni tuo difetto
Ti porto nel mio petto

São São Paulo, quanto dolore
São São Paulo, il mio amore

Salvateci, per carità
Peccatrici hanno invaso
Tutto il centro della città
Armate di cipria e rossetto
Applaudendo al buon umore
In un attentato al pudore
La famiglia protetta
La bestemmia repressa
Un predicatore che condanna
Una bomba alla settimana
Ma pur con ogni tuo difetto
Ti porto nel mio petto

São São Paulo, quanto dolore
São São Paulo, il mio amore

Sant’Antonio è stato dimesso
E i ministri di cupido
Armati di elettronica
Si sposano in TV
Crescono fiori di cemento
Il cielo aperto più non si vedeA Brasilia si vive l’estate
A Rio bagni di mare
Il paese intero in ferie
Qui però solo a lavorare
Ma pur con ogni tuo difetto
Ti porto nel mio petto

 

 

 

 

Pobre Paulista
(Edgar Scandurra)

Todos os não se agitam 
Toda adolescência acata
E a minha mente gira
E toda ilusão se acaba
Dentro de mim sai um monstro
Não é o bem, nem o mal É apenas indiferença 
É apenas ódio mortal 
Não quero ver mais essa gente feia 
Não quero ver mais os ignorantes 
Eu quero ver gente da minha terra 
Eu quero ver gente do meu sangue 
Pobre São Paulo, Oh, Oh 
Pobre paulista, Oh, Oh 
Pobre São Paulo, Oh, Oh 
Pobre paulista, Oh, Oh
Eu sei que vivo em louca utopia 
Mas tudo vai cair na realidade 
Pois sinto que as coisas vão surgindo 
É só um tempo pra se rebelar 
Pobre São Paulo, Oh, Oh 
Pobre paulista, Oh, Oh 
Pobre São Paulo, Oh, Oh 
Pobre paulista, Oh, Oh 
Parou, pensou e chegou
A essa conclusão 
Pobre São Paulo, Oh, Oh 
Pobre paulista, Oh, Oh 
Pobre São Paulo, pobre paulista... 
Pobre São Paulo, pobre paulista... 
Pobre São Paulo, pobre paulista... 
Pobre São Paulo, pobre paulista... 

Povero paulista


Tutti i “no” si smuovono
L’adolescenza obbedisce
La mia gente vaga
E l’illusione finisce
Da dentro di me esce un mostro
Né bene né male
E’ solo indifferenza
E’ solo odio mortale
Non voglio più vedere questa gente brutta
Non voglio più vedere gli ignoranti
Voglio vedere la gente della mia terra
Voglio vedere la gente del mio sangue
Povera São Paulo, oh, oh
Povero paulista, oh, oh
Povera São Paulo, oh, oh
Povero paulista, oh, oh
So di vivere in una folle utopia
Ma ogni cosa diventerà reale
Sento che qualcosa sta nascendo
E verrà il tempo per ribellarsi
Povera São Paulo, oh, oh
Povero paulista, oh, oh
Povera São Paulo, oh, oh
Povero paulista, oh, oh
Si è fermato a pensare, e è arrivato
A questa conclusione
Povera São Paulo, oh, oh
Povero paulista, oh, oh
Povera São Paulo, povero paulista…
Povera São Paulo, povero paulista…
Povera São Paulo, povero paulista…
Povera São Paulo, povero paulista…

 

Ronda
(Paulo Vanzolini)

De noite eu rondo a cidade
A te procurar sem encontrar
No meio de olhares espio em todos os bares
Você não está
Volto pra casa abatida
Desencantada da vida
O sonho alegria me dá
Nele você está

Ah, se eu tivesse quem bem me quisesse
Esse alguém me diria
Desiste, esta busca é inútil
Eu não desistia
Porém, com perfeita paciência
Volto a te buscar
Hei de encontrar
Bebendo com outras mulheres
Rolando um dadinho
Jogando bilhar
E neste dia então
Vai dar na primeira edição
Cena de sangue num bar
Da avenida São João

 Ronda


La notte faccio la ronda per la città
Alla tua ricerca, senza incontrarti
Nella giungla di sguardi spio in tutti i bar
Ma tu non ci sei
E torno a casa abbattuta
Disillusa dalla vita
Il sogno mi porta felicità
Nel sogno ti ritrovo

Ah, se ci fosse qualcuno che mi volesse bene
Questo qualcuno mi direbbe
Rinuncia a questa ricerca inutile
Ma io non rinuncerei
Invece, con perfetta pazienza
Torno a cercarti
E un giorno ti troverò
Bevendo con altre donne
Gettando un dado
Giocando a biliardo
E quel giorno, allora,
Uscirà nell’edizione del mattino
Scena di sangue in un bar
Dell’Avenida São João

 

 

 

 

Paulista 
(Eduardo Gudin)

Na Paulista os faróis já vão abrir
E um milhão de estrelas prontas pra invadir os jardins
Onde a gente aqueceu numa paixão
Manhãs frias de abril

Se a avenida exilou seu casarões,
Quem reconstruiria nossas ilusões?
Me lembrei de contar pra você nesta canção
Que o amor conseguiu

Você sabe quantas noites eu te procurei
Nessas ruas onde andei
Conta onde passeia hoje esse seu olhar
Quantas fronteiras ele já cruzou
Num mundo inteiro de uma só cidade

Se os seus sonhos emigraram sem deixar
Nem pedra sobre pedra pra poder lembrar
Dou razão
É difícil hospedar no coração sentimentos assim

Avenida Paulista


Nell’Avenida Paulista si accendono già i lampioni
E un milione di stelle pronte ad invadere i giardini
Dove ci siamo infiammati in una passione
Fredde mattine di aprile

Se l’Avenida ha esiliato le sue case opulente,
Chi potrebbe ricomporre le nostre illusioni?
Ho pensato di dirti in questa canzone
Che l’amore ci è riuscito

Tu sai bene per quante notti ti ho cercato
Nelle strade che ho percorso
Dimmi dove vaga oggi questo tuo sguardo
Quante frontiere ha già attraversato
Nel mondo intero di un’unica città

E se i tuoi sogni sono emigrati senza lasciare
Nessuna pietra sopra pietra per poter ricordare
Anch’io ammetto
Che è difficile ospitare nel cuore sentimenti simili

 

 

Sampa
(Caetano Veloso)

Alguma coisa acontece no meu coração 
Que só quando cruza a Ipiranga e Av. São João 
É que quando eu cheguei por aqui 
Eu nada entendi 
Da dura poesia concreta de tuas esquinas 
Da deselegância discreta de tuas meninas 
Ainda não havia para mim Rita Lee 
A tua mais completa tradução 
Alguma coisa acontece no meu coração 
Que só quando cruza a Ipiranga e Av. São João 
Quando eu te encarei frente a frente 
Não vi o meu rosto 
Chamei de mau gosto 
O que vi de mau gosto, mau gosto 
É que Narciso acha feio 
O que não é espelho 
E a mente apavora 
O que ainda não é mesmo velho 
Nada do que não era antes 
Quando não somos mutantes 
E foste um difícil começo 
Afasto o que não conheço 
E quem vem de outro sonho feliz de cidade 
Aprende depressa a chamar-te de realidade 
Porque és o avesso do avesso 
Do avesso do avesso 
Do povo oprimido nas filas 
Nas vilas, favelas 
Da força da grana que ergue 
E destrói coisas belas 
Da feia fumaça que sobe 
Apagando as estrelas 
Eu vejo surgir teus poetas 
De campos, espaços 
Tuas oficinas de florestas 
Teus deuses da chuva 
Pan Américas de Áfricas utópicas 
Do mundo do samba 
Mais possível novo quilombo de Zumbi 
Que os novos baianos passeiam 
Na tua garoa 
E novos baianos te podem curtir 
Numa boa 

Sampa


Qualcosa succede nel mio cuore
Là dove l’Avenida Ipiranga incrocia la Avenida São João
Quando arrivai qui
Non capì niente
Della dura e concreta poesia dei tuoi angoli
Della diseleganza discreta delle tue ragazzine
Non esisteva ancora per me Rita Lee
La tua traduzione più completa
Qualcosa succede nel mio cuore
Là dove l’Avenida Ipiranga incrocia la Avenida São João
Quando mi sono trovato faccia a faccia con te
Non ho visto il tuo volto
Ho definito di cattivo gusto
Tutto ciò che vedevo
Il fatto è che Narciso giudica brutto
Chi sta fuori dallo specchio
E la mente ha paura
Di fronte a ciò che non è ancora vecchio
Niente di ciò che non esisteva prima
Quando ancora non eravamo “Mutantes”
E sei stata un inizio difficile
Allontano quanto non conosco
E chi proviene da un altro sogno felice di città
Impara subito a chiamarti realtà
Perché sei il rovescio del rovescio
Del rovescio del rovescio
Dal popolo oppresso delle code degli autobus
Nei villaggi, nelle favelas
Dalla forza che nasce del denaro
E distrugge ciò che è bello
Dall’orribile fumo che sale al cielo
E spegne le stelle
Io vedo nascere i tuoi poeti
Di campi e di spazi
Le tue officine di foreste
I tuoi dei della pioggia
Pan Americhe di Afriche utopiche
Del mondo del samba
Un nuovo possibile quilombo di Zumbi
Che i nuovi baiani passeggiano
Sotto la tua garoa
E i nuovi baiani ti possano vivere
Nel bene