Ci
sono stati principi e principesse, presidenti, personalità di ogni
ambito, persino il papa. E ogni cattolico osservante brasiliano sogna di
potervisi recare almeno una volta nella sua vita. Stiamo parlando del santuario
nazionale dell'Aparecida, quell'immenso chiesone che non si può fare a
meno di notare transitando sulla
Dutra, a circa un'ora di distanza da San
Paolo. La basilica riceve eserciti di pellegrini, circa 70mila ogni anno, provenienti
un po' da tutte le parti del Brasile, ma è proprio in ottobre che il
flusso si intensifica perché il giorno 12 è la giornata dell'Aparecida,
patrona del Brasile, e nel paese è festa nazionale. L'atmosfera non è
differente da quella che si respira a Lourdes o in altri analoghi santuari
europei. Delle migliaia di pellegrini che si recano a visitarlo sono in
molti ad avere problemi di tutti i generi, soprattutto di salute, e l'Aparecida
per loro è l'ultima spiaggia. Arrivano da ovunque, stanchi e trafelati
dopo ore di lunghi viaggi con qualsiasi mezzo:
pullman, auto, moto, bicicletta, a piedi e persino a cavallo. E hanno come
caratteristica di appartenere
a tutte le classi sociali. C'è tutto
il Brasile, all'Aparecida: ricchi e poveri, colti e ignoranti, uomini
pubblici e cittadini comuni. Per comprendere la notorietà di questo
santuario conosciuto in tutto il mondo, bisogna rifarsi alla tradizione cattolica sulla madonna più
venerata in Brasile, Nossa Senhora da Conceição Aparecida, che
inizia intorno al 1717, quando giunse notizia che il conte di Assumar, don
Pedro de Almeida e Portugal, governatore della Provincia di San
Paolo e Minas Gerais, in viaggio verso Vila Rica, l´attuale Ouro Preto,
sarebbe passato da Vila de Guaratinguetá. Convocati dalla Camera di
Guaratinguetá, i pescatori Domingos Garcia, Felipe Pedroso
e João Alves uscirono alla ricerca di pesce fresco sul fiume
Paraíba da offrire durante il grande banchetto che sarebbe stato
allestito per l'occasione.
Dopo molti tentativi senza successo, arrivarono a Porto Itaguaçu. João
Alves lanciò la rete nelle acque e pescò una raffigurazione
di Nossa Senhora da Conceição senza la testa. Successivamente lanciò
ancora la rete e pescò anche quella della sua testa. Da allora in poi, secondo la
tradizione, i pesci arrivarono in abbondanza e non mancarono più ai tre
pescatori.
Nel 1929 Nossa Senhora fu proclamata
Regina del Brasile e sua Patrona ufficiale per decisione di papa Pio XI.
Con il passare degli anni, la
devozione a Nossa Senhora da Conceição Aparecida continuò a crescere e
il numero dei pellegrini continuò ad aumentare. La prima basilica divenne
troppo piccola per accoglierne il flusso e si rese necessaria la presenza
di un altro santuario di dimensioni ben maggiori. La realizzazione ebbe
inizio nel 1955, e a costruzione non ancora ultimata la nuova basilica ricevette la consacrazione
nel 1980 da papa Giovanni Paolo II. Nel 1984 la Cnbb (Conferenza nazionale
dei vescovi brasiliani) dichiarò ufficialmente la basilica santuario nazionale.
A tutt'oggi l'Aparecida è il più grande santuario mariano del mondo.
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