Largo ai ragazzi venuti dal Brasile 

 Il duo franco-svizzero nuova sorpresa del dancefloor di qualità

 

di Giangiacomo Gandolfi

 

I Boyz from Brazil del duo Solal-Muller sono il gemello nascosto del Gotan Poject, lontani dalle classifiche e sconosciuti ai non cultori dell’elettronica. Al contrario del celebre gruppo di techno-tango che fa discutere e ballare mezza Europa, il loro progetto di rilettura “electroautentica” del Brasile è ancora in ombra, ma potrebbe divenire la nuova sorpresa del dancefloor di qualità.

 

   No, non stiamo parlando del celebre thriller fantascientifico anni ’70 di Franklin Schaffner. Questi “Boyz from Brazil” non sono minacciosi cloni nazisti in incognito con gli occhi azzurri, ma una band – o meglio un progetto – di contaminazione Europa-Brasile, tutta giocata sulle corde dell’elettronica, quella che il leader Philippe Cohen Solal definisce "Electroautentica". In realtà i BfB fanno parte di una galassia di progetti disseminati dal prolifico duo franco-svizzero (l’altro componente è Christophe Muller), tra i quali svetta il celebre Gotan Project, onnipresente anche nelle radio italiane nel corso del 2001 e dei primi mesi del 2002.

Per chi non conoscesse questo gruppo (ma è praticamente impossibile che non abbiate ascoltato le sinuose melodie bonaerensi del loro “Vuelvo al Sur” post-piazzolliano o del “Last tango in Paris” in chiave downtempo) basti dire che con il loro “La Revancha del Tango”, lavoro uscito l’anno scorso e restato in classifica per più di 11 settimane, hanno creato un nuovo ibrido tra elettronica e tango caratterizzato da sonorità morbide e raffinate, con un ben riconoscibile “French touch”. Siamo naturalmente ad anni luce di distanza dalla mediocre deep-house che impazza nelle discoteche italiane, ma il buon gusto e la cultura sudamericana (e non solo) che traspaiono dalla loro musica hanno ugualmente conquistato il nostro pubblico, guadagnando un tour di successo tra Roma, Firenze e Milano.

La stessa originalità di visione la si può riscontrare nei lavori dei “Boyz from Brazil”, costola del Gotan fondata nel 1997, che ha all’attivo al momento un solo doppio cd -omonimo - del novembre 2000. L’etichetta è la “Ya Basta!”, un marchio indipendente creato dal poliedrico Solal, che ha molto lavorato nel mondo delle colonne sonore, collaborando con registi del calibro di Lars Von Trier, Bertrand Tavernier e Nikita Mikhalkov. Partecipazioni dei BfB si possono annoverare in molti album e compilation della nuova onda di elettronica speziata di Brasile che sta scuotendo da qualche anno il vecchio continente, tra i quali “Trip do Brasil” della giovane etichetta parigina Rythmix, “Rue Martel” della stessa “Ya Basta!” e il recentissimo “Suba – Tributo” della influente “Ziriguiboom”. La loro “Vintém” accompagnava addirittura lo spot della Coca-Cola per la televisione francese la scorsa estate.

Cohen-Solal è prodigo di interventi ed interviste e non fa mistero della sua operazione di rilettura globale dei ritmi sudamericani con sensibilità europea. Il punto di partenza è naturalmente il dancefloor: “Volevamo proporre una musica adatta ai club, che utilizzasse la house e la techno ma se ne distanziasse nettamente. Non c’è niente di realmente nuovo che sta accadendo in quella musica, è stato già fatto tutto in precedenza, e anche con risultati migliori. Eravamo stanchi del continuo riciclaggio di vecchia disco e trucchi house, dell’assenza di sperimentazione. Così abbiamo detto: Basta! Stiamo creando una etichetta nuova e produrremo musica che non sia trendy, ma sperimentale. E abbiamo appunto creato la Ya Basta!”

Per quanto riguarda il fascino per Argentina e Brasile, Cohen-Solal è esplicito: “In queste musiche, che frequento fin dall’infanzia, abbiamo trovato più o meno la stessa intensità. La differenza è essenzialmente di ordine temporale. Nel senso che la bossa-nova è una musica molto più recente, nata negli anni Sessanta per soddisfare i gusti della borghesia più raffinata e visionaria. Mentre il tango è una musica molto più radicale, che affonda le sue radici direttamente nel suolo africano. Tant’è vero che a fine Ottocento veniva suonata nelle feste popolari dei neri…”

Al di là della discutibilità di questa ricostruzione-lampo, su cui ci sarebbe da parlare a lungo, è evidente la fascinazione per le atmosfere ritmiche e la melodia della musica sudamericana che affiora in tutto il repertorio del Gotan e dei BfB. Anche con quest’ultimo organico il duo Solal-Muller ha voluto “ricostruire” grandi classici del passato come “O Nosso Amor” di Vinicius de Moraes (dal cinematografico "Orfeo Negro" di Camus) e “Chica Boom Chic” di Carmen Miranda (e questa non è certo la bossa-nova che il francese menziona sopra, tralasciando le secolari radici afro del samba brasiliano). Con ardito e ammirevole impegno, chiamando colleghi specializzati come Rolando Faria, Luis Antonio Moraes da Silva e la cantante portoghese Guida de Palma, i Boyz from Brazil affrontano perfino una ambiziosa versione digitale della "Bachiana Brasileira no. 5", e il risultato è straniante ma ricco di fascino.

Nel caso di questo organico il rapporto con la tradizione e i cosiddetti “puristi” del genere non risulta particolarmente drammatico (e questo è dovuto alla natura intrinsecamente “impura” della musica brasiliana, che ne è il motore trascinante), mentre con i Gotan Project il duo ha dovuto affrontare le feroci perplessità dei tangueros, popolo di straordinario conservatorismo musicale (ricordiamo che lo stesso Piazzolla fu a lungo osteggiato come traditore dell’anima vera del tango). Cohen-Solal ne è quasi divertito: “Queste musiche sono ibridi di differenti stili. Per quanto mi concerne non c’è nulla come il “purismo musicale”, semplicemente per come si sono sviluppati questi generi. Così non me ne può importare di meno di quello che gente che si considera “purista” pensa della nostra musica. I puristi sono mortali per qualunque tipo di musica.” E ridendo: “I puristi sono il male!”

Fortunatamente per lui, il panorama musicale non è certo dominato da personalità puriste e i BfB si sono rapidamente inseriti ai vertici di un ideale pantheon europeo della dance di impronta sudamericana, al fianco di Rainer Truby, Zuco 103 e Jazzanova. Per il prossimo CD c’è probabilmente ancora da aspettare visto l’impegno della nuova tournée mondiale promozionale del Gotan. Nel frattempo vale la pena procurarsi i lavori precedenti e tenere sempre sott’occhio le evoluzioni di questo fortunato duo di raffinati intellettuali della contaminazione musicale.