Tutti gli uomini della Seleção "nipponica" Fuori Romario, sebbene invocato da stampa e pubblico
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Stagionato:
Romário De Souza Faria è un carioca di trentasei anni già
raggiunti e sorpassati. Esperto: è emigrato ad Eindhoven, sponda PSV, ha
conosciuto Barcellona e Valencia, ha segnato per Vasco e Flamengo.
Prolifico: oltre ottocento segnature, settantuno con la Seleção. Dopo Pelé,
c’è lui. Invocato: la stampa lo ha consigliato giornalmente a Luís
Felipe Scolari, lo L’elenco
dei ventitre partenti è definito, senza Romário: Rio è rappresentata
dal solo Juninho Paulista, poi c’è tanta São Paulo. Aspirano a
un posto tra i pali Marcos, ventinovenne del Palmeiras, il
corintiano Dida (classe ’73, ex Milan) e un altro ventinovenne, Rogério
Ceni del São Paulo. Júlio César del Flamengo, quarto
concorrente, resta a casa. In difesa, Scolari promuove Lúcio
–ventiquattrenne emigrato in Germania, al Bayer Leverkusem-, il
milanista Roque Júnior, il ventiseienne del Lione Scolari ignora anche Alex del Palmeiras e lascia spazio pure al ventinovenne Juninho Paulista, al ventiduenne Ronaldinho Gaúcho del Paris Saint-Germain e alla tecnica del sãopaulino Kaká, il più giovane del gruppo (vent’anni). Chiudono la lista gli attaccanti Ronaldo (Inter), il convalescente Rivaldo (Barcellona), Edílson (trentaduenne del Cruzeiro), Luizão (un ’75 in forza al Grêmio) e Denílson, un venticinquenne innamorato del dribbling, proveniente dallo spagnolo Betis Sevilla. Ricapitolando, cinque convocati giocano stabilmente in Italia, tre in Spagna, due in Francia, uno in Germania, dodici in Brasile. L’età media è matura: poco meno di ventisette anni, in equilibrio tra freschezza ed esperienza. Scolari è un commissario tecnico fiducioso: “Siamo sulla strada giusta e miglioreremo ancora. Attendo segnali importanti dalle prossime amichevoli, quella del 18 maggio contro una selezione catalana, a Barcellona, e quella del 25 maggio, quando incontreremo la Malesia a Kuala Lumpur. Ma, soprattutto, da ora in poi potrò lavorare con tutto l’organico a disposizione: ci sarà il tempo per allenarsi e limare molte cose. Tatticamente, ho un’idea: tre attaccanti dall’inizio. Poi, nel corso della Coppa, potremo anche variare qualcosa. Ma dipenderà anche dall’atteggiamento degli avversari”. Carlos Alberto Parreira, predecessore di Felipão sulla panchina della Seleção, condivide le scelte e incoraggia il progetto; Roberto Carlos sentenzia: “Chi si è aggiunto al gruppo dovrà adeguarsi alla filosofia che regna nella squadra. L’unico problema è che non potremo tornare a casa con il secondo posto”. Il paese attende la squadra, il gioco e i risultati: Scolari non possiede più margini di errore, di esitazioni. La prefazione è affondata nelle critiche feroci, il ricordo della qualificazione è anche quello di un cammino stentato, tortuoso. La Seleção attende il lato migliore di Ronaldo e la fantasia claudicante di Rivaldo, che il Barcellona sconsiglia di utilizzare. La Seleção, soprattutto, attende se stessa. Senza Romário.
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