Dopo
anni di "oscurantismo" e di abbandono, il cinema brasiliano sta
vivendo una fase di nuova creatività. Dal 1998, anno in cui Walter
Salles vinse l'"Orso d'oro" a Berlino con "Central do
Brasil", una giovane generazione di registi si sta facendo conoscere
ed apprezzare dal pubblico europeo, ed è sempre più costante la
partecipazione di produzioni brasiliane ai festival del vecchio continente.
Basti pensare ai numerosi film brasiliani che soltanto negli ultimi mesi
sono stati presentati in Europa, alcuni dei quali ottenendo lusinghieri
riconoscimenti.
All'ultima
edizione del Festival di Cannes un'ottima accoglienza di pubblico e
critica ha ricevuto "Cidade de Deus" di Fernando Meirelles, così
come il Festival di Biarritz ha premiato, come miglior film del 2001,
"Bicho de sete cabeças" di Laís Bodanski, tratto da un
romanzo autobiografico di Austregesílo Carrano Bueno, che racconta
l'inferno vissuto da un giovane internato in un ospedale psichiatrico
quando viene scoperto dal padre a fare uso di marijuana. Buon
successo di critica ha avuto il mese scorso anche "Madam Satã",
opera prima di Karim Aïnauz, impostosi anche a Huelva (Spagna),
film ambientato negli Anni '30 nel quartiere di Lapa di Rio de Janeiro,
che narra la vita di João Francisco dos Santos, artista malandro,
povero e omosessuale, prima di trasformarsi in Madam Satã, figura
leggendaria della boheme carioca.
Anche in Italia le rassegne di Trieste e di Torino, svoltesi nel novembre
scorso, hanno visto la partecipazione di film brasiliani. Interessante
anche la sezione parallela di "Torino Film Festival" dedicata a
una retrospettiva del cinema di Julio Bressane, ripresa successivamente
anche dall'Ambasciata del Brasile a Roma. Il Festival di Trieste, dedicato
al cinema latino-americano e giunto alla sua XVII edizione, ha addirittura
designato come miglior film "Lavoura Arcaica", primo
lungometraggio di Luiz Fernando Carvalho "per la sua grande
forza estetica e poetica con la quale riesce a creare un mondo passionale
e tragico che tocca profondi temi universali: famiglia, religione, potere".
Tratto da un romanzo di Raduan Nassar, paulistano d'origine
libanese, "Lavoura Arcaica" è una sorta di ribaltamento della
parabola del Figliol Prodigo. Il protagonista, André, è il figlio
traviato che abbandona la casa e il lavoro nei campi per sfuggire
all'amore impossibile che nutre nei confronti di sua sorella e alla
severità paterna, fino a quando è ricondotto a casa dal fratello Pedro.
Ma nella vicenda, equilibrio e tranquillità familiare non verranno più
ristabiliti.
A Torino "Durval Discos" ha ricevuto il premio "Holden"
per la migliore sceneggiatura con questa motivazione: "per la
sapienza della scansione drammatica, per l'attenta costruzione di
un'atmosfera realistica, per la fuoriuscita imprevista in altre direzioni".
Scritto e diretto da Anna Muylaert, il film, che risulta
convincente per l'umanità sofferta dei suoi personaggi, è ambientato nel
'95, anno in cui cessa la produzione del vinile in Brasile. Il
protagonista Durval è proprietario di un negozio di dischi esclusivamente
in vinile situato nella sala da pranzo della casa dove vive insieme alla
vecchia mamma Carmita e decide di assumere una domestica che dopo due
giorni sparisce lasciando a casa una bambina. A questo punto il monotono
trascorrere delle giornate viene sconvolto dalla presenza di Kiki che
porta in casa allegria e movimento fino a quando non si scopre che la
bimba è stata sequestrata. Da questo punto in poi il film cambia
registro, e per uno strano gioco delle parti Carmita da dominatrice passa
ad essere dominata, evento che consente a Durval di liberarsi
dall'oppressione materna.
E'
forse azzardato ipotizzare una nuova epoca d'oro del cinema brasiliano che
rinverdisca i fasti del leggendario "Cinema Novo", anche se per
la prima volta, dopo anni di vuoto creativo, iniziano a emergere opere di
levatura internazionale. Dopo i riconoscimenti ottenuti, non rimane che
auspicare l'interesse da parte delle major per queste opere affinché
possano essere proposte non solo nelle vetrine dei grandi festival, ma
anche al pubblico italiano.
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