N.N. - DISPERSI E RITROVATI DELLA MUSICA BRASILIANALa sospirata treccia di Dóris Monteiro
di Nené Ribeiro |
Dal 1946 al 1957 la scena musicale brasiliana fu contrassegnata da due importanti movimenti artistici. Il primo, trainato dalla figura carismatica di Luis Gonzaga – “o rei do Baião” – portò in tutto il paese varietà e forza vitale dei ritmi del Nordest. Il secondo, incentivato da giornalisti e intellettuali, nacque in grande parte nei locali notturni di Rio de Janeiro e da quest’ambiente respirava il fumo, le tematiche sulle delusioni amorose finite nelle bottiglie svuotate di superalcolici: si chiamava samba-canção. Il samba-canção era una sub-specie del samba e fu molto criticato da Ary Barroso, allora il più importante compositore brasiliano che, non senza ragione, lo classificava come una riproduzione in terra brasilis della moda internazionale del bolero. Il samba-canção conquistò tuttavia uno spazio importante tra il pubblico urbano e da lì a poco i principali autori e cantanti dell’epoca si cimentarono nel genere. Persino Barroso cavalcò l’onda della popolarità dello stile e ottenne successo con "Risque" e "Folhas Mortas". I principali personaggi del samba-canção furono senza dubbio la cantante Nora Ney e il giornalista e compositore Antonio Maria. Il merito maggiore del movimento fu l’aver creato un ponte tra il samba tradizionale e il “nuovo modo” che alla fine degli anni 50 otterrà un posto nobile nella musica brasiliana e universale: la Bossa Nova. Questo ponte fu in grande parte costruito da alcuni interpreti che, prima di João Gilberto, avevano raggiunto una maniera pulita e raffinata di cantare. Mi riferisco in particolare a tre interpreti: Dick Farney, Lucio Alves e alla nostra protagonista, Dóris Monteiro.
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A soli quindici anni, Dóris Monteiro era già una professionista, e nel 1951 fu scritturata come cantante alla Radio Tupy di Rio de Janeiro. Il suo primo 33 giri, in cui interpretava il brano "Se você se importasse", di Peterpan, rimase per tre mesi al primo posto delle classifiche. Nel 1953 partecipò come protagonista al film di Alex Viany, "Agulha no palheiro", e fu eletta come miglior attrice dell’anno. L’incisione di "Fecho meus olhos" e "Vejo você" fu un’ulteriore conferma del suo precoce talento. Nostante la giovinezza, la sua voce rilassata si adattava con singolarità all’aura romantica dei samba-canção e conferiva un tocco di modernità molto apprezzato dal pubblico. Anche la sua bellezza fu molto apprezzata e assediata. Dóris portava un’unica treccia lunghissima che le cadeva davanti al seno. Il giornalista Sérgio Porto – il famoso Stanislaw Ponte Preta – confessò, anni dopo, in un’intervista, che Dóris fu la vergine più desiderata dagli intellettuali e artisti dall’epoca e motivo di svariate scommesse nell’ambiente radiogiornalistico carioca; la sua treccia diede vita a tante fantasie feticiste. Ma la madre di Adelina – era questo il suo primo nome – una signora portoghese austera, vigilante e, soprattutto, onnipresente, custodiva gagliardamente l’onore della figlia. L’assedio continuò a lungo finché, nel 1954, la treccia più appetita della musica brasiliana non fu portata in chiesa da un bel cadetto della marina brasiliana. Il matrimonio non durò più di sei mesi e Dóris ne raccontò il motivo: il cadetto si era rivelato un gigolo. Anche i cuori delle vergini e delle mamme possono ingannarsi.
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Passata l’esperienza fugace del primo e frustato amore, Dóris riprese la sua carriera. Il famoso conduttore radiofonico, Chacrinha, aveva tra gli sponsor delle sue trasmissioni un fabbricante di sapone, un lusitano chiamato Fernando César. César scriveva canzoni e Chacrinha insistette con Dóris affinchè si conoscessero. Dóris non credeva che un’industriale potesse produrre musica di qualità, ma alla fine cedette alla richiesta dell’amico. Dall’incontro con Fernando César, la cantante uscì con una serie di samba-canção, tra i quali "Graças a Deus" e "Joga a rede no mar" incluse nel suo primo lp. Ma fu con "Dó-ré-mi", sempre di César, che Dóris, nel 1955, raggiunse uno dei suoi maggiore successi. Il brano fu inciso con l'arrangiamento di un talentoso e giovane maestro: Tom Jobim. Nel 1956, l’architetto e bravo compositore, Billy Blanco, le offrì un samba leggero, "Menino inteligente". L’interpretazione di Dóris, un classico di finezza ritmica e pulizia canora, costituì un’altra affermazione importante nella sua carriera.
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Poche artiste brasiliane possono vantare un curriculum come quello di Dóris Monteiro. Partecipò come attrice a otto film e rifiutò l’invito a decine di altri privilegiando la sua grande passione: la musica. Dalla metà degli anni ’50 incise regolarmente decine di album come solista o con altri colleghi come Miltinho, Lucio Alves, Tito Madi, Eliseth Cardoso. Passò indenne dalla rivoluzione della bossa Nova (il suo modo di cantare aveva anticipato il movimento) all’epoca dei festival, al rock a alle sue derivazioni approdate in Brasile. Per anni condusse una trasmissione in tv con grande audience. La discrezione e l’intelligenza della sua personalità musicale creò una legione di fans. Ancora oggi, accompagnata dal suo terzo marito, il tastierista e arrangiatore Ricardo Junior, porta alle sue esibizioni un pubblico fedele. Conferna ne è la ristampa in cd dei suoi album più antichi. Il ricercatore Ricardo Cravo Albim racconta che per celebrare i settantacinque anni della radiofonia in Brasile, ideò uno spettacolo con diversi personaggi che fecero la storia della radio e della musica brasiliana. Per l’occasione invitò Dóris e le chiese di indossare ancora una volta la sua mitica treccia. Lei accettò e per tutta la presentazione il pubblico commosso cantò insieme a lei i brani del suo repertorio. In quell'occasione, il tempo sembrava essersi fermato: tutto lì era presente e vibrava. I napoletani hanno proprio ragione: la classe non è acqua.
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