La leggenda dei flauti Kaduke

 

di Dulce Rosa Rocque

(em portugues)

La posizione della donna nelle società indigene non si discosta molto da quella di altre società  considerate più sviluppate. Perfino tra gli indios la donna ha una posizione inferiore a quella degli uomini. Il tipo di relazione fra i sessi tra gli indios è contenuto in un unico “mito” della tribù Mundurucù, che racconta della scoperta del flauto kaduke, strumento magico scoperto dalle donne e che ha dato loro potere... per poco tempo, però. Tale scoperta può essere considerata merito del frate Wolfgang Kempf (1920-1976) poiché nel 1944, dopo anni di ricerche, ha pubblicato nella rivista “Vozes” varie leggende della tribù Mundurucù, tra le quali si trovava il “romanzo dei tre flauti”. La leggenda racconta che…

  “All'alba dei tempi c'era una tribù  chiamata  Mundurucù che viveva fra i fiumi Tapajòs e Madeira, in Amazzonia. Maschi e femmine si dedicavano ad attività nettamente distinte. Gli uomini si occupavano di caccia, pesca, pulizia del terreno e, tra l'altro, preparavano la cera per le frecce e raccoglievano il miele. Le donne invece si occupavano della manioca e quindi della produzione della farina e del tucupì. Inoltre raccoglievano spezie, piante medicinali, frutti selvatici e preparavano oggetti di ceramica. Allora i lavori riservati ad un sesso erano tabù, ossia severamente proibiti, per l’altro. In questa tribù vivevano tre amiche: Yanyu-bery, Taimbirù e Paraware. Uscivano sempre insieme per raccogliere i frutti della foresta e si intrattenevano a correre dietro le farfalle  o agli uccellini quando l’intricata foresta glielo permetteva. Un giorno Yanyu-bery fece notare alle altre un suono melodioso che arrivava non si sa da dove. Non era un rumore tipico della foresta ed era più armonioso del canto dell’uirapurù. Cercarono di capire di cosa si trattasse, ma non arrivarono a nulla. Un certo pomeriggio, in cui l'umidità della foresta si era trasformata in gran calura, venne loro sete e si inoltrarono alla ricerca dell'acqua. Dopo un po’, trovarono un igarapé (sorgente d'acqua a forma di piccolo lago, ndr) mai visto prima. Al chinarsi sulla superficie dell’acqua per dissetarsi sentirono nuovamente quella musica e si accorsero che arrivava dal fondo dell'igarapé. Si tuffarono allora nell'acqua per cercare di scoprire la fonte di una così bella melodia, ma trovarono soltanto tre pesciolini jeju, fatti a forma di flauti, che per di più non si lasciavano acchiappare. Il sole era già alto nel cielo quando le tre amiche  decisero di far ritorno alla maloca (raggruppamento di case, ndr). Strada facendo si domandarono come poter prendere quei pesciolini, visto che la pesca non era un loro compito. E Yanyu-bery, alla fine, propose di farlo con una rete tessuta appositamente da loro, dalla trama ben stretta, per evitare che sfuggissero. L'indomani, le tre amiche andarono insieme alla ricerca delle fibre vegetali giuste per tessere la rete. Una volta confezionata, decisero di ungerla tutt'intorno con l'olio di una noce particolare, che sarebbe servito per addormentare i pesciolini scivolosi. Pronta la rete, aspettarono un'alba senza pioggia e si avviarono verso l'igarapé, seguendo la melodia. Le acque trasparenti riflettevano il cielo azzurro e la cima degli alberi, a mo’ di cornice, e loro ne approfittarono per guardarsi nello specchio d’acqua in attesa di vedere i pesciolini. Dopo essersi dissetate un po’, riuscirono ognuna a prendere un pesciolino, il quale, con loro grande sorpresa, in quello stesso istante si trasformò in flauto. Felicissime, si misero a suonare e i rumori della foresta si fermarono come per incanto, per ascoltare. Nel tornare alla maloca, con il sole già alto, decisero di tenere il segreto e nascosero i flauti nella foresta in modo che nessuno li potesse trovare. Da quel momento le tre amiche dedicarono tutto il loro tempo ai flauti. Lasciarono perdere sia i mariti sia i lavori di loro competenza per suonare, suonare, suonare. Tornarono ogni giorno alla maloca poco prima del tramonto, inebriate e sonnolente. Gli uomini non riuscivano più a capire il comportamento delle loro donne e riuniti nell’ ecsà (casa degli uomini, ndr) ne discutevano con gli altri indios. Marimarabe, fratello di Yanyu-bery, decise di seguirla di nascosto l’indomani. Scoprì il segreto, senza però vedere i flauti. Allora tornò di corsa alla maloca e riferì agli altri mariti di quel suono melodioso che portava le loro donne all’estasi. Gli uomini decisero allora di aspettare il ritorno delle donne all'imbrunire e pretesero di sapere la verità. Ancora barcollanti e un po' addormentate, le tre amiche raccontarono loro cosa era successo e cosa avevano fatto tutto il giorno nella foresta. A questo punto i mariti pretesero che le mogli suonassero i flauti, ma non più nella foresta, bensì all'interno della maloca. Fu così che iniziò il dominio delle donne sugli uomini nella tribù dei Mundurucù. Le donne occuparono l'ecsà e cominciarono ad avanzare pretese. Iniziarono a non andare più a prendere l’acqua e nemmeno la legna per il fuoco. Poi non raccolsero più le radici di manioca e non produssero più  la farina e nemmeno i beijus  (focaccia preparata con farina di manioca, ndr). Intanto, col passare del tempo, le mani degli uomini cominciarono ad appiattirsi sempre di più a furia di fare i beijus per tutti gli abitanti della maloca. Così, oltre ai propri compiti si aggiunsero anche quelli rifiutati dalle donne. Inoltre dovevano trasportare la carne che sarebbe servita come offerta ai flauti. E quest’ultima cosa, più di altre, offendeva particolarmente gli uomini. Mari-marabe, poi, si infuriava nel vedere che quelle sfaticate delle donne si limitavano ad offrire una bevanda fatta di manioca dolce, anch’essa prodotta dagli uomini.  Mari-marabe propose al fratello Mari-bumbe di rubare i flauti alle donne, ma quest’ultimo  esitò. Allora tentò di convincere gli altri uomini a insorgere,  affermando che le donne non andavano a caccia e pertanto non si stancavano abbastanza, che toccava a loro uomini fare anche i lavori delle donne, che queste  erano diventate pelandrone e sapevano solo dare ordini. Ma non se ne fece nulla. Un giorno, al rientro degli uomini dalla caccia, accadde un fatto strano: Ianyu-bery fece sapere loro che li voleva nella oca (piccola capanna, ndr). Ma loro si rifiutarono di obbedire. Allora Yanyu-bery si recò personalmente dagli uomini intenzionata a far rispettare i propri ordini. Mari-marabe però le rispose che sarebbero rimasti nell'oca per una notte soltanto e che l'indomani avrebbero voluto i flauti, altrimenti non sarebbero più andati a caccia e così non ci sarebbe più state nemmeno la carne per le offerte ai flauti. Yanyu-bery accettò. Ma soltanto perché sapeva che le donne non erano in grado di cacciare e che quindi non avrebbero più potuto, altrimenti, disporre degli elementi necessari ai sacrifici rituali richiesti dagli spiriti degli antenati nascosti nei flauti kaduke. Al calar del sole gli uomini si incamminarono verso l'oca, mentre le donne giravano intorno alla maloca suonando i flauti. La luna era già alta e attorniata da un manto di stelle, quando le donne smisero di suonare. Dopo aver portato i flauti nell'ecsà, entrarono nell'oca e si fecero amare per tutta la notte. All'alba, quando le stelle cominciavano a nascondersi dietro i raggi del sole, le donne un po’ intontite e stanche tornarono all'ecsa. Allora gli uomini aspettarono che il sole fosse alto sopra gli alberi per entrare nell'ecsa e impossessarsi dei flauti. Non solo. Obbligarono le donne a tornare a vivere nell'oca, ad adempiere ai propri compiti e proibirono loro perfino di guardarli, quei flauti. E da quel preciso momento terminò il periodo di dominio delle donne sugli uomini della tribù Mundurucù, laggiù, proprio nel mezzo dell'Amazzonia.”

(em portugues)

Lenda das flautas Kadukes

por Dulce Rosa Rocque

 

A posiçao da mulher nas sociedades indigenas nao é muito diferente daquela de outras sociedades que se consideram mais desenvolvidas. Até entre os indios a mulher tem uma posiçao inferior à do homem. O carater dessa relaçao entre os sexos esta' contido num unico mito da tribo Mundurucu' que conta a historia do flauto kaduke, instrumento magico encontrado pelas mulheres e que lhes deu poder... por pouco tempo, porèm. Pode-se considerar merito do Frei Wolfgang Kempf (1920-1976) que pesquisou e,  em 1944, publicou na revista Vozes, varias lendas da tribo Mundurucu'. Entre elas se encontrava o mito das flautas Kaduke. Assim conta-se que: 

"Muito tempo atras vivia, entre os rios Tapajos e Madeira, uma tribo Mundurucu'. Homens e mulheres se dedicavam a diferentes atividades; os homens caçavam, pescavam, recolhiam mel, preparavam a cera para as flechas e limpavam o terreno: as mulheres se ocupavam da mandioca, faziam a farinha e o tucupi', procuravam sementes e plantas medicinais e preparavam utensilios de ceramica. O trabalho reservado a um sexo era tabù para o outro. Nesta tribo viviam tres indias: Yanyu-bery, Taimbiru e Paraware. Saiam sempre juntas para recolher as frutas que a floresta oferecia e aproveitavam para brincar e correr atras de borboletas e passarinhos. Varias vezes aconteceu que quando entravam no mato para buscar lenha,  ouviam um som melodioso, vindo de um lugar occulto.  Nao era um som tipico da floresta e era mais harmonioso do que o canto do Uirapurù. Um dia, enquanto voltavam para a maloca, ficaram com sede e foram à procura de agua.  No meio da floresta, encontraram um belo e limpido lago jamais visto por elas. Ouviram novamente a musica e perceberam que vinha do fundo do lago. Tentando descobrir a origem da melodia mergulharam nas  aguas do lago mas as encontraram apenas quatro peixinhos, que nao se deixaram apanhar. O sol ja corria alto no ceu quando elas decidiram voltar à aldeia. Pela estrada, uma das mulheres teve a ideia de pegar os peixinhos com uma rede. Decidiram entao que no dia seguinte iriam a procura das fibras vegetais necessarias para tecer a rede. Depois de pronta a rede, sfregaram uma noz que tinha o efeito de fazer os peixinhos dormir. Ao amanhecer de um dia sem chuva, com as redes prontas, voltaram ao lago e cada uma delas conseguiu apanhar um peixe, que, na mesma hora, transformou-se em flauta. O quarto peixe fugiu. Por essa razao, ha apenas tres flautas. As mulheres esconderam os instrumentos na floresta, onde ninguem poderia encontrar e, secretamente, iam toca-los todos os dias. Desde entao, as mulheres dedicavam todo o seu tempo aos instrumentos, abandonando os maridos e os serviços que tinham que fazer. Os homens começaram a desconfiar do comportamento das mulheres. Mari-marabe, irmao de Yanyu-beri, a chefa do grupo de mulheres, seguiu-a e descobriu o segredo, mas nao viu as flautas. Voltou à aldeia e contou tudo aos outros homens. Quando as mulheres voltaram, os homens perguntaram se era verdade que elas tinham instrumentos musicais na floresta. Disseram que sim, e os homens, entao, exigiram que elas tocassem as flautas, mas na maloca e nao mais na floresta, e as mulheres concordaram, assim nao precisavam mais se esconder. Começa desse modo o dominio das mulheres sobre os homens da tribo Mundurucu'. Elas, donas das flautas, começaram a dar ordnes aos homens, obrigando-os a trazer lenha para o fogo, buscar agua e preparar os beijus. Por causa disso, as maos dos homens até hoje sao achatadas, de tanto amassar beijus. Mas os homens também tinham de caçar e isso enfureceu Mari-marabe, revoltado em ter que oferecer carne às flautas, enquanto que as mulheres ofertavam apenas uma beberagem feita de mandioca doce. Por isso, Marimarabe propos aos outros indios tomar as flautas das mulheres, mas os outros hesitavam. No dia em que as mulheres trouxeram as flautas para casa, os homens sairam à caça, enquanto elas preparavam a bebida de mandioca. Quando os homens voltaram, Yanyu-bery mandou uma das mulheres dizer a eles que se recolhessem à "oca" (casa-de-estar). Os homens se recusaram e Yanyu-beri teve que ir pessoalmente fazer cumprir a sua ordem. Seu irmao porém respondeu que ficariam ali somente uma noite e que de manha elas deveriam dar-lhes as flautas senao eles nao iriam mais caçar e elas nao teriam mais carne para oferecer aos espiritos dos ancestrais que estavam escondidos nas flautas kadukes. Yanyu-beri teve que aceitar essa imposiçao pois sabia que as mulheres nao tinham condiçoes de caçar, seja para satisfazer as flautas que os hospedes das ceremonias. Ao cair da noite os homens foram para a 'oca', enquanto as mulheres  marchavam ao redor da maloca, tocando as flautas. Depois elas entraram na casa dos homens a 'ecsa', onde guardaram os instrumentos. Mais tarde as indias, uma por uma, entraram na 'oca' e obrigaram os homens a ter relaçoes com elas, durante toda a noite. De madrugada, as mulheres voltaram meia tontas à 'ecsa'. Quando amanheceu, os homens se apoderaram das flautas e obrigaram as mulheres a deixar a ecsa.  Elas choraram a perda das flautas e se recolheram na casa-de-estar. Os homens tomaram assim posse das flautas sagradas e da ecsa e voltaram a ser o sexo dominante. O lago passou a ser chamado Karoke Boati ou seja, o lugar-de-onde-tiraram-as-flautas."