IL TACCUINO DI MAX

“Io, al sole di Bahia, con Daniela e Jovanotti”

 

 

di Max De Tomassi






   
Cari amici di Musibrasil.net, questo mese vi racconto una storia. Una esperienza bellissima trascorsa con un piccolo gruppo di amici al sole di Salvador, immersi nelle acque spumose di Itapoa e dentro la nostra amata musica, nella terra dei nostri desideri, Bahia. Non più di quattro mesi fa una mail del grande amico Nelson Motta, una delle figure più importanti del mondo musicale brasiliano, mi anticipa il suo coinvolgimento come produttore musicale nella realizzazione del nuovo cd di Daniela Mercury, un album acustico che dovrà segnare una svolta artistica nella carriera della esuberante interprete baiana, pronta a una definitiva consacrazione internazionale. C'è un altro pubblico da conquistare e un'altra ampia fascia di fedeli fans da non deludere. Daniela ama le sfide e si prepara a queste sempre con professionalità. Questa volta non vuole essere sola, pensa al suo nuovo album come un vero spettacolo e quindi anche ad un dvd, il primo della sua carriera, che sia registro di emozionanti momenti. Un lavoro che ci mostri le sue capacità sul palco, che dia risalto alla sua straordinaria voce e offra spazio ai suoi amici, special guests che nello show duetteranno con lei, facendo di questo lavoro un elegante ed energico incontro fra culture e ritmi differenti con un unico denominatore: l'amore per la bella musica. I colleghi artisti che accompagneranno Daniela in questa avventura saranno gli Olodum e Carlinhos Brown dalla sua Bahia, Dulce Pontes dal Portogallo, Rosario Flores dalla Spagna e Lorenzo Cherubini, il nostro Jovanotti, dall'Italia. 

Il sottoscritto è chiamato nel progetto in qualità di consulente artistico dei due artisti. Si parte per Salvador, via Lisbona, con la Tap, il 22 Gennaio, proprio pochi giorni fa. In aereo si compone il gruppo degli interpreti invitati: ci sono la Pontes con i suoi accompagnatori, due bellissime spagnole, l'impresaria ed una stilista che viaggiano con Rosario, il sottoscritto con Jovanotti e Mario Losio, suo inseparabile personal manager. Ci si scambiano i saluti e le prime simpatie seduti sulle comode poltrone dell'aereo e si decolla alle 12,20, ora di Lisbona, con l'evidente gioia di tutti i componenti al solo pensiero di raggiungere Salvador. Si vola verso la terra di Caymmi ed Amado
ripassando i testi scelti dalla Mercury e da Nelsinho Motta: "Milagres do povo" di Veloso per la Pontes, "Tour" di Carlinhos Brown in una versione spagnola intitolata "Riqueza" per la voce di Rosario, "Ive Brussel" di Jorge Benjor in una nuova veste italo-brasiliana con immancabile rap di Jovanotti. Il nostro artista si era ripromesso silenzio, riposo e lunghe passeggiate nella sua amata Cortona, ma quando il Brasile chiama, come lui dice, non si può dire di no.Atterriamo a Salvador di notte, verso le 22.30; dal finestrino dell'aereo risplendono bianche le dune della laguna di Abaetè, citata da Veloso in "Itapoa". Il clima è quello tropicale e l'emozione dell'arrivo rende tutto più bello. Si va subito a dormire: il giorno dopo siamo attesi all'Anfiteatro del Castro Alves per le prove generali. Si canterà all'interno di uno storico spazio che ha ospitato i più importanti concerti tenuti a Bahia, primo fra tutti quello dell'addio al Brasile di Caetano Veloso e Gilberto Gil, espulsi dal loro paese dal regime militare, nel lontano 1969. Daniela riceve i suoi ospiti nel backstage abbracciandoli felice. Pochi artisti in Brasile hanno potuto vantare un cast di questa importanza con i quali collaborare: tre fra i più rappresentativi interpreti della musica mediterranea che si incontrano in un suo spettacolo, uno show intitolato "MTV ao Vivo Daniela Mercury" che verrà trasmesso su MTV Brasil il 21 Marzo e contemporaneamente messo in vendita su cd e dvd. 

Il giorno successivo è, come dicono i brasiliani, pra valer, si fa sul serio. La mattina la passiamo assaporando frutta tropicale distesi sulla spiaggia dell'hotel, tra un'acqua di cocco e l'altra, attenti a non disidratarci e con a portata di mano i nostri inseparabili protettori solari. A tavola è un vero delirio con acarajè, bobò de camarão e ensopado de peixe, tanto per ricevere completamente la cultura afro che si respira da queste parti. Nel pomeriggio siamo pronti per raggiungere il Castro Alves. Nei camerini c'è tensione ma anche un clima frizzante, non solo a causa dell'aria condizionata. Jovanotti ricorda i passaggi principali della sua performance, sorseggia un'acqua di cocco e cura una piccola bruciatura al labbro superiore rimediata grazie ad un curioso morso ad una castanha de cajù attaccata al suo frutto e non ancora privata della pellicina velenosa. Sono prezzi che hanno pagato anche i conquistatori portoghesi affascinati dalla immensa ricchezza della flora di questa terra. 

Lo show comincia in perfetto ritardo baiano, trenta minuti circa. Il primo a salire sul palco tra gli special guests è proprio Lorenzo che, al termine del duetto con la Mercury, una melodica, semplice ma bellissima canzone d'amore di Benjor, accenna, inginocchiato,
con l'eleganza di chi fa una tradizionale dichiarazione d'amore, "affacciati alla finestra amore mio". La folla, più di 5mila persone, è in estasi. Pur non comprendendo la nostra lingua, le migliaia di ragazze presenti si innamorano a prima vista del nostro Jovanotti, che ricambia l'attenzione con un "obrigado!". Sul palco Daniela è visibilmente affascinata dai gesti di Lorenzo, fra i due nascerà una bella amicizia, un profondo rispetto professionale destinato a durare nel tempo. Arriva poi Carlinhos Brown, questa volta senza rovesciare tamburi o picchiare timbales. Il suo brano è dolce e delicato, il ricordo di un amplesso consumato in automobile. Nonostante il clima tropicale anche a Bahia i vetri si appannano per Brown con la Mercury in "To remember".La Pontes, più tardi, emoziona i fans con la sua voce di sirena in una magica interpretazione di "Milagres do povo", nella quale accenna disinvolta ad alcuni passi di danza. Rosario Flores, quasi al termine dello show, infuoca da buona gitana il bianchissimo palco con passi di flamenco e un canto divino, con questa sua voce un po'maschile muovendosi però come solo le grandi ballerine del sud della Spagna sanno fare, accompagnate da chitarra e cajon. 

E non finisce qui. La sorpresa per noi italiani e per Jovanotti, arriva puntuale nelle battute finali: Daniela Mercury, accompagnata da una band di percussionisti di supporto, oltre che dal gruppo che ha suonato in questo spettacolo, si esibisce in una trascinante versione curata da Nelson Motta, dell'"Ombelico del mondo" diventata per l'occasione "O umbigo do mundo". Stavolta è delirio; la baianada presente salta e divora pipoca come posseduta. Nessuno avrebbe mai immaginato che uno dei più conosciuti brani del pop italiano potesse far danzare tanti brasiliani. Questo è nulla! Immaginate l'uscita dell'album, immaginate le stesse emozioni da noi vissute, moltiplicate per tutti coloro che fra breve l'ascolteranno... 

Le registrazioni si concludono in un clima di cosciente euforia: Daniela e Nelson certi di aver realizzato uno dei più bei lavori della loro carriera, si abbracciano festeggiati dalla gente di MTV Brasil che registrava l'evento. Più tardi, in una famosa discoteca di Salvador, tutto il cast tecnico-artistico si rilassava al suono della dance brasileira. Il giorno dopo, domenica 26, Jovanotti e Mario Losio sarebbero partiti per il Social Forum di Porto Alegre e io verso Rio de Janeiro dove un'altra interessante esperienza ci attendeva. In attesa del rientro a Rio di Lorenzo, preparavo lo studio per il mixaggio del primo album di Peu Mehurray, percussionista della scuola di Brown, inventore del pneumatico sonoro, musicista di Jovanotti nel suo ultimo tour "Il quinto mondo". Profondamente innamorato del Brasile, Jovanotti ha deciso di dedicarsi alla produzione dell'opera prima di Peu, questo simpaticissimo ragazzo, nuovo talento musicale baiano, coinvolto in progetti di difesa ambientale e di recupero dei bambini socialmente a rischio, destinato a farsi amare anche in Italia. Ma questa è già un'altra storia, di cui vale la pena parlare più in là, più approfonditamente.