Curitiba, quel suono dal Sud

 

Come  una  città  senza  tradizioni  locali

sta creando un propria eredità musicale 

(seconda parte)

 

di Daniella Thompson

(in english)

"Oquelatá Quelateje" di  Fato

 

Secondo un modo di dire curitibano, Fato è un vecchio cronometro. Questo settetto si è formato attorno al 1994 e ha registrato tre Cd negli ultimi cinque anni. Fin dagli inizi l’idea fondante è stata di unire le disparate influenze musicali dei propri membri. Il padre del gruppo, il bassista Ulisses Galetto, era un giovane trombonista e più tardi ha militato in gruppi dance che suonavano successi brasiliani e internazionali degli anni ’50, ’60 e ’70, oltre ad essere amante di choro, che suonava per hobby con i suoi amici. La tastierista Grace Torres è cresciuta ascoltando indifferentemente Henry Mancini, Ray Conniff, Jovem Guarda e Tropicalia. All’età di sei anni ha iniziato a studiare pianoforte classico, che le ha aperto la strada agli studi universitari di Educazione artistica. Mentre li frequentava, ha assorbito il folklore e le composizioni di Bela Bartok, che l'hanno portata ad ascoltare sia la musica indigena e classica del XX secolo, così come innovatori del calibro di Egberto Gismondi, Hermeto Pascoal e Frank Zappa. Il batterista Zé Loureiro suonava frevo carnevalesco, marchinha e samba sui trio elettrico, oltre a suonare Mpb (musica popolare brasiliana, ndt) e rock brasiliano nei locali notturni. (Uno dei membri fondatori che non fa più parte del gruppo è Silvia Contursi, la cui voce compare nei primi due album del gruppo). Gilson Fukushima, entrato nel gruppo nel 1996, ha studiato chitarra classica,  suonando nel frattempo con quella elettrica musica pop insieme agli amici. Il più giovane componente dei Fato, negli ultimi tre anni ha studiato composizione e direzione, ottenendo riconoscimenti come compositore contemporaneo, e ha ascoltato musica classica da Bach a Stockhausen passando attraverso Frank Zappa. Il cantante Alexandre Nero (che fa parte anche dei Cantos da Palava) è entrato nei Fato nel 1997. La sua formazione musicale è totalmente popolare, autodidattica e intuitiva. Ama la musica di strada, quella del Carnevale, le percussioni brasiliane, la danza, ed è anche attore. Babi Farah è un’altra cantante piuttosto intuitiva, benché abbia studiato canto e tecniche vocali per diversi anni. Prima di entrare nei Fato nel 1998, cantava blues e Mpb e faceva l’annunciatrice radiofonica. I suoi generi favoriti sono pop, jazz, blues, e Mpb. La percussionista Priscila Graciano ha studiato piano e danza, così come Storia dell’arte. Viene da una famiglia di musicisti versati per lo più alla musica regionale. E’ batterista di due altri gruppi, uno di techno-pop e l’altro di Mpb.

 Cosa hanno in comune I membri di Fato? Un gusto condiviso per certi artisti e, soprattutto, il desiderio di arrivare a un unico sound. Prendendo in prestito ispirazioni da tutti gli angoli del Brasile, il gruppo mescola elementi tradizionali di maracatu, fandango, baião, capoeira, flamenco, samba, reggae e choro nel suo rock-pop elettrico, proposto attraverso testi e arrangiamenti interessanti. I primi due Cd del gruppo, Fato (1995) e Fogo Mordido (1997), sono stati rispettivamente prodotti dai musicisti carioca Antonio Saraiva e Paolo Brandão. "Oquelatà Quelateje" punta invece l’attenzione sul fandango, un ritmo tradizionale del Paranà che è un misto del vecchio fandango ispanico con le danze in cerchio dei nativi di Carijò. I danzatori di fandango vestono tamancos (zoccoli di legno), che usano come percussioni, mentre la musica è prodotta dalla rabeca (violino). Originario dell’isola di Valadares, il fandango potrebbe essere estinto se non fosse per l’opera dei ricercatori Inami Custodio Pinto e José Eduardo Bramani. Il ritmo degli zoccoli, accompagnato da tradizionali battimani e violini, ha fatto la sua prima apparizione nei Fato in Fogo Mordido, nel brano “A Noite” (Sandrãao Fernandes/Ulisses Galetto/Grace Torres). Nello stesso album, “Tamanco” (Ulisses Galetto) parla della mescolanza musicale che si è creata a Curitiba:

 

Lá vai fandango com tamanco meu sinhô

Choro num xaxado, um afoxé

Baião de dois, eu e você

Maracatu desceu pro sul pra remexer

Samba no pé e a cuca no maculelê

Core y lundu

Paraná ê

Brancura negra…

 

Là va fandango con tamanco mio signore

Choro nel xaxado, un afoxé

Baião de dois*, io e te

Maracatu venne da sud per mescolare

Ritmo di samba e il pensiero nel maculele

Core e lundu

Il Paranà è

Bianchezza nera…

 

*Il Baião de dois è un piatto nordestino a base di riso e fagioli cucinati insieme

 

Nel nuovo Cd, gli zoccoli appaiono di nuovo come strumenti a percussione. La traccia iniziale, “Valadares”, è un altro esempio di mescolanza, il cui testo appaia tamanco con l’afro-brasiliano agogò e la rabeca di Bramani con i pifano nordestini di Caruarù. Questa canzone è una creazione interamente moderna, dove il violino country di Bramani, dal suono tristemente ebreo, è velocemente seguito dalla chitarra elettrica e da eclettici strumenti a percussione che producono un’atmosfera fortemente ballabile e decisamente di strada. “Encharque”, un rock con dentro un po’ di “Superstition” di Steve Wonder, riafferma il tema conduttore:  

…Percussão de tamanco é dança

Terreiro de candomblé é dança

Sopapo de capoeira é dança

 

Dança de mulata

Tiro de polaca

Grito que saiu pela culatra…

“Vozes”  significa, come ovunque, voci. I testi parlano di voci, e il cantato, che inizia con un assolo maschile e prosegue con un duetto sempre maschile, si ferma bruscamente per far strada a un Balinese Kecak (canto di scimmia) poggiato su un assolo femminile e il coro di Fato che intona la parola voci. “Beira do Samba” è un’inusuale canzone d’amore con una bella melodia e sagge parole:

 

Quanto mais a gente entende

Mais a gente se surpreende

Mais a gente está no ar…

Più capiamo

Più ci sorprendiamo

Più siamo nell’aria…

“Kismet” ci porta indietro al dance floor, con l’accompagnamento di tamborins e imitazioni vocali di commentatori calcistici e dei personaggi Chacrinha e Silvio Santos “Cachimba” offre un testo allitterativo e una viola caipira che suona come un sitar. “Rito”, una poetica ruminazione su macro- e microcosmi, ci mostra il bel cantato di Alexandre Nero, mentre “Morrer de Bem” esamina gli aspetti positivi della morte. Acqua, vita, e elementi naturali si ripetono nell’album.

 

Fato : Oquelatà Quelateje (Cd ; 2000)

Etichetta indipendente; http://www.fato.org

Produttore: Rodolfo Stroeter

Grace Torres: keyboards, vocals, percussion

Babi Farah: vocals, percussion

Alexandre Nero: vocals, acoustic guitar, percussion

Gilson Fukushima: electric & acoustic guitar, vocals

Ulisses Galetto: bass, acoustic guitar, vocals

Zé Loureiro Neto: drums, percussion, vocals

Priscila Graciano: percussion, vocals

 

01. Valadares (Ulisses Galetto)

02. Encharque (Alexandre Nero)

03. Odisséia (Ulisses Galetto/Antonio Saraiva)

04. Vozes (Alexandre Nero/Grace Torres/Ulisses Galetto)

05. Beira do Samba (Rodrigo Campello/Antonio Saraiva)

06. Kismet (Ulisses Galetto)

07. Cachimba (Babi Farah/Gilson Fukushima)

08. Rito (Ulisses Galetto/Marcelo Sandmann)

09. Morrer de Bem (Rodrigo Campello/Suely Mesquita)

10. Foz (Grace Torres/Marcelo Sandmann)

11. Istmo (Gilson Fukushima/Ulisses Galetto)

12. A Língua por Ela Mesma (Jana Mundana/Fábio Tavares)

13. Na Praia-X (Arnaldo Machado)

14. Baía-Rio (Antonio Saraiva/Pedro Ribeiro)

 

 

"BarBabel" di  Maxixe Machine

 

Cosa è più folle? Il punk-rock oppure i vecchi suoni degli anni ’30? Secondo l’imperturbabile parere dei Maxixe Machine, i secondi. Questo irriverente gruppo (il maxixe è il più vecchio puro ritmo brasiliano e precursore del samba, mentre il termine macchina è autoreferenziale) è emerso nel 1994 come progetto parallelo del gruppo Beijo AA Força, già esistente dal 1983. Alla fine, la nuova formazione l’ha sostituita. Il gruppo più vecchio ha registrato l’album Sem Suingue (Senza Swing), e Maxixe Machine continua a sventolare la stessa bandiera. Perciò dovete farvi l’idea che Maxixe Machine non guarda al mondo con sguardo usuale. Swing o meno, producono una stupefacente mole di musica, fatta sia da vecchi ritmi che suonano nuovi  (samba, marchina, valzer, guarania, polka) che da nuovi suoni che, prodotti da loro, suonano vecchi. Il gruppo ha recentemente registrato il suo secondo Cd, un disco dal vivo di marchinhas, quelle marce frivole e piene di energia rese popolari da i carnevali di una volta. La loro prima registrazione, Bar Babel, era un progetto ambizioso che comprendeva un Cd, una rivista e un film di 30 minuti contenente leggendarie figure di samba (circa 1930). Il disco è venduto insieme a un inserto a colori di 66 pagine con foto, scene dal film, interviste, testi di canzoni e informazioni tecniche. BarBabel è un party allegro oltre misura: parte della follia consiste ascoltando Noel Rosa, Assis Valente, Lamartine Babo e Ary Barroso in veste pop. Ancora più interessanti sono alcune composizioni del gruppo che suonano misteriosamente come autentici samba tradizionali, ma in realtà sono un insieme di elementi eterogenei accuratamente confezionati. Forse l’esempio perfetto è “Deixa c’o Breque”, che suona come un brano di Batatinha, corredata dalla voce di un vecchio eccentrico, da colpi di tosse, e da un testo che non tradisce il loro scherzoso nonsenso a meno che non lo si ascolti accuratamente:

 

Samba que é samba

Quando vem a inspiração

Aumenta no meu peito a percussão…

Samba che è samba

Quando viene l’ispirazione,

Aumenta la percussione nel mio petto…

 

Como cai bem o samba do Ataulfo

O Nelson sai cantando cavaquinho na vitrola

Não tiro o cartola da cabeça

Nem o Paulinho da viola…

 

Come suona bene il samba di Ataulfo

Nelson esce cantando cavaquinho nella vitrola

Non tolgo il cappello di carta* dalla testa

Nemmeno il Paulinho dalla viola

 

*Cartola

 

 

Maxixe Machine: BarBabel (Cd; 1999)

Etichetta indipendente; http://www.milenio.com.br/maxixemachine/

 

Luiz Ferriera: voce, cavaquinho, chitarra, campionamenti

Ricardo “O Rosinha”: voce, zabumba, surdo, pandeiro, cajjon, Portuguess adufe, tabla, batteria, campionamenti

Rodrigo Barros Homen del Rei: voce solista, chitarra, campionamenti

Therciano Albuquerque: voce, piano

Walmor Douglas Goes: voce, chitarra solista

 

01. Maria Boa (Assis Valente)

02. Perdendo Tempo (P. Leminski/Thadeu/Roberto Prado/Walmor Douglas Góes)

03. Mulher Indigesta (Noel Rosa)

04. Com Mulher Não Quero Mais Nada (Noel Rosa/Sílvio Pinto)

05. Memória Rã (Marcos Prado/Beto Trindade/Luiz Ferreira/Rodrigo Barros)

06. Cuco Maluco (Haroldo Lobo/Milton de Oliveira)

07. Gatos Malucos (Os Trigêmeos Vocalistas)

08. Sabiá (Antonio Thadeu Wojciechowski/Edilson Del Grossi/Beto Trindade/Walmor Góes)

09. Alô-Alô (André Filho)

10. Isso É Lá com Santo Antonio (Lamartine Babo)

11. Deixa c'o Breque (Thadeu/Walmor/Trindade)

12. Curitiba (Marcos Prado/Thadeu/Walmor)

13. Como "Vaes" Você? (Ary Barroso)

14. Bolero-Lero (Rodrigo Barros/Luiz Ferreira/Sérgio Viralobos/Thadeu/Walmor)

15. Valsa de Yorick (Luiz Ferreira/Rodrigo Barros/score from the play Estou Te Escrevendo de um País Distante)

16. Valsa Danada (Renato Quege/José Buffo )

17. Pedra que Rolou (Pedro Caetano)

18. Casamento do Barriga (Luiz Ferreira/Rodrigo Barros/Beto Trindade/Ricardo "Ô Rosinha"/Therciano Albuquerque)

19. Bacalhau (Rodrigo/Thadeu/Roberto Prado/Walmor)

20. Hino do Chupa-Cabras (Trindade/Ubiratan Gonçalves de Oliveira/Edson de Vulcanis/Walmor)

21. Restaurante Espacial (Roberto Prado/Beto Trindade)

22. A Tribo dos Cara-Pálidas (Marcos Prado/Thadeu/Walmor)

23. Sede Titânica (Thadeu/Walmor/Edilson Del Grossi)

24. Sede Titânica (remix of Edu-K)

25. Curitiba (karaoke version)

26. Memória Rã (karaoke version)

27. Bolero-Lero (karaoke version)

 

 

"Camera Pop" di Iso Fischer

 

Iso Fischer è un compositore con 30 anni di esperienza e più di 200 canzoni che portano il suo nome. E’ uno dei fondatori dell’Associazione di compositori e il Club di compositori di Curitiba e medico omeopata. Camera Pop è la prima opera complessa, colorata e matura di un compositore le cui influenze musicali includono Tom Jobim, i Beatles, i Mutantes, Juca Chaves, Taiguara e Tropicalia. Il titolo del disco allude a queste sfere stilistiche, estendendosi dalla canzone d’autore attraverso la Mpb e dal jazz al rock e al pop, con numerose sfumature, tutte di buon gusto. Camera Pop si apre con una vena di musica da camera con “Mais uma Canção”, cantata da Liane Guariente con accompagnamento di oboe, piano e violoncello, un arrangiamento che ritorna in molte altre canzoni. A Liane si unisce Iso Fischer nel mantra “Origami”, con liriche di Etel Frota:

 

            PURA

            OBRA

            DOBRA

            DURA

 

            DURA

            DOBRA

            SÓ FI

            GURA

 

         DES

             DOBRA

            BRA

            DO

 

            DES

            EJO

            SEM

            CURA  

 “Dramacula” di nuovo cantata da Iso, è la divertente asserzione rock di un uomo che è soddisfatto di essere così com’è e che non vuole conformarsi ai modelli altrui. Lo stile lirico ritorna in “Isso e Aquilo”, con Lydio Roberto che canta di amori perduti. “Horizontes” celebra la quieta bellezza del Pantanal in un duo vocale tra Guilherme Rondom e Iso Fischer. In “Paranà Blues” ha stretti rapporti spirituali con la sua città e il suo stato con accompagnamento di chitarra elettrica e fiati programmati elettronicamente. Una delle più belle melodiose canzoni di questo album è “Tão Natural”, in cui Mauricio Detoni e Iso cantano della naturalezza dell’amore fisico tra uomini. “Ismalia” è uno strano, magico racconto sulle relazioni tra follia, religiosità e musica. Camera Pop offre la possibilità di ascoltare molti gruppi di Curitiba, poiché alcuni musicisti del luogo hanno dato una mano nella registrazione del disco, tra cui Tao do Trio, che canta la poetica “Luz Negra”, e accompagna Alexandre Nero nella bella bossa nova “Cantada”. Il gruppo Fato ci dà la gioviale “No Forrò da Brasileira”, e tutti partecipano al gran finale. Tutte le tracce di Camera Pop si possono ascoltare sul Web. In ogni caso, gli ascoltatori che si innamorano di questa musica possono considerare il vantaggio di procurarsi il Cd, che consiste in un elaborato cofanetto che include testi, informazioni tecniche e foto di tutti coloro che hanno partecipato, oltre a numerose riproduzioni di maestri di pittura di vari secoli.  

 

Iso Fischer: Camera Pop (CD; 1999)

ISO 2000; http://www.mp3.com/isofischer

 

01. Mais uma Canção (Iso Fischer/Zecca Wachelke)-vocals: Liane Guariente

02. Origami (Iso Fischer/Etel Frota)-vocals: Liane Guariente & Iso Fischer

03. Dramácula (Iso Fischer/Zecca Wachelke)-vocals: Iso Fischer

04. Isso e Aquilo (Guilherme Rondom/Iso Fischer)-vocals: Lydio Roberto

05. Horizontes (Guilherme Rondom/Iso Fischer)-vocals: Guilherme Rondom & Iso Fischer

06. Paraná Blues (Iso Fischer)-vocals: Iso Fischer

07. Tão Natural (Iso Fischer)-vocals: Maurício Detoni & Iso Fischer

08. Ismália (Iso Fischer/Alphonsus de Guimaraens)-vocals: Tato Ficher

09. Luz Negra (Iso Fischer/Adalberto Lamerata)-vocals: O Tao do Trio

10. Enquanto a Chuva Chora (Iso Fischer/Eduardo Oliveira)-vocals: Iso Fischer

11. Cantada (Iso Fischer)-vocals: Alexandre Nero & O Tao do Trio

12. No Forró da Brasileira (Iso Fischer)-vocals: Babi Farah & Grupo Fato

13. Que Festa É Essa, Malandro? (Iso Fischer)-vocals: everyone in turn

 

 

"Uns Caetanos" di  Tao do Trio

 

Un buon trio vocale femminile non è  così comune come ci piacerebbe che fosse. Nella Mpb, l’unico trio di interesse è stato finora il Trio Esperança. Ecco perché è un piacere scoprire un gruppo che raggiunge gli stessi alti livelli. Diversamente dalle sorelle Correa del Trio Esperança, le componenti di Tao do Trio non sono imparentate; ma ciò non impedisce a Cristina Lemos, Melena Bel e Suzie Franco di cantare con un affiatamento tale da sembrare tre voci identiche. In questo bell’album, arrangiato creativamente da Vicente Ribeiro, il Trio effettua una selezione di canzoni di Caetano evitando di cadere nell’ovvio. Gli esperti possono contare il numero di casi nei quali Caetano cita vecchie canzoni di altri compositori (ad esempio “Dom de Iludir” cita “Pra que Mentir” di Noel Rosa, “Linha do Equador” cita “E’ Doce Morrer no Mar” di Dorival Caymmi; “Genipapo Absoluto cita “Infidelidade” di Ataulfo Alves; “Cinema Novo” cita “A Voz do Morro” di Zé Ketti, e coì via). Le canzoni sono realizzate con grande quantità di arrangiamenti, utilizzando per lo più strumenti acustici suonati elegantemente per le voci eccellenti delle cantanti. Non lasciate che il modesto disegno di copertina ostacoli l’acquisto di questo bel disco.

 

O Tao do Trio: Uns Caetanos (CD; 2001)

CID CD 00527/2; http://www.cid.com.br/detalhe_cd.asp?item=527/2

All songs by Caetano Veloso

 

01.       a) O Quereres

            b) Uns

02. Dom de Iludir

03. a) Pipoca Moderna

b) Trilhos Urbanos

04. Baby

05.       a) Gema

            b) Jeito de Corpo

06. Lindeza

07. Linha do Equador

08. Você É Linda

09. Gênesis

10.       a) Eu Te Amo

            b) Sete Mil Vezes

11. Louco por Você

12. Mãe

13. Genipapo Absoluto

14. Cinema Novo  

 

 Música para Final do Século di Carlos Careqa 

 Carlos Careqa è il musicista più conosciuto uscito da Curitiba. Dai primi anni ’90 ha vissuto a São Paulo, dove ha registrato i suoi primi due Cd, “Os Homens São Todos Iguais” e “Musica Para Final de Seculo” (Thanx God Records). Il brano migliore del suo primo disco era “Nã De Pipoca ao Turista”, che inizia con un provocatorio “Eu gosto de Curitiba”. La canzone d’amore “Acho”, dello stesso disco, è stata inclusa nella raccolta di David Byrne “Beleza Tropical 2”. Ora le canzoni di Careqa sono registrate da pop star come Rita Ribeiro e Vania Abreu. Con Arrigo Barnabé come direttore artistico, il primo Cd fu volutamente concepito senza tema portante ma intriso di humor. “Musica Para Final de Seculo”, che fu inserito nella Top Ten dell’anno da David Byrne, è più omogeneo e serioso. L’autore dice che molti dei suoi amici sono morti di Aids, cosa che lo ha fatto molto riflettere sulla vita. Egli dice che José Miguel Wisnik gli chiese: “Senti, se hai l’insolenza di fare canzoni argute, perché non hai il coraggio di parlare d’amore?” Il risultato è un disco ricco di musiche e di strumenti, concepito utilizzando più percussioni, santona (fisarmonica), chitarra acustica e trombone.

La mia canzone preferita di quest’album è “chorando em 2001” (vedi i testi) registrata anche da Chico Mello. E’ interessante comparare i dischi dei due autori. L’arrangiamento di Mello utilizza chitarra elettrica e acustica, piano, violini e contrabbasso. Quello di Careqa, arrangiato dal fisarmonicista Toninho Ferragutti pandeiro e santona. Mello canta sui toni alti mentre Careqa su quelli medi. La versione di Mello è musica moderna, mentre quella di Careqa è canzone brasiliana. Il disco prende il titolo dalla canzone “Musica Para Final de Seculo”, un semi-rap che suggerisce come il mondo non è giunto alla fine al cambiare del secolo, ma è un’opportunità per un nuovo inizio. Uno dei temi di Careqa è lo spazio urbano: “Manhattan Tan Tan” è un mantra percussivo per una grande metropoli, mentre “A Cor de Nova York” (Il Colore di New York) è una intensa ballata rock sulle città del mondo. Altro tema ricorrente è la natura: “Eclipse em Meia-Lua” è una dolce ballata per quartetto d’archi, chitarra e percussioni, mentre “São Solidão” (Santa Solitudine) fa pensare alla musica nordestina, così come “Temporal”. E vi sono anche sorprese. “Vou Sair (as Comprinhas)” (Vado a far compere) è un samba pieno di energia con liriche argute e un cantato che ricorda il miglior João Bosco. Ho posto a Careqa qualche domanda su Curitiba e l'influenza di questa città sul suo lavoro, specialmente sul suo primo album, “Os Homens São Todos Iguais”.

 

“Não De Pipoca ao Turista” è una sorta di inno a Curitiba, non è così? Potrebbe descriverci qualche scena cui fa cenno nella canzone? Ci sono mai turisti a Curitiba?

 

Il mio primo Cd è uscito (ancora su vinile) nel 1993, quando vivevo ancora a São Paulo. Ho scritto questa canzone, una sorta di protesta metaforica, nel 1989 insieme a Oswaldo Rios e Adriano Satiro. Nella canzone parliamo di alcune zone oscure di Curitiba, un giro nella parte nascosta della città. Vie della prostituzione, come Riachuelo, Praça do Homen Pelado (Piazza dell’Uomo Nudo), il Passeio Publico mini zoo che per lungo tempo ha attratto mendicanti e sbandati. Ci sono molte Curitiba a Curitiba, e questa è una di quelle. Il mondo sotterraneo di Curitiba è dalle parti di Boite Metro (non esiste metropolitana a Curitiba) dove la gente paga per fare sesso nella galleria del Metro. Sono contento che la gente ancora cerca questo disco dopo tutto questo tempo. Sono un curitibano impulsivo, amo e odio, odio e amo. I turisti iniziarono a scoprire Curitiba negli anni ’90, come risultato di una propaganda poco accorta sulla realtà cittadina. Curitiba ha ancora molti posti da scoprire. Ma la cosa migliore è conoscere la sua identità attraverso Paulo Leminski, Alice Ruiz, Dal ton Trevisan, Helio Leites, etc

 

La copertina di “Os Homens São Todos Iguais” mi ricorda quella di “Filhos de Gdanski” di Antonio Saraiva. Vorresti dire che questo è un tema ricorrente nella musica riguardante Curitiba?

 

La copertina di Os Homens è stata fatta dal grande artista plastico di São Paulo, Guto Lacaz. Egli ha pensato a questa idea dello specchio. Ai tempi ancora non conoscevo il lavoro di Antonio Saraiva, del quale sono fan dichiarato. Ma penso vi sia una buona relazione tra i due. 

 

Vi è stato qualche cambiamento nella sua carriera da quando “Acho” è stato inserito in “Beleza Tropical 2”?

 

Non molto, ma qui a São Paulo molta gente conosce e apprezza questo fatto. Sono l’unico in quella raccolta senza una grossa etichetta alle spalle; la canzone si trova là perché è stata scelta. Sono sempre stato un fan di David Byrne, per un lungo periodo ho cantato “Psycho Killer” nei bar e negli spettacoli. Ammiro questo lavoro e penso che lui per la musica brasiliana fa più che molti brasiliani qui. Come dico sempre, David Byrne è un brasiliano nato in Scozia. 

 

“A Ultima Quimera de Sebastião Antonio Pereira” è un duetto grandioso. Chi è Sebastião Pereira, e chi è la polacca? Qualsiasi riferimento ai Polacchi mi fa automaticamente pensare a Curitiba.

 

Ho scritto questa canzone nel 1983, a una festa con i miei compagni. Volevamo descrivere le situazioni più comuni a Curitiba, differenze di classe, bianchi e neri separati da un sistema a volte ipocrita. La donna polacca in questione sta per prostituta, fa parte di una vecchia storia che risale all’immigrazione europea (non soltanto di donne polacche, ma tedesche russe etc.). Era un buon periodo per fare musica; e la facevamo senza pensare al mercato. Sebastião è il nome fittizio inventato sul posto, una guardia notturna.

 

“Couto Anual” è il tipo di canzone che Maxixe Machine è solita eseguire. Commenti in proposito?

 

Sono un grande ammiratore di Beijo AA Força, e Rodrigão è un eccellente cantante. Quando stavo registrando il mio disco, abbiamo condiviso lo stesso studio a Curitiba nel 1991, e io chiamai Rodrigo a cantare come su questa traccia. Amo anche Maxixe Machine, sono grandi.

 

Il lavoro Alles Plastik che da il nome alla tua canzone è stato rappresentato a Curitiba dal gruppo teatrale tedesco Grips nel 1985. Ha partecipato a questa produzione?

 

Ero il direttore musicale dello show Alles Plastik nel 1985, in partnership con il Goethe Institute. Paulo Leminski ha curato l’adattamento e la versione portoghese del testo, e Geraldo Henrique ed io preparato le canzoni per le musiche.

 

“Cidade” contiene un canto registrato in una chiesa di Curitiba. Parla di Curitiba?

 

E’ un testo che ho ricevuto da Milton Karam. Credo parli di Curitiba, ma principalmente di piccoli centri trasformati in grandi città. Il riferimento a Curitiba è chiaro, perché il canto registrato è tradizionale di Curitiba, dedicato a un santo che si venera qui. Anche questa canzone è stata composta nel 1984. L’arrangiamento è stato molto influenzato da Rogerio Duprat.

 

Lasciata Curitiba alle spalle, siamo adesso al secondo Cd, che mi è sembrata un’esperienza musicale piuttosto ricca.

 

A São Paulo ho iniziato ad avere contatti con un Brasile che non conoscevo a Curitiba, sebbene io amassi la musica brasiliana. Ho avuto l’opportunità di fare concerti e comporre insieme a musicisti del nordest, provenienza di quasi tutta l’ispirazione per questo disco. Chico Cesar, Toninho Ferragutti, sono stati molto importanti in quest’epoca. Nel 1995 sono andato a Berlino a studiare tedesco e ho iniziato a pensare a questo lavoro insieme a Chico Mello, che ha vissuto là per dieci anni. Ne ho registrato una parte laggiù, utilizzando musicisti che vivono fuori dal Brasile. A São Paulo ho aggiunto la prodigiosa sanfona di Toninho, e Bocatto con il suo trombone è venuto ad arricchirci le idee.

 

I testi di “Manhatta Tan Tan” potrebbero funzionare sia a São Paulo che a New York.

 

Sono stati fatti per São Paulo – un graffiti sui muri che dice: “São Paulo, Manhattan del Terzo Mondo”. Mi piace scrivere canzoni per posti dove vivo e dove sono passato, facendo un commento sovversivo per la città. Gli elogi li lascio ai sindaci.  

 

Tutte le tracce di entrambi i dischi di Carlos Careqa si possono ascoltare sul web al seguente indirizzo:

 

http://artists.mp3s.com/artists/129/carlos_careqa.html

 

Carlos Careqa: Música Para Final de Século (CD; 1999)

Thanx God Records TG 1001

Production: Carlos Careqa

Musical direction: Chico Mello

 

01. Ser Igual É Legal (Carlos Careqa/Adriano Sátiro)

02. Chorando em 2001 (Chico Mello/Carlos Careqa)

03. No Caminho Para Santiago (Carlos Careqa)

04. Música Para Final de Século (Carlos Careqa/Adriano Sátiro)

05. Manhattan Tan Tan (Carlos Careqa)

06. Eclipse em Meia-Lua (Carlos Careqa/Arrigo Barnabé/Adriano Sátiro)

07. Cortei o Dedo (Carlos Careqa/Raul Cruz)

08. São Solidão (Carlos Careqa)

09. Temporal (Carlos Careqa)

10. Não Minta pra Mim (Carlos Careqa/Hélio Leites)

11. Feliz Amor (Carlos Careqa)

12. A Cor de Nova York (Carlos Careqa)

13. Não Pise nos Meus Carlos (Carlos Careqa/Adriano Sátiro)

14. Vou Sair [as Comprinhas] (Carlos Careqa)

   

 

 

 

 

 

(in english)

Song of the South

How a city with no indigenous cultural

 roots   is   creating   a   musical   legacy

(second part)

 

by Daniella Thompson

Fato's Oquelatá Quelateje

 

In Curitiban terms, Fato is an old-timer. This septet has been around since 1994 and released three CDs in the past five years. From the very beginning, the idea behind the group has been to unite the disparate musical influences of its members. Bassist Ulisses Galetto's father was a child trombonist and later worked in dance bands that played Brazilian and international hits of the '50s, '60s, and '70s, in addition to being a choro lover who played for fun with his friends. Keyboardist Grace Torres grew up hearing indiscriminately Henry Mancini, Ray Conniff, Jovem Guarda, and Tropicália. At the age of six she began a course of classical piano, which took her all the way to university studies of Art Education. While there, she became engrossed in folklore and the works of Bela Bartok, which prompted her to listen to 20th-century vernacular and classical music, as well as to innovators like Egberto Gismonti, Hermeto Pascoal, and Frank Zappa. Drummer Zé Loureiro played Carnaval frevos, marchinhas, and sambas on Trios Elétricos, in addition to playing MPB and Brazilian rock in nightclubs. (One of the founding members who's since left is Silvia Contursi, whose voice may be heard on the group's first two albums.)   Gilson Fukushima, who joined the group in 1996, learned classical guitar, all the while playing electric pop guitar with his friends. Fato's youngest member, for the past three years he's been studying composition and conducting, winning awards for contemporary composition, and listening to classical music from Bach to Stockhausen by way of Frank Zappa. Singer Alexandre Nero (who can also be heard on Cantos da Palavra) joined Fato in 1997. His musical education is completely popular, autodidactic, and intuitive. He loves street music, Carnaval, Brazilian percussion, and dance, and he's also an actor. Babi Farah is another largely intuitive singer, although she took singing and vocal technique lessons for several years. Before joining Fato in 1998, she used to sing blues and MPB and was a radio announcer. Her favorite genres are pop, jazz, blues, and MPB. Percussionist Priscila Graciano studied piano and ballet, as well as Art Education. She comes from a family of musicians dedicated mostly to regional music. She's the drummer of two other bands, one playing techno-pop and the other MPB. What Fato's members have in common? A shared taste for certain artists and, above all, the desire to seek a unique sound. Borrowing inspiration from all corners of Brazil, the band blends traditional elements of maracatu, fandango, baião, capoeira, flamenco, samba, reggae, and choro into their electric rock/pop, which is enhanced by intelligent lyrics and interesting arrangements. The group's first two CDs, Fato (1995) and Fogo Mordido (1997), were produced by carioca musicians Antonio Saraiva and Paulo Brandão, respectively. Oquelatá Quelateje puts a spotlight on fandango, a traditional rhythm of Paraná which is a mixture of the old Spanish fandango and the circle dances of the Carijó natives. Fandango dancers wear tamancos (wooden clogs), which they stomp for percussion, while the melody is carried by the rabeca (violin). Localized in the island of Valadares, the fandango might have passed into extinction were it not for the work of researchers Inami Custódio Pinto and José Eduardo Gramani. The rhythm of the clogs, accompanied by the traditional hand-clapping and violins, made its first Fato appearance on Fogo Mordido, in the song "A Noite" (Sandrão Fernandes/Ulisses Galetto/Grace Torres). In the same album, "Tamanco" (Ulisses Galetto) talked of the musical miscegenation being created in Curitiba:

 

Lá vai fandango com tamanco meu sinhô

Choro num xaxado, um afoxé

Baião de dois, eu e você

Maracatu desceu pro sul pra remexer

Samba no pé e a cuca no maculelê

Core y lundu

Paraná ê

Brancura negra…

 

There goes fandango with tamanco my lord

Choro in the xaxado, an afoxé

Baião for two,* I and you

Maracatu came down south to mix

Samba swing with thought in the maculelê

Core and lundu

Paraná is

Black whiteness…

 

* Baião de dois: a northeastern dish of rice and beans cooked together

 

In the new CD, the clogs appear again as percussion instruments. The opening track, "Valadares," is yet another statement of miscegenation, whose lyrics pair tamancos with the Afro-Brazilian agogó and Gramani's rabeca with the northeastern pífanos of Caruaru. Yet this song is a thoroughly modern creation, where Gramani's sampled country violin, sounding mournfully Jewish, is quickly followed by electric guitar and an eclectic host of percussion instruments producing a strongly danceable and decidedly urban street ambiance. "Encharque," a rock with a bit of Stevie Wonder's "Superstition" thrown in, restates the main theme:

 

…Percussão de tamanco é dança

Terreiro de candomblé é dança

Sopapo de capoeira é dança

 

Dança de mulata

Tiro de polaca

Grito que saiu pela culatra…

 

 

"Vozes" is all about, yes, voices. The lyrics talk about voices, and the singing, which begins with a male solo and proceeds to an equally beguiling masculine duet, stops abruptly to make way for a Balinese Kecak ("monkey chant") laid over a feminine solo and Fato's chorus intoning the word vozes. "Beira do Samba" is an unusual love song with a beautiful melody and sage lyrics:

 

Quanto mais a gente entende

Mais a gente se surpreende

Mais a gente está no ar…

 

The more we understand

The more we are surprised,

The more we're in the air…

 

"Kismet" leads us back to the dance floor, to the accompaniment of tamborins and vocal imitations of a football commentator and the media personalities Chacrinha and Sílvio Santos. "Cachimba" offers alliterative lyrics and a sitar-like viola caipira. "Rito," a poetic rumination on macro- and microcosmos, showcases Alexandre Nero's fine singing, while  "Morrer de Bem" examines the positive aspects of death. Water, life, and natural elements make repeat appearances on the album

 

 

Fato: Oquelatá Quelateje (CD; 2000)

Independent release; http://www.fato.org

Musical producer: Rodolfo Stroeter

 

Grace Torres: keyboards, vocals, percussion

Babi Farah: vocals, percussion

Alexandre Nero: vocals, acoustic guitar, percussion

Gilson Fukushima: electric & acoustic guitar, vocals

Ulisses Galetto: bass, acoustic guitar, vocals

Zé Loureiro Neto: drums, percussion, vocals

Priscila Graciano: percussion, vocals

 

Fato : Oquelatà Quelateje (Cd ; 2000)

Etichetta indipendente; http://www.fato.org

Produttore: Rodolfo Stroeter

 

01. Valadares (Ulisses Galetto)

02. Encharque (Alexandre Nero)

03. Odisséia (Ulisses Galetto/Antonio Saraiva)

04. Vozes (Alexandre Nero/Grace Torres/Ulisses Galetto)

05. Beira do Samba (Rodrigo Campello/Antonio Saraiva)

06. Kismet (Ulisses Galetto)

07. Cachimba (Babi Farah/Gilson Fukushima)

08. Rito (Ulisses Galetto/Marcelo Sandmann)

09. Morrer de Bem (Rodrigo Campello/Suely Mesquita)

10. Foz (Grace Torres/Marcelo Sandmann)

11. Istmo (Gilson Fukushima/Ulisses Galetto)

12. A Língua por Ela Mesma (Jana Mundana/Fábio Tavares)

13. Na Praia-X (Arnaldo Machado)

14. Baía-Rio (Antonio Saraiva/Pedro Ribeiro)

 

 

Maxixe Machine's BarBabel

 

What's more fun? Punk rock or old tunes from the '30s? Maxixe Machine's unabashed vote is for the latter. This irreverent band (maxixe is the oldest purely Brazilian dance and a precursor to samba, while machine is self-explanatory) emerged in 1994 as a parallel project of the rock/pop group Beijo AA Força, which had been around since 1983. Eventually, the newer entity took over completely. The older band released the album Sem Suingue (Without Swing), and Maxixe Machine continues to wave the same banner. By now you get the idea that Maxixe Machine doesn't look on the world with a straight face. Swing or no, they manage to produce a bewildering quantity of music, both old tunes (sambas, marchinhas, valsas, guaranias, polkas) that sound new and new tunes of their own that sound old. The band recently recorded its second CD, a live disc of marchinhas, those peppy and frivolous marches that used to be such Carnaval favorites in days gone by. Their first recording, BarBabel, was an ambitious project comprising a CD, a magazine, and a 30-minute film featuring the legendary figures of samba (circa 1930). The disc comes with a 66-page color insert chock-a-block with photos, scenes from the film, interviews, song lyrics, and technical information.

BarBabel is a rollicking party: some of the fun consists in hearing Noel Rosa, Assis Valente, Lamartine Babo, and Ary Barroso in pop clothing. Even more interesting are some of the group's original compositions that sound uncannily like authentic traditional sambas but are in fact carefully constructed pastiches. Perhaps the perfect example is "Deixa c'o Breque," which sounds like a Batatinha recording, complete with old-geezer voice, coughing, and lyrics that don't betray their facetious nonsense unless you're listening very carefully:

Samba que é samba

Quando vem a inspiração

Aumenta no meu peito a percussão…

 

Samba that is samba,

When inspiration comes,

Increases the percussion in my chest…

 

Como cai bem o samba do Ataulfo

O Nelson sai cantando cavaquinho na vitrola

Não tiro o cartola da cabeça

Nem o Paulinho da viola…

 

How well does Ataulfo's samba sound

Nelson comes out singing cavaquinho in the victrola

I don't remove the top hat* from my head

Nor Paulinho from the viola…

 

* Cartola

 

 

Maxixe Machine: BarBabel (CD; 1999)

Independent release; http://www.milenio.com.br/maxixemachine/

 

Luiz Ferreira: vocals, cavaquinho, guitar, samples

Ricardo "Ô Rosinha": vocals, zabumba, surdo, pandeiro, cajjon, Portuguess adufe, tabla, drums, samples

Rodrigo Barros Homem del Rei: lead vocals, guitar, samples

Therciano Albuquerque: vocals, piano

Walmor Douglas Góes: vocals, solo guitar

 

Maxixe Machine: BarBabel (Cd; 1999)

Etichetta indipendente; http://www.milenio.com.br/maxixemachine/

 

Luiz Ferriera: voce, cavaquinho, chitarra, campionamenti

Ricardo “O Rosinha”: voce, zabumba, surdo, pandeiro, cajjon, Portuguess adufe, tabla, batteria, campionamenti

Rodrigo Barros Homen del Rei: voce solista, chitarra, campionamenti

Therciano Albuquerque: voce, piano

Walmor Douglas Goes: voce, chitarra solista

 

01. Maria Boa (Assis Valente)

02. Perdendo Tempo (P. Leminski/Thadeu/Roberto Prado/Walmor Douglas Góes)

03. Mulher Indigesta (Noel Rosa)

04. Com Mulher Não Quero Mais Nada (Noel Rosa/Sílvio Pinto)

05. Memória Rã (Marcos Prado/Beto Trindade/Luiz Ferreira/Rodrigo Barros)

06. Cuco Maluco (Haroldo Lobo/Milton de Oliveira)

07. Gatos Malucos (Os Trigêmeos Vocalistas)

08. Sabiá (Antonio Thadeu Wojciechowski/Edilson Del Grossi/Beto Trindade/Walmor Góes)

09. Alô-Alô (André Filho)

10. Isso É Lá com Santo Antonio (Lamartine Babo)

11. Deixa c'o Breque (Thadeu/Walmor/Trindade)

12. Curitiba (Marcos Prado/Thadeu/Walmor)

13. Como "Vaes" Você? (Ary Barroso)

14. Bolero-Lero (Rodrigo Barros/Luiz Ferreira/Sérgio Viralobos/Thadeu/Walmor)

15. Valsa de Yorick (Luiz Ferreira/Rodrigo Barros/score from the play Estou Te Escrevendo de um País Distante)

16. Valsa Danada (Renato Quege/José Buffo )

17. Pedra que Rolou (Pedro Caetano)

18. Casamento do Barriga (Luiz Ferreira/Rodrigo Barros/Beto Trindade/Ricardo "Ô Rosinha"/Therciano Albuquerque)

19. Bacalhau (Rodrigo/Thadeu/Roberto Prado/Walmor)

20. Hino do Chupa-Cabras (Trindade/Ubiratan Gonçalves de Oliveira/Edson de Vulcanis/Walmor)

21. Restaurante Espacial (Roberto Prado/Beto Trindade)

22. A Tribo dos Cara-Pálidas (Marcos Prado/Thadeu/Walmor)

23. Sede Titânica (Thadeu/Walmor/Edilson Del Grossi)

24. Sede Titânica (remix of Edu-K)

25. Curitiba (karaoke version)

26. Memória Rã (karaoke version)

27. Bolero-Lero (karaoke version)

 

 

Iso Fischer's Camera Pop

 

Iso Fischer is a composer with 30 years' experience and over 200 songs to his name. He's one of the founders of the Associação dos Compositores and the Clube dos Compositores in Curitiba, as well a practitioner of homeopathic medicine.

Camera Pop is Iso's first disc-a complex, multihued, and mature album from a composer whose musical influences include Tom Jobim, the Beatles, os Mutantes, Juca Chaves, Taiguara, and Tropicália. The disc's title alludes to its stylistic range, extending from art song through MPB and jazz to rock and pop, with numerous shades in between, all tastefully done. Camera Pop opens in a chamber-music vein with "Mais uma Canção," sung by Liane Guariente with oboe, piano, and cello accompaniment-an arrangement which returns in several other songs. Liane is joined by Iso Fischer in the mantra "Origami," with lyrics by Etel Frota:

 

 

            PURA

            OBRA

            DOBRA

            DURA

 

            DURA

            DOBRA

            SÓ FI

            GURA

 

DES

            DOBRA

            BRA

            DO

 

DES

            EJO

            SEM

            CURA

 

"Dramácula," again sung by Iso, is the amusing rock statement of a man who's satisfied with himself just as he is and doesn't want to conform to anybody else's standards. The lyrical mood returns in "Isso e Aquilo," as Lydio Roberto sings of lost love. "Horizontes" praises the quiet beauty of the Pantanal in a vocal duo between Guilherme Rondom and Iso Fischer. In "Paraná Blues" Iso communes with his city and state to the accompaniment of electric guitar and brass-programmed keyboards. One of the most beautifully melodious songs in this album is "Tão Natural," in which Maurício Detoni and Iso sing of the naturalness of the physical love between men. "Ismália" is a a strange fairy tale about the relationship between craziness, godliness, and music. Camera Pop provides a good opportunity to hear several Curitiban groups, as a  number of local artists have turned out to lend a hand in the recording, among them O Tao do Trio, which sings the poetic "Luz Negra," and accompanies Alexandre Nero in the lovely bossa nova "Cantada." Grupo Fato gives us the rollicking "No Forró da Brasileira," and everybody turns out for the grand finale.

All the tracks of Camera Pop are available for listening on the Web. However, listeners who fall in love with the music may consider the advantage of obtaining the physical CD, which comes in an elaborately designed hard-cover book including lyrics, full technical information, and photos of all the participants, besides numerous color reproductions of master paintings from several centuries.

 

Iso Fischer: Camera Pop (CD; 1999)

ISO 2000; http://www.mp3.com/isofischer

 

 

01. Mais uma Canção (Iso Fischer/Zecca Wachelke)-vocals: Liane Guariente

02. Origami (Iso Fischer/Etel Frota)-vocals: Liane Guariente & Iso Fischer

03. Dramácula (Iso Fischer/Zecca Wachelke)-vocals: Iso Fischer

04. Isso e Aquilo (Guilherme Rondom/Iso Fischer)-vocals: Lydio Roberto

05. Horizontes (Guilherme Rondom/Iso Fischer)-vocals: Guilherme Rondom & Iso Fischer

06. Paraná Blues (Iso Fischer)-vocals: Iso Fischer

07. Tão Natural (Iso Fischer)-vocals: Maurício Detoni & Iso Fischer

08. Ismália (Iso Fischer/Alphonsus de Guimaraens)-vocals: Tato Ficher

09. Luz Negra (Iso Fischer/Adalberto Lamerata)-vocals: O Tao do Trio

10. Enquanto a Chuva Chora (Iso Fischer/Eduardo Oliveira)-vocals: Iso Fischer

11. Cantada (Iso Fischer)-vocals: Alexandre Nero & O Tao do Trio

12. No Forró da Brasileira (Iso Fischer)-vocals: Babi Farah & Grupo Fato

13. Que Festa É Essa, Malandro? (Iso Fischer)-vocals: everyone in turn

 

 

O Tao do Trio's Uns Caetanos

 

 

Good feminine vocal trios aren't as common as we'd like. In MPB, the only notable trio until now has been Trio Esperança. That's why it's such a pleasure to discover a group that works on the same high level. Unlike the Corrêa sisters of Trio Esperança, the members of O Tao do Trio are not related to each other; but that doesn't keep Cristina Lemos, Helena Bel, and Suzie Franco from singing in such close harmony as if they were identical triplets. In this fine album, imaginatively arranged by Vicente Ribeiro, the Trio takes on Caetano Veloso with a song selection that avoids the obvious. The historically inclined can count the number of cases in  which Caetano quotes other composers' older songs (e.g., "Dom de Iludir" quotes Noel Rosa's "Pra que Mentir?"; "Linha do Equador" quotes Dorival Caymmi's "É Doce Morrer no Mar"; "Genipapo Absoluto" quotes Ataulfo Alves' "Infidelidade"; "Cinema Novo" quotes Zé Ketti's "A Voz do Morro"; and so on).

The songs are treated with an impressive variety of arrangements, utilizing mostly acoustic instruments in tasteful and tasty settings for the heavenly voices. Don't let the modest cover design stand in your way of acquiring this wonderful disc.

 

 

O Tao do Trio: Uns Caetanos (CD; 2001)

CID CD 00527/2; http://www.cid.com.br/detalhe_cd.asp?item=527/2

All songs by Caetano Veloso

 

01.       a) O Quereres

            b) Uns

02. Dom de Iludir

03. a) Pipoca Moderna

b) Trilhos Urbanos

04. Baby

05.       a) Gema

            b) Jeito de Corpo

06. Lindeza

07. Linha do Equador

08. Você É Linda

09. Gênesis

10.       a) Eu Te Amo

            b) Sete Mil Vezes

11. Louco por Você

12. Mãe

13. Genipapo Absoluto

14. Cinema Novo

 

 

Carlos Careqa's Música para Final do Século

 

Carlos Careqa is the best-known musician to come out of Curitiba. Since the early '90s he's been living in São Paulo, where he recorded his two CDs, Os Homens São Todos Iguais and Música Para Final de Século (Thanx God Records). The highlight of the first disc was the song "Não Dê Pipoca ao Turista," which begins with the defiant line "Eu gosto de Curitiba." The love song "Acho," from the same disc, was included in David Byrne's compilation Beleza Tropical 2. Now Careqa's songs are being recorded by pop stars like Rita Ribeiro and Vânia Abreu. With Arrigo Barnabé as artistic director, the first CD was consciously without a central concept but infused with humor. Música Para Final de Século, which made David Byrne's Top 10 list for the year, is more homogenous and more serious. The composer tells that many of his friends have died of AIDS, which made him think a great deal about life. He says that José Miguel Wisnik asked him: "Look, if you have the petulance to make humorous songs, why don't you have the courage to speak of love?" The result is a rich disc with a variety of music and of instruments, utilizing more percussion, sanfona (accordion), acoustic guitar, and trombone. My personal favorite in this album is "Chorando em 2001" (see lyrics) also recorded by Chico Mello. It's interesting to compare the two authors' recordings. Mello's arrangement includes acoustic and electric guitars, piano, violins, and contrabass. Careqa's, arranged by accordionist Toninho Ferragutti has pandeiro and sanfona. Mello sings in the upper registers, whereas Careqa sings in the middle ones. Mello's version is modern music, while Careqa's is Brazilian song. The disc takes its title from the song "Música Para Final de Século," a semi-rap that suggests that the world isn't coming to an end at the turn of the century, that in fact it's an opportunity for a new beginning. One of Careqa's themes is urban space: "Manhattan Tan Tan" is a percussive mantra for a large metropolis, while "A Cor de Nova York" (The Color of New York) is a wistful rock love ballad traipsing around cities of the world. Another recurring motif is nature: "Eclipse em Meia-Lua" is a lovely ballad  arranged for string quartet, guitar, and percussion, while "São Solidão" (Saint Solitude) could fool you into believing that it's música nordestina, as would "Temporal." And there are some surprises. "Vou Sair (as Comprinhas)" (I'm Going Shopping) is a peppy samba with humorous lyrics and a vocal delivery that recalls João Bosco in his heyday.

I asked Carlos Careqa a few questions about Curitiba and its impact on his work, especially in his first album, Os Homens São Todos Iguais.

 

"Não Dê Pipoca ao Turista" is a kind of hymn for Curitiba, is it not? Would you describe some of the scenes you mention in the song? Are there ever any turistas in Curitiba?

 

My first CD was released (still in Vinyl) in 1993, when I was already living in São Paulo. I made this song, a metaphoric kind of protest, in 1989 with Oswaldo Rios and Adriano Sátiro. We talk in the song about obscure points in Curitiba, a tour of the hidden side of the city. Streets of prostitution, like Riachuelo, Praça do Homem Pelado (Square of the Naked Man), the Passeio Público mini zoo that for a long time attracted beggars and people of easy living. There are many Curitibas in Curitiba, and this is one of them. The underworld of Curitiba hangs around the Boite Metro (there's no subway in Curitiba) where people pay to have sex in the hole of the Metro. I'm happy that people are still seeking this disc after all this time. I'm a cumpulsive Curitibano, I love and hate, hate and love. Tourists began to discover Curitiba in the '90s, as a result of not very accurate advertising about the reality of the city. Yet Curitiba has many places to visit. But the best is to get to know the identity of Curitiba through Paulo Leminski, Alice Ruiz, Dalton Trevisan, Hélio Leites, etc.

 

The cover photo of Os Homens São Todos Iguais put me in mind of Antonio Saraiva's "Filhos de Gdanski." Would you say this is a recurring theme in music connected with Curitiba?

 

Careqa-The cover of Os Homens was made by the great plastic artist from São Paulo, Guto Lacaz. He thought of this idea of the mirror. At the time I still didn't know the work of Antonio Saraiva, of whom I'm a confessed fan. But I think there's a good relationship between the two.

 

Has there been any change in your career since "Acho" was included in Beleza Tropical 2?

 

Careqa-Not much, but here in São Paulo, some people know and value this. I'm the only one in that collection without a large record label behind him; the song is there simply because it was selected. I was always a fan of David Byrne, for a long time I sang "Psycho Killer" in bars and shows. I admire his work and think that he does more for Brazilian music than many Brazilians here. As I always say, David Byrne is a Brazilian who was born in Scotland.

 

"A Última Quimera de Sebastião Antonio Pereira" is a grandiose, operatic duet. Who is Sebastião Antonio Pereira, and who's the polaca? Any mentions of Poles automatically makes me think of Curitiba.

 

I made this song in 1983, at a party with my partners. We wanted to deal with the most common situation in Curitiba, class difference, whites and blacks separated by a system at times hypocritical. The Polish woman in question is a code name for a prostitute, part of an old history since the European immigration (not only Polish women, but German, Russian, etc.). It was good to make music at that time; we did it without thinking of a market. Sebastião is a fictitious name invented on the spot, a night watchman.

 

"Couto Anual" is the kind of song that Maxixe Machine is likely to sing. Any comments?

 

Careqa-I'm a great admirer of Beijo AA Força, and Rodrigão is an excellent singer. When I was recording my disc, we shared the same studio in Curitiba in 1991, and I called Rodrigo to sing with me on this track. I also love Maxixe Machine, they're great.

 

The play Alles Plastik that gives its name to your song was performed in Curitiba by the German theatre group Grips in 1985. Did you participate in that production?

 

I was the musical director of the show Alles Plastik in 1985, in partnership with the Goethe Institute. Paulo Leminski did the adaptation and the Portuguese versions of the lyrics, and Geraldo Henrique and I set the songs to music.

 

"Cidade" includes a chant recorded in a Curitiba church. Is the song about Curitiba?

 

This is a lyric that I received from Milton Karam. I believe that it talks about Curitiba, but principally of small towns that are being transformed into big cities. The interaction with Curitiba is clear, because the chant recorded is traditional to Curitiba, dedicated to a venerated saint. This song was also composed in 1984. The arrangement was strongly influenced by Rogério Duprat.

Leaving Curitiba behind, we're now at the second CD, which gave me a very rich musical experience.

 

In São Paulo I began to have contact with a Brazil that I didn't know in Curitiba, although I always like Brazilian music. I had the opportunity to do shows and compose with Brazilians of the northeast, where practically all the inspiration for this disc comes from. Chico César, Toninho Ferragutti, were very important at this stage. In 1995 I went to Berlin to study German and I began to think about this work together with Chico Mello, who's been living there for ten years. I recorded part of it there, utilizing musicians who live outside Brazil. In São Paulo I added the marvelous sanfona of Toninho, and Bocatto came with his trombone to complement the ideas.

 

The lyrics of "Manhattan Tan Tan" could work as well for São Paulo as for NYC.

 

They were made for São Paulo-a graffito on the walls that said: "São Paulo, Manhattan of the third world." I like to make songs for places where I live and where I've passed, making a subversive commentary for the city. Praises I leave for the mayors.

 

All the tracks of Carlos Careqa's two CDs are available for listening on the Web:

http://artists.mp3s.com/artists/129/carlos_careqa.html

 

Carlos Careqa: Música Para Final de Século (CD; 1999)

Thanx God Records TG 1001

Production: Carlos Careqa

Musical direction: Chico Mello

 

01. Ser Igual É Legal (Carlos Careqa/Adriano Sátiro)

02. Chorando em 2001 (Chico Mello/Carlos Careqa)

03. No Caminho Para Santiago (Carlos Careqa)

04. Música Para Final de Século (Carlos Careqa/Adriano Sátiro)

05. Manhattan Tan Tan (Carlos Careqa)

06. Eclipse em Meia-Lua (Carlos Careqa/Arrigo Barnabé/Adriano Sátiro)

07. Cortei o Dedo (Carlos Careqa/Raul Cruz)

08. São Solidão (Carlos Careqa)

09. Temporal (Carlos Careqa)

10. Não Minta pra Mim (Carlos Careqa/Hélio Leites)

11. Feliz Amor (Carlos Careqa)

12. A Cor de Nova York (Carlos Careqa)

13. Não Pise nos Meus Carlos (Carlos Careqa/Adriano Sátiro)

14. Vou Sair [as Comprinhas] (Carlos Careqa)