"La repressione non ci fermerà" Intervista a Roberto Baggio, leader del Mst in visita in Italia
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Roberto
Baggio, leader del "Movimento Senza Terra" del Paranà, è in
viaggio per l'Europa con il compito di portare a conoscenza della grave
situazione del movimento che - come sostiene Serena
Romagnoli del comitato d'appoggio MST-Italia - sta in questo momento subendo attacchi sul
piano poliziesco, giuridico, politico e militare. Ho
intervistato Roberto Baggio a
Cuneo il 17 novembre scorso, approfittando di un suo breve momento di
pausa dopo giorni di tour de force
qui in Italia. Nonostante la stanchezza e il pomeriggio di lavoro che lo attendeva, mi ha accolto con il
consueto calore
brasiliano, rispondendo alle mie numerose domande. Sede
dell'incontro, la Comunità di Mambre, da sempre sostenitrice a livello culturale e
materiale del Movimento Sem Terrra e legata a doppio filo alle Cebs
di Curitiba e ai Movimenti
Popolari del Paranà. E'
vero che in questi ultimi
anni si è tornati agli omicidi, alle condanne arbitrarie, agli sgomberi
violenti delle terre occupate, alle torture e ai
sequestri tipici degli anni '70-'80, oltre all'aumento dei casi
registrati di "lavoratori schiavi"[1]?
E nel caso specifico del
Paranà? Il primo di maggio 2001 si
svolse a Curitiba
[4]
il Tribunale Internazionale contro i
crimini del latifondo. La
situazione
è mutata in Paranà dopo questo importante avvenimento
? La situazione non si
è alterata, tanto che il
processo di riforma agraria in Brasile è paralizzato. Può
dirci qualcosa sulle relazioni politiche fra il PT (Partido
dos Trabalhadores) e il Movimento
sem terra? Il Partito brasiliano che più si identifica con la lotta per la
riforma
agraria è il Partido dos trabalhadores, dal momento che storicamente è stato quello che più
ha difeso la riforma come alternativa e che certamente si
può definire un partito popolare. Che cosa pensa riguardo
alla possibile candidatura di Lula come presidente? La
riforma agraria all'interno di un modello popolare è possibile solo se
verrà presa una decisione politica
da parte dello stato, dato che l'apparato giuridico e la costituzione dispongono di meccanismi sufficienti per
realizzarla. Basterebbe
dunque un Governo popolare
che utilizzasse questi
strumenti giuridici e intensificasse un programma di esproprio delle terre, di liberazione delle
risorse, di sviluppo rurale. E
in particolare cosa pensa riguardo alla candidatura di Lula? Pensiamo che storicamente Lula sia una
persona che si è sempre impegnata nella lotta per la riforma agraria. Si
pensi alla sua origine, alla sua lotta nel sindacato. Pensa che il Pt abbia buone possibilità di vincere le elezioni in
Paranà? Attualmente
si respira un clima di grande mutamento, dato che in generale
il progetto impiantato dalla borghesia agraria
paranaense e brasiliana è fallito, cioè non ha risolto i problemi
fondamentali del popolo brasiliano. Parallelamente
a questo scontento ormai generalizzato
nei confronti di questo progetto e degli effetti della politica impiantata
dall'ultimo governo municipale e statale, si va
fortificando la richiesta di mutamento, che oggi è molto
presente in tutta la società brasiliana. Fra il 9 e
il 13 novembre scorsi si sono riuniti a
Doha, in Quatar, i ministri del commercio di tutto il mondo
sotto la bandiera dell'Organizzazione
Mondiale del Commercio (Wto).
Come
giudica questa riunione e le grandi organizzazioni
mondiali come Wto, Fmi e
Bm? E'
stato
un incontro di Paesi ricchi,
con l'obiettivo di articolare la distribuzione degli spazi e dei lucri nel
mondo attraverso le grandi corporazioni internazionali rappresentate dalle
grandi imprese multinazionali. Dunque questo incontro è stato un passo in
avanti della strategia imperialista
nel mondo, al fine di ampliare la concentrazione di potere e di ricchezza
nelle mani delle grandi corporazioni internazionali. Che
cosa significa per il Brasile accettare l'Alca, una strategia di ricolonizzazione dell'America Latina e dell'intero
continente latino-americano? Significa
rinunciare
alla sovranità nazionale e modificare la sua costituzione, perché le grandi imprese imperialiste degli Stati
Uniti possano riorganizzare tutto
il commercio latino-americano, con l'obiettivo di creare in tutta la
regione una propria area di egemonia economica. Gli
Stati Uniti hanno bisogno di aprire le frontiere per vendere i loro
prodotti. Se verrà introdotta l'Alca, tutti i paesi poveri dell'America latina
soddisferanno questo obiettivo economico degli Usa. Ed oltre a ciò, tutta la politica economica di questi
paesi sarà organizzata e
stabilita dalle grandi
imprese internazionali come la Monsanto, che non
chiedono niente di più
che garantire la libera circolazione delle merci per impossessarsi di
tutte le ricchezze di materie prime esistenti nel continente, della flora
e della fauna e del suolo brasiliano a cui le grandi imprese sono interessate. Le
manifestazioni anti-globalizzazione sono cominciate con la
resistenza passiva a
Seattle e successivamente in Goteborg e Genova,
si sono trasformate in piccole rivolte, assumendo le
caratteristiche di un'autentica ribellione. Tutti i dati che abbiamo disponibili dimostrano che
in nessuna parte del mondo
le politiche
imperialiste hanno risolto in forma integrata
il problema della fame. Il Forum Sociale di Porto Alegre
è stato forse il più importante contrappunto
ideologico al processo di globalizzazione che differenti soggetti di
sinistra e settori progressista abbiamo prodotto. Ma
si sono anche avute molte
critiche riguardo alla monopolizzazione dell'evento da parte delle Ong
(Organizzazioni non governative,
ndr) e
sulla posizione "light", cioè troppo morbida e addirittura populista
di
alcuni
leader di sinistra, tra cui lo
stesso Lula. Qual
è la sua opinione al riguardo? I movimenti popolari, la Via
Campesina, i contadini dell'America Latina, i settori progressisti
stanno articolando un modo differente di partecipazione al prossimo Forum
mondiale 2002, con l'obiettivo di approfittare di questa opportunità
storica, che certamente riunirà più di 6 mila persone in Porto Alegre
per organizzare un grande dibattito sulle
grandi questioni che
interessano il continente latino-americano e tutti gli attivisti del
mondo. Sappiamo
che il Movimento ha contatti con Cuba. Quali sono le relazioni fra Mst e
Cuba? Da vari anni
il Movimento mantiene contatti con il Governo cubano: una relazione
politica e una istituzionale.
Abbiamo
relazioni con l'Associação National
dos agricoltures pequenos
per scambiare esperienze sulla riforma agraria e su come Cuba ha
organizzato l'agricoltura, sulla produzione organica e sugli agrotox
e recentemente stiamo organizzando un convegno
con il governo cubano per
formare un gruppo di giovani medici
brasiliani, nella prospettiva di una medicina alternativa.
Attualmente sono 37 i giovani
che stanno studiando presso la facoltà di Medicina in Cuba per poi
tornare negli assentamentos in
Brasile. Ciò dimostra che il Movimento ha relazioni di solidarietà con Cuba e più in
generale con i paesi più poveri; noi ad esempio abbiamo contribuito a una
campagna di solidarietà a favore dell'isola e abbiamo inviato loro
materiale scolastico, merce di cui necessitano. Osservatori
internazionali sostengono che molti contadini appartenenti al Movimento approfittino
delle
occupazioni della terra rivendendola dopo averla ottenuta e ritornando a
vivere in città. Si tratta di un fenomeno molto ampio? Per sconfiggere politicamente
il Mst, il governo ha costruito una strategia che
contempla anche l'utilizzo dei mezzi di comunicazione, al fine di
scoraggiare la grande simpatia e l'appoggio popolare nei confronti del Movimento.
Negli
ultimi anni tutti i mezzi di comunicazione, che in Brasile sono
praticamente controllati da 9 famiglie, sono
stati fortemente incentivati a intensificare la campagna contro il Mst,
insistendo sui suoi aspetti negativi. Questa
offensiva fa parte di una strategia politica che tenta in ogni modo di logorare l'appoggio della popolazione
alla realizzazione della riforma agraria. Tale strategia non ha tuttavia dato buoni frutti, perché in generale la
popolazione brasiliana continua
ad appoggiare la riforma e il Mst. Ciò che oggi veramente scontenta il popolo brasiliano è proprio la politica economica
di Fernando Henrique. Quali sono
le vostre relazioni con la lotta contadina di Bové in Francia? Il
Movimento Sem Terra si articola
assieme a tutti i contadini dell'America Latina
e a tutti quelli del mondo: in America Latina stiamo
organizzando il Claoc
(Coordinamento latino-americano dell'organizzazione contadina, ndr) e a livello
internazionale la Via Campesina,
che sarebbe l'articolazione internazionale dei contadini di tutto il mondo
contro questo modello di
politica agricola adottato dall'Omc.
[1] Trabalho escravo: così viene definita in Brasile la manodopera a bassissimo costo (nelle piantagioni in particolare) a cottimo, senza l'intervento e la protezione dei sindacati, riproducendo in tal modo una nuova e moderna forma di schiavitù. [2] Fernando Henrique Cardoso: attuale presidente del Brasile, chiamato comunemente dai brasiliani, F. H. o Fernando Henrique. [3]
Paranà:
Stato brasiliano nel sud del Brasile, dove la presenza del MST è
molto forte. [4] Curitiba: capitale dello Stato del Paranà [5] Assentamentos: con questo termine si indicano le terre occupate stabilmente da diverso tempo e in via di passaggio verso la disappropriazione e la legalizzazione. [6]
E'
quello che sta accadendo con il Plan Colombia. |
Scheda
sul Movimento dei Sem Terra Il
modello agricolo del Brasile, con i 160 milioni di abitanti su un
territorio di
850 milioni di ettari (uno dei paesi più grandi del mondo), di cui
gli ettari coltivabili sono 56 milioni (14%), è uno dei modelli di
distribuzione della terra più ingiusti. Il Brasile
infatti è il regno del latifondo: il 43% dell'area coltivabile è
in mano a latifondisti. Quattro milioni di famiglie vorrebbero lavorare
nell'agricoltura, ma non
possono perché è negato loro l'acceso alla terra:
il Brasile è tra i
pochissimi paesi dove non è
stata fatta una vera Riforma
agraria. A partire dagli anni 50 il governo brasiliano ha elaborato un piano
di trasformazione dell'economia
del paese, da agricolo a prevalentemente industriale. Il piano,
fortemente condizionato dal
primo mondo, ha provocato un
esodo dalle campagne dell'ordine
di oltre un milione di persone all'anno
durante trenta anni. L'intenzione era di fornire mano d'opera eccedente,
cioè oltre ad un contingente
di operai a basso salario, un esercito di "operai
di riserva" per la costruzione
dell'infrastruttura dell'industria. All'inizio degli anni 80 la
fortissima recessione industriale, con il conseguente aumento della
disoccupazione e miseria, provoca il sorgere
di gruppi di ex-campesinos decisi
a tornare all'agricoltura. Il loro motto era: "Terra non si compra, né
si riceve in regalo: la terra si conquista". Tale conquista doveva
essere però non-violenta, la forza del gruppo consisteva nella tenacia
e nell'organizzazione. Dopo una preparazione di mesi
il gruppo va ad occupare
di notte un latifondo, preferibilmente del governo
o di un latifondista abusivo. Nel 1985 i gruppi esistenti si
incontrano e danno vita al
MOVIMENTO DEI SENZA TERRA (MST). Senza
dubbio la lotta dei lavoratori rurali senza
terra ha costituito in
questi ultimi anni, uno dei principali punti di riferimento organizzativi
e politici per la classe lavoratrice
brasiliana e per
l'opposizione al progetto
neo-liberista in atto in
Brasile. Essi sono
riusciti a combinare
una forma di organizzazione gerarchizzata
e disciplinata con la spontaneità
caratteristica dei movimenti popolari brasiliani, realizzando
un'esperienza unica per
partecipazione e impatto sociale. Le
occupazioni di latifondi e
aziende pubbliche, gli scontri con la polizia
e pistoleiros, le marce e le manifestazioni hanno assicurato la
continuità della discussione sulla questione agraria in Brasile. Dal
1985 fino ai nostri giorni il
movimento è cresciuto alternando periodi
di maggiore radicalità politica a momenti di mediazione
tra le variatissime realtà
che scuotono la società
brasiliana, attirando la
simpatia e il sostegno di
molti intellettuali stranieri (fra cui James Petras
e Noam Chomsky) e di
molti gruppi di attivisti in Europa (nascono i famosi
gruppi di appoggio, es. MST-Italia). La
lotta del MST non è diretta
esclusivamente ad ottenere
una vera riforma agraria in Brasile, ma è una lotta che viene portata
avanti anche nel campo dell'educazione
(diritto oggi ancora negato in Brasile a una buona parte della
popolazione) garantendo negli accampamenti e negli assentamentos corsi di
alfabetizzazione e di post-alfabetizzazione e nel campo dell'educazione
ambientale (sensibilizzazione e educazione al biologico). Nei
loro 16 anni di vita, i militanti del MST sono state vittime
di molte violenze: denunce ingiustificate, minacce, sgomberi,
e arresti arbitrari, torture ed omicidi. La situazione di violenza
contro il Movimento ha portato nel maggio di quest'anno al costituirsi di
un Tribunale Internazionale contro i
crimini del latifondo nello stato del Paranà, che ha condannato
simbolicamente la politica di
repressione del governo Jaime Lerner.
Link: |
"A repressão não nos parará"
entrevista a Roberto Baggio, lider do Mst em visita na Italia
por Elisa Gondolo |
Falamos
do MST em Brasil. E' verdade que o Mst neste ultimos anos voltou-se aos
anos 70-80 com assassinatos, prisoes arbitrarias, despejos violentos,
sequestro e tortura além do trabalho escravo que recrudesceu,com
o aumento do numero de casos registrados? E'
verdade. Nos ultimos anos, principalmente nos ultimos tres anos, o governo
Fernardo Henrique construi uma estratégia politica de tentar de destruir o MST, atraves uma
estrutura de repressao, O Estado brasileiro. Constitui-se um nucleo de
repressao politica, composto pelo esercito, pela policia federal, pelas
policias militares e pelas
empresas de seguranca no sentido de organisar um combate sistematico
contra a luta do MST, utilisando principalmente do mecanismo da violencia que
implica assasinados, tortura, despejos, prisoes e um estimulo a impunidade
em funcao de que toda essa violencia nao tenha
nenhuma punicao por
parte do Estado brasileiro, ou contrario. E' o Estado brasileiro que patrocinia a violencia e tem
modo que os grandes proprietarios
de terra tambem se utilizam dessa
sinalizacao politica de uma ausencia
de reforma agraria por parte do Estado brasileiro que conduiz um
colpo a impunidade. Vivemos
um momento muito dificil e em funcao de que
o Estado brasileiro nao se preocupou
de fazer Reforma agraria, renunciou a sua determinacao de politica
e utilizou-se metodos da
repressao politica como tentativa de derotar politicamente
o MST e de abortar a
Reforma agraria dentro do contesto brasileiro.
E no
caso especifico do Paranà? E no Parana o processo tambem
continua no mesmo cenario. No
dia primeiro de maio 2001 aconteceu in
Curitiba o Tribunal Internacional contra os crimes do latifondio. A
situacao, depois disso, mudou as coisa no Paranà? A situacao, ella nao
alterou-se em funcao de que o processo de Reforma agraria no Brasil esta
paralizado. Ou seja. O
Governo brasileiro, os Governos Estaduais nao continuaram com um
processo de solucois dos conflitos agrarios. Pode falar sobre as
relacois politicas
entre o PT e o Movimento Sem Terra? O partido brasileiro mais identificado com a Reforma Agraria è o Partido
dos Trabahladores,
Qual
è a sua position sobre a candidatura de Lula?
A Reforma agraria dentro dum modelo popular è possivel ser feita se ouver
uma decisao politica do Estado brasileiro, porquè o aparato juridico e a
constituisao brasileira dispoe do mecanismo suficiente para implementar um
verdadeiro programa de Reforma agraria. Entao bastaria um governo popular
a utilizar desses istrumentos juridicos e intensificar
um programma de depropriacao de
areas, de liberasao de recursos, de desenvolvimento rural. Entao
è uma decisao politica do Estado. E em particular sobre a candidatura de
Lula? Acreditamos que historicamente Lula è uma pessoa compromettida com a
Reforma agraria, sua origem, sua luta sindical… Voce pensa que o Pt pode ter
boas possibilidades de gagnar
as elecois in Curitiba e no
Paranà? Esiste um grande clima de mudanca, em funcao de que em forma geral o
projeto implantado pela borghesia agraria paranaense, brasileira, ele falliu,
nao resolviu as problemas essentiais do povo brasileiro. Entre
9 e 13 november reuniram-se a Doha, in Quatar, os minoistros do comercio
de todo mundo, sob a bandeira do organicacao mondial do comercio (WTO). O encontro em Quatar foi um encontro dos paises ricos com um objetivo de articular
a distribucao dos espacos e
dos lucros no mundo atraves das
grandes corporations internationais rapresentatas pelas grandes empresas
multinacionais. Entao esse encontro è
mais um passo dentro de estrategia imperialista
no mondo, no sentido de
ampliar a concentracao de
poder e de riqueza na mao das grandes
corporatioins internacionais. Entao faz parte
da estrategia de reicolonizacao do mondo por parte dos paises ricos
que utilizam nesse momento pelas impresas multinacionais um mecanismo de
enriquecimnto. Todos
esses organismos, do Banco Mondial,
do FMI, do WTO sao bracos da
politica internacional que visa a beneficiar essas politicas que sao as
politicas dos grandes paises mais desenvolvidos e mais ricos. O que significa por o Brasil aceitar o
ALCA? È uma estrategia de reicolonizacao da
America Latina e do continente Latino americano. As manifestações antiglobalização começaram com a resistência
passiva em Seattle, a seguir, transformaram-se em pequenos motins (Praga,
Davos) para, depois, em Gotemburg e Genova, assumir as características de
uma autêntica rebelião. Qual sua opinião a propósito?
O
Fórum Social Mundial de Porto Alegre foi, talvez, o mais importante
contraponto ideológico ao processo de globalização que os diferentes
componentes da esquerda e setores progressistas mundiais produziram.
Entretanto, houve muitas críticas sobre a monopolização do evento por
parte das ONGs e em relação ao posicionamento "light" ou até
populista de algumas lideranças da esquerda. Qual é sua opinião a este
respeito?
O Fórum Social Mundial de Porto Alegre foi, talvez, o mais importante
contraponto ideológico ao processo de globalização que os diferentes
componentes da esquerda e setores progressistas mundiais produziram.
Entretanto, houve muitas críticas sobre a monopolização do evento por
parte das ONGs e em relação ao posicionamento "light" ou até
populista de algumas lideranças da esquerda. Qual é sua opinião a a
este respeito? Os
movimentos populares, a via campesina, os camponeses da America Latina, os
setores progressistas estao
articulando um processo diferente de partecipacao ao proximo Forum
Mondial 2002, com o objetivo
de aproveitar desta oportunidade historica que certamente reunira mais de 6 mil pessoas em Porto Alegre, para fazer um debate sobre as grandes questioes que interessa
todo o continente latino-americano e
tambem todos os ativistas, militantes de mondo todo: entao
esta articulando plenarias populares com um alto grado de
partecipasao popular que sejam plenarias massivas
que contemplam a discussao d'outras themas, entre eles, a questiao
da soberania nacional, da reforma agraria, a question da ALCA, da divida
externa e fazer um debate que seria a luta por o sozialismo hoje. Entao acreditamos
de que o proximo Forum com
estes debates de themas e
problemas que precisa ser enfrentados como esse que se tem, possa
sinalizar e riunir tambem todos ativistas do mundo todo, no sentido de
estabelecer duma contrucao sobre propostas de alternativas
que motivam a continuacon desta luta. A perspectiva è que o
proximo Forum seja duma qualidade politica maior e um debate de questions
que interessam principalmente
os movimentos sociales entre uma perspectiva mais amlia e terminar com um fechamento no ultimo dia com grande acto de rua, na prospettiva de reunir
mais 6 mil pessoa contra o imperialismo americano, contro a guerra
e por um projeto alternativo. O movimento tem conctatos com
Cuba. Quais sao este relacois entre o MST e Cuba? O
movimento desde varios anos mantem uma relacao com o Governo cubano, uma
relacao politica e uma relacao institutional. Temos relacois com a Associacao
National dos agricoltures pequenos
com um
objectivo de troca esperiencas sobre a esperienza cubana de reforma
agraria, como Cuba organiza a agricoltura, sobre a
producao organica e agrotoxitos
e mais recentemente estamos
com um convegno com o governo cubano no sentido de formar uma brigada de
medicos brasileiros, jovens, dentro na prospectiva duma medizina
alternativa que esta in andamento. Atualmente sao 37 jovens
estudando na Universitade de Medizina em Cuba para depois voltar
nos assentamentos em Brasil. Isso
demonstra uma politica de solidariedade com Cuba e com os paises mais
pobres, e nos temos contribuido com campahnas de solidariedade, de inviu
de material escolastico, mercadoria que mais precisa in Cuba, tendo uma relacao de coperacao e solidariede politica. Agora uma classica pergunta. A propaganda contra o Movimento sustenta
que muitos camponeses do Movimento proveitam
das occupacois da terra. Eles, depois ter tido
a terra, a reveindam
pra voltar para cidade. O
governo pra derotar politicamenteo o MST construi uma estrategia tambem
nos meios de comunicacao pra tentar derotar a grande simpatia e apoio
popular que o movimento tem. Quais sao as relacois com a luta camponesa
de Bovè na Franca? O
Movimento Sem Terra, ele se articula com todos os caponeses da America
Latina e de todos continentes:
na America Latina nos estamos articulando o CLAOC (a Cordenacao Latino-americana de Organisacao Camponesa) e a
nivel international a Via Campesina,
que seria articulacao international des camponeses do mondo todo
contro este modelo de politica
agricola adotata pela OMC. José
Bove ele faz parte
da Via Capesina, que
tambem partecipa desta luta contra este modelo global das grandes
corporacois que oraganisaram a agricoltura com objetivos esentialmente
economico.
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