CACCIA
GROSSA
ElectroBrasil,
una breve esplorazione |
Chissà, forse qualcuno dei nostri lettori leggendo ripetutamente di nomi esotici e futuristici del dancefloor brasiliano avrà inarcato leggermente le sopracciglia. Insomma: DJ Dolores, chi era costui? In fondo non sono mica artisti che si ascoltano ad ogni angolo di strada... Per
ovviare all'inconveniente e a un certo elitarismo di fondo che potrebbe
trasparire dalle pagine delle nostre recensioni, ecco a voi una guida
(assolutamente parziale) per farsi una cultura lampo nel settore, armati
del solito client per mp3 e della solita cyber-pazienza (in
caso di congestione della rete). La scena della musica elettronica
brasiliana è molto vasta e frastagliata, e oltretutto sembra che i
brasiliani stessi non abbiano affatto digerito questa nuova tendenza: sul
mitico Cliquemusic, sorta di vangelo virtuale dei patiti di Mpb, le
recensioni dei lettori sono sempre al ribasso quando si tratta di questo
genere. Quindi accontentatevi di pochi nomi "sicuri" e
collaudati. L'essenziale in un settore in continuo mutamento ed espansione
e dai confini non nettamente definiti. Cominciamo
con gli artisti più citati e unanimemente considerati al top. Suba è un po' il padre storico del genere, anche se parlare di
storia è sicuramente esagerato. Ha prodotto lavori di frontiera per Marina
Lima e Edson Cordeiro, ma ha all'attivo un solo cd a suo nome (più un omaggio postumo: è
morto due anni fa). Potete scaricare, per farvi un'idea delle atmosfere
del croato trasferitosi a Sampa, il classico "Felicidade"
(interpolazione jobiniana), "Sereia"
e "Samba do gringo
paulista", quest'ultima un esempio particolarmente riuscito di
etno-techno. A
seguire, dirigete senza esitare i vostri mouse su DJ
Patife, leader ormai incontestato del movimento "Drum'n'Bass
brazuca", artista di punta della Sambaloco (sottoetichetta della
Trama). Qui la scelta è davvero obbligata: le sue collaborazioni con la
cantante Fernanda Porto sono assolutamente memorabili, dei veri e propri landmark
del genere. "Sò tinha de ser que vocé" e "Sambassim" potreste
perfino averli già ascoltati alla radio o in qualche club italiano. Già
che ci siete, con una fava prendete due piccioni e rifornitevi anche di "Pra vc
lembrar", parceria con un altro artista del momento, anche lui
infatuato dell'elettronica: Max de
Castro. Ora
potete scegliere una pausa rilassante, con l'elettronica che incontra il vintage
più classico. Andate sul sicuro e cercate i celebrati BossaCucaNova,
un concentrato di energia ritmica modernissima ed eleganza retro.
Nell'abbondanza che la rete generalmente offre per questo gruppo potete
selezionare "Falsa Baiana", con la bella voce di Paulinho
Moska,
"A morte de um deus de sal"
con la frizzante chitarra d'annata di Roberto
Menescal in primo piano e "Samba de uma nota sò", ovvia ma efficace
contaminazione bossa-elettronica. Sempre
sul versante "soft" del samba digitale, è il caso di esplorare
qualcosa del pernambucano Otto,
un olandesone di tendenza dagli occhi azzurri e dal groove
micidiale, già con i Mundo Livre:
il suo "Bob", con la voce di Bebel
Gilberto, è già un classico. E' il momento dei DJ, e dei ritmi più
serrati da rave party: DJ
Marky, molto apprezzato a Londra, lo trovate in compagnia dei Drumagick
in "Ai Maluco", un notevole successo delle piste da ballo intriso di brasilidade.
Di DJ Dolores, ora alla ribalta
con la sua elettronica nordestina, si trova pochino, solo un vecchio "Maquina da Morte",
tanto per farsi un'idea. Cercate anche voi, magari sarete più fortunati. Sulle
stesse coordinate naviga DJ Mau Mau
con gli MJ4:
"Capoeira"
è un buon campione dei suoi lavori. Restano fuori alcuni nomi importanti,
che consiglio di tentare ad intervalli regolari, nella speranza che
qualche utente li introduca prima o poi nel circuito degli mp3
accessibili: i BPM, che hanno
prodotto due lavori molto interessanti e musicalmente ricchi, Rica
Amabis, molto attivo in area paulista per l'etichetta YBrasil, e gli Anvil
FX. Da tenere d'occhio anche DJ
Mad Zoo (già Technozoide), con un'uscita recentissima e pregevole, il cd "Bad
Innonsense" che inaugura un inedito filone trip-hop nella
scena musicale brasiliana.
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