Anno II n. 11 - NOVEMBRE 2002

CAPOEIRA

IL BRASILE IN ITALIA

Gianni Minà, poesia e impegno

 

di Silvia Zingaropoli

Lunedì mattina, splendida giornata tipica delle "ottobrate romane". Ho appuntamento con Minà a mezzogiorno, ma come sempre sono in anticipo. Dopo qualche minuto di attesa, arriva Gianni: ha il viso rilassato ed è euforico. Pochi istanti e capisco il motivo del suo stato d'animo: la vittoria di Inacio Luiz da Silva, il suo amico Lula, alle elezioni presidenziali brasiliane. Non nasconde però un po' di irritazione per l'atteggiamento dei quotidiani della mattina, evidentemente scettici nei confronti di ciò che il neopresidente potrà fare. Poi mi guarda sorridente e mi chiede: "allora, di cosa vogliamo parlare?".

TELEVISIONE

Torna TV Globo, ma è troppo cara

di Fabio Germinario

 

E' ancora mistero sulle modalità di visione di Globo Internacional, canale satellitare della più importante TV brasiliana di cui un mese fa è stata annunciato l'imminente ritorno del segnale in Europa dopo il breve test dell'anno scorso. Poche e frammentarie sono le informazioni che si riescono a ottenere collegandosi al sito internet di Globo, che indica la portoghese TV Cabo come concessionaria presso cui rivolgersi per avere informazioni. E considerato che nessuno in Italia tra installatori e riviste specializzate del settore interpellati sembra essere informato sull'argomento, per saperne di più non resta che mettersi direttamente in contatto con TV Cabo. 

RICORRENZE

I cento anni di Drummond

di Ana Paula Torres

 

Alcuni mesi prima della sua morte, avvenuta nel 1987, il poeta Carlos Drummond de Andrade era certo che da lì a una decina di anni nessuno si sarebbe mai più interessato della sua opera. Non avrebbe mai scommesso che quindici anni dopo la città di Rio gli avrebbe dedicato un commosso omaggio immortalandolo in una sua statua seduta su una panchina, lungo la spiaggia di Copacabana, esattamente nel punto dove il poeta spesso si fermava per riflettere e ammirare il mare. Così i turisti che vogliano scattarsi fotografie seduti accanto a Carlos Drummond de Andrade potranno recarsi presso la scultura creata da Leo Santana, sita in prossimità della via “Rainha Elizabeth”, al punto sei della spiaggia. 

CALCIO / 1

Dalla pensione

alla panchina

 

di Marina Beccuti

Impossibile da dimenticare, Leonardo, tecnica e intelligenza tattica del Brasile formato Mondiali ’94 . Il pendolare del pallone torna a sorpresa in Italia dopo aver migrato dal Flamengo al Giappone, al Paris Saint Germain, approdando successivamente al Milan dove vinse uno scudetto con Zaccheroni nel ’99. L’anno scorso decise di andarsene dal Belpaese: troppo stressante il campionato italiano per i suoi muscoli diventati fragili. Se ne tornò in Brasile, ma il suo rientro non fu tra i più fortunati.

CALCIO / 2

 

Dopo-Scolari

a sorpresa

di Maurizio Mazzacane  

Felipe Scolari, gaúcho rampante, credeva nel verbo deciso e nel mestiere. Credeva nel pragmatismo peculiare della gente del Sud e nel progetto. Carriera rapida e saporita, vittorie inequivocabili, dunque l’incarico prestigioso. Il più prestigiosoLa responsabilità, la pressione, i dissapori, le prime critiche, le parole forti, il contenzioso infinito con la stampa, la gente, il Paese. 

LISTA  DI  DISCUSSIONE

FOTOCOPERTINA

André Cypriano è nato in Brasile nel 1964 ed è fotografo free-lance. Ha studiato fotografia a San Francisco esponendo le proprie opere in Brasile e negli Usa. Impegnato nella difesa dell'ambiente e nel sociale, si è appassionato allo studio di stili di vita e culture delle società più remote. Tra i suoi lavori più importanti, uno studio sulla Roçinha, una grande favela di Rio de Janeiro, da cui è tratta la foto-copertina di questo mese.

MUSIBRASILMUSICA

Rispettiamo Chico César, bianchi!

Intervista al cantautore paraibano

di Fabio Germinario  

Il "canto di cristallo" di E.Cordeiro

Ritratto di una voce leggendaria

di Giangiacomo Gandolfi  

R E C E N S I O N I   CD 

 

Trent'anni di "Clube da esquina"

Non invecchia il disco di Milton

di Vesa Matteo Piludu

DISPERSI E RITROVATI DELLA MPB

L'arcano grido di Darcy do Jongo

di Nené Ribeiro

CACCIA GROSSA

ElectroBrasil, breve esplorazione

di Giangiacomo Gandolfi

 

Premiata ditta Roberto & Erasmo

 I testi tradotti della coppia Carlos

di Bruno Persico

 

CINEMA

 La rabbia degli esclusi

 A Trieste "O Invasor" di Beto Brant

 

LA RECENSIONE

di Alessio Slossel  

Lanciato nel 2001, programmato al Festival del cinema latino americano di Trieste dopo essere stato premiato al Sundance 2002 come miglior film latino americano ed essere selezionato al festival di Berlino, O Invasor è senz’altro una delle migliori pellicole dell’ultima generazione di autori brasiliani. Con quest’opera il regista Beto Brant si è a sua volta imposto all’attenzione quale uno dei massimi rappresentanti di questa nouvelle vague di cineasti made in Brazil. La vicenda, totalmente ambientata a São Paulo, narra di tre amici proprietari di un’impresa di costruzioni, fin dai tempi dei loro studi universitari. 

L'INTERVISTA

 

di Gianluca Notarianni

   Qual è la fonte d'ispirazione dei suoi film? "Il punto di partenza", risponde Brant "è l' inquietudine dello scrittore Marçal Aquino, con cui ho collaborato sin dal mio primo lungometraggio "Belly Up". Nato come giornalista, Marçal esprime nei suoi scritti tutto il malessere della società attuale che si manifesta attraverso la perdita di moralità e l'instaurarsi di forti conflitti sociali; la nostra intenzione è sempre stata quella di essere testimoni del nostro tempo denunciandone le profonde contraddizioni. Adoro il cinema, così come la letteratura, ho necessità di personaggi, trama e dialoghi".

L'ITALIA VISTA DA UN BRASILIANO

Scusi, dove fica il duomo?

(terza puntata)

di Luiz Eduardo Florian

  Che arrivo nel Bel Paese, ragazzi, il mio. Tutto il percorso di notte, sotto il diluvio universale. Meglio di così... Beh, intanto, la “vecchia” abitudine di dormire con un occhio attento allo zaino non è certo sopita e, ogni tanto, scorgo la luce di qualche stazione. Ventimiglia, c'è scritto. Sarà la distanza burocratica da percorrere prima di mettere piede in Italia. A un tratto, il treno rallenta, e si ferma. Dal finestrino appannato scorgo solo una scritta: Brignole. Un brivido, scatto in piedi e esco di corsa dallo scompartimento, passando sopra gambe, piedi e vaffanculo dormenti, trascinando lo zaino, cercando di scendere. “'Sti bastardi nazisti, mi hanno messo in un treno di ritorno in Francia”. Quando finalmente sono arrivato alla porta, scendo, mi guardo in giro e… leggo tutta la targa: Genova Brignole.

GALLERIA FOTO

 MERCADINHO

Le foto di Luigi

da Bahia

  Luigi Ravazzoni di Genova è appassionato di viaggi, musica e fotografia. Dal 1987 si reca in Brasile. Qui fa fatto tappa in Bahia per partecipare al carnevale.

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ARCHIVIO

ATTUALITA' 

Le ragioni della vittoria di Lula

di José Luiz Del Roio  

Nel 1578 il re di Portogallo, Sebastiano, partì da Lisbona con un' immensa flotta. Portava con sé il fiore della gioventù lusitana. Sognava di conquistare il Marocco e tutta l'Africa mora. In modo arrischiato si addentrò nelle immense sabbie del Sahara e fu completamente annientato ad Alcácer Quibir. Il suo corpo, e quello delle migliaia dei suoi giovani soldati, scomparve, inghiottito dal deserto. Indebolito da tale disastro, il Portogallo, due anni dopo, cadeva - insieme con tutte le sue colonie - sotto il dominio della Spagna che sarebbe durato otto decadi. Fra il popolo cominciò a circolare la leggenda che Sebastiano non era morto, e che un giorno sarebbe tornato per rendere il suo paese indipendente.

SOCIETA'

La speranza

ha vinto la paura

di Alessio Slossel

"Qui è uno schifo, si guadagna una miseria e non avrò mai la possibilità di iscrivermi all'università! Spero tanto che con Lula la situazione migliori ma non ci conto più di tanto.” Beatriz ha diciotto anni, la mattina si alza alle sei per essere a scuola per le sette e mezza; finita la scuola lavora in una lanchonete fino alle otto per portare a casa meno di duecento reais al mese. Vive in una favela di Rio nord e prima di trovare questo lavoro a casa sua si passava spesso la fame. Roberto invece vota per Serra. Operaio di ventinove anni con salario minimo (200 reais), da cinque mesi è disoccupato e vende arachidi tostate per la strada. Dedotte le spese, riesce a portare a casa quasi centottanta reais al mese e il suo sogno è di trovare un lavoro fisso con uno stipendio di trecento reais per poter aiutare la madre e i suoi quattro figli. In famiglia tutti votano Lula, ma lui pensa che Serra sia molto più rappresentativo.

STORIA

Portoghesi,

ma per caso

di Alessandro Andreini

La particolarità che più risalta agli occhi, anzi, alle orecchie, rispetto agli altri stati del Sudamerica, è la lingua: Il Brasile è infatti l’unico paese del continente dove si parla il portoghese, poiché è il solo ad essere stato scoperto e conquistato dai lusitani. Nel corso della sua storia ha tuttavia corso il "rischio" di diventare, almeno in parte, di lingua francese ed olandese. Inoltre, in conseguenza di una crisi dinastica, tra il 1580 e il 1640 il Portogallo divenne di dominio spagnolo e così tutte le sue colonie. Tralasciando le brevi e cicliche incursioni di pirati inglesi, francesi e olandesi, passiamo ad analizzare i più seri tentativi di invasione subiti dalla colonia brasiliana.

RACCONTO

Sunshine memories

di Julio Monteiro Martins

L'anno duemiladue si avvia verso la fine. È autunno. Sono sdraiato in giardino per catturare qualche fuggevole raggio di sole nei brevi intervalli in cui il girotondo delle nuvole mi concede un po' di prezioso tepore sulla pelle. Vesto e rivesto la camicia di pile ad ogni ricomparsa delle ombre, perché la brezza fredda non mi provochi la tosse. Ho spostato sul prato lo stereo, collegato alla presa del salotto da un lungo cavo. Un'amica che vive a Bologna mi ha inviato per posta, come regalo, l'ultimo cd di Mark Knopfler, appena uscito in Italia, The Ragpicker's Dream. È il primo solo di Knopfler, dopo quasi trent'anni con i Dire Straits. Ma in questo lavoro non è più presente la spensieratezza gioiosa, molto californiana, dei vecchi album. Le sue ballate ora trasmettono una tristezza senza rimedio, la serena consapevolezza del tempo trascorso, una chitarra che "piange soavemente", come diceva George Harrison, e mi ricorda le note della chitarra di Ry Cooder.