Il
"canto di cristallo" di Edson Cordeiro
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"Voz de Mulher". E' il titolo di un bellissimo brano di Sueli Costa, ma anche il leit motiv di un'intera carriera, folgorante e ancora in ascesa. La carriera di Edson Cordeiro, uno dei cantanti più cult del momento, l'uomo dall'ugola più flessibile dell'intero Brasile e, forse, dell'intero pianeta. Ascoltarlo è un'esperienza straniante, un po' come rivivere il '700 di Farinelli, ma un '700 profondamente stravolto dalla globalizzazione sonora. Mpb, Opera, Rock, Jazz, Disco: un caleidoscopio musicale che affascina e stordisce. Dietro le quinte una mente molto lucida e una straordinaria intelligenza interpretativa. Edson nasce a Santo André, nello stato di San Paolo, il 9 febbraio del 1967 e già a sei anni comincia a cantare nel coro della chiesa evangelica locale, chiamato profeticamente "Cordeirinhos do Senhor". Lascia la scuola all'età di nove anni, e non smette di coltivare e scolpire le sue doti vocali, diventando un famoso cantante di strada. La sua popolarità cresce lentamente mentre si dedica al teatro infantile e approda infine al successo come attore-cantante nella versione brasiliana della commedia "Hair", a metà Anni Ottanta. La straordinaria estensione vocale (dal secondo al sesto sol della scala temperata) lo porta rapidamente alla ribalta e gli assicura un ulteriore ruolo di primo piano nel "Malato Immaginario" di Moliere, con cui gira il mondo nel 1989. E' dal 1990 che comincia a concentrare le sue energie nella musica, prima nei club di Rio de Janeiro, poi firmando un contratto con la Sony. Nel 1993 esce il suo primo album, raffinatissimo: difficile, quasi impossibile incasellarlo. Qui consolida la sua reputazione di cult vocalist in una cavalcata serrata ma estremamente controllata tra Duke Ellington, Chico Buarque, Cazuza, Prince e Janis Joplin. La sua successiva tourné in Germania è praticamente trionfale: Nina Hagen (di cui interpreta "Naturtrane") lo vorrebbe per un suo spettacolo e un giornalista locale estasiato sintetizza così le sue impressioni: "Voci come la sua, suonano come se non fossero di questo mondo. Fanno bollire il sangue. Impressionano e deliziano al tempo stesso". Ma il primo vero successo brasiliano è l'ibrida "Satisfaction - A Rainha da Noite", in cui Mick Jagger e Mozart flirtano e si contrappuntano sul filo del kitsch e del virtuosismo canoro. Cassia Eller è al suo fianco. Il quesito che comincia ad appassionare la critica è: Edson Cordeiro è un controtenore o un soprano maschile? Da notare che se sono pochissimi al mondo i controtenori (e di solito frequentano le sale da concerto impegnati nel repertorio cameristico e lirico del '700), i cantanti che appartengono alla seconda categoria si contano praticamente sulle dita di una mano. E' comunque un fatto che la voce angelica e androgina di Cordeiro cominci a catalizzare l'attenzione. Il suo secondo album omonimo, sempre con la direzione musicale dell'ottimo Miguel Briamonte, non fa che accrescere la sua reputazione di solista "quasi divino" e lo avvicina ancor di più al repertorio del pop brasiliano. L'eclettismo e il virtuosismo permangono, ma Edson sceglie di valorizzare autori come Eduardo Dusek, Noel Rosa, Lulu Santos e Raul Seixas, oltre a presentare il consueto incredibile spettro di referenze musicali, dal Jimmy Sommerville di "Coming" (tratto dalla colonna sonora di "Orlando" di Sally Potter) a Villa-Lobos, Waldemar Henrique, Aretha Franklin, Garcia Lorca e un canto gregoriano del tredicesimo secolo ("Alle psalite cum Luya"). L'equilibrio tra musica colta e muzak, consapevolmente perseguìto come traguardo estetico provocatorio, funziona in modo eccellente, grazie alla fantasia interpretativa molto teatrale e alla grande carica emotiva che Cordeiro infonde al repertorio. Il 1996 è un po' l'anno della grande consacrazione: l'artista esce con un terzo lavoro e guadagna il premio Sharp nazionale come migliore cantante pop. Pop è naturalmente un aggettivo che risulta stretto a Edson: "Terceiro Sinal" introduce tra l'altro praticamente un nuovo genere, il samba da camera della bellissima "Bidu Sayao e o canto de cristal", omaggio della Scuola di Samba di Portela alla leggendaria cantante lirica brasiliana. Seguono memorabili saggi di vocalismo contemporaneo, tra
Adoniran Barbosa e José Miguel Wisnick, tra Caetano e
Gil e il tango "Fumando Espero", con il culmine nella formidabile coppia di arie da opere di
Haendel ("Serse" e "Rinaldo") in cui la voce del cantante vola altissima in un genere a lui particolarmente congeniale. Conclude il
cd la struggente "Ave Maria" di Vicente Paiva, una delle vette della produzione di Cordeiro, qui accompagnato al piano da Briamonte. * Miracolo vocale
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