Il
7 settembre scorso in Brasile si è celebrata la sua indipendenza dal Portogallo. Come
tutti gli anni, in molte città brasiliane è stata organizzata la famosa sfilata dell´Indipendenza,
a cui hanno partecipato autorità delle forze armate brasiliane e dei
governi. Quest´anno,
in mattinata, Fernando Henrique Cardoso ha partecipato alla sua ultima sfilata
come
presidente della repubblica. È apparso sulla Rolls Royce della presidenza, automobile che la
regina Elisabetta d´Inghilterra regalò al presidente Juscelino Kubitschek negli anni ´60. A San Paolo i festeggiamenti sono stati
organizzati nel sambódromo, struttura realizzata per le sfilate delle scuole di samba
paulistane. A Rio de Janeiro invece hanno cancellato gli eventi a causa di una tempesta
che ha provocato molti danni in città. In tutti gli altri capoluoghi ci sono stati festeggiamenti,
e lo stesso è successo anche nei centri minori. Purtroppo questa data
storica non è conosciuta da molti brasiliani come si dovrebbe. Peggio ancora se parliamo dell´inno
dedicato all´Indipendenza, che quasi nessuno conosce. Anche in Brasile
evidentemente manca quell´amor
patrio che emerge soltanto durante i Mondiali di calcio. Una spiegazione che possiamo dare a tale
fenomeno può essere ricollegata nell'osservare, da parte dei brasiliani, come
il loro paese in crisi sia negli ultimi anni stato "consegnato" agli stranieri.
Viene
da chiedersi se l´indipendenza del Brasile sia un fatto realmente
avvenuto. Ci siamo liberati dal Portogallo, ma abbiamo molti debiti con il mondo e gli Stati Uniti insistono
nel volerci governare. Ci siamo inginocchiati nuovamente davanti al Fmi
(Fondo monetario internazionale) per chiedere più denaro. Ma quando
verrà il giorno che il Brasile possa dirsi veramente indipendente? Fortunatamente migliaia di persone ancora si preoccupano
per il destino del loro paese. Ed è per questo motivo che la giornata del 7 settembre
è stata segnata da molte manifestazioni contro la fame e da un referendum (non ufficiale) contro l´entrata del
Brasile nell´Alca (Area di
libero commercio delle americhe), perché si teme che tale organismo sia
soprattutto una strategia degli Stati Uniti per dominare totalmente i paesi dell´America Latina,
e principalmente il Brasile.
Breve storia dell´Indipendenza del Brasile
João VI e la sua corte avevano lasciato il paese in una situazione molto critica. Il tesoro era esaurito, il Banco do Brasil cancellò i suoi pagamenti e varie
provincie rifiutarono di riconoscere l´autorità del principe Pedro I. Tra l´altro, le corti di Lisbona minacciavano
di prendere risoluzioni contrarie agli interessi del Brasile. Tra queste discordanze, le
corti ordinarono a Pedro di eleggere un governo provvisorio, al quale consegnasse presto i poteri
tornando in Portogallo per concludere i suoi studi in viaggi per l´Europa.
Ma lui invece decise di rimanere. Il giorno 9 gennaio 1822, noto come giorno del "Resto", Pedro disse:
"Per il bene di tutti e la felicità generale della nazione, sono pronto: dite al popolo che
rimango". Cacciò le truppe portoghesi dal Brasile e cominciò a considerare con serietà la possibilità di indipendenza. A San Paolo, nei primi giorni di settembre, Pedro ricevette documenti arrivati da Lisbona, nei quali lui era considerato fuori dal regno brasiliano e molto criticato dalle Corti. Il 7 settembre, vicino al fiume
Ipiranga, a San Paolo, Pedro che si trovava accompagnato da alcuni suoi alleati, incontrò le persone inviate dal governo
del Portogallo. Vedendo che la situazione era critica e che il Brasile si trovava in regime di schiavitù sotto le determinazioni delle Corti di Portogallo, decise per l´indipendenza e separazione. Alzò la sua spada e disse:
"Per il mio sangue, per il mio onore e per Dio: farò del Brasile un paese
libero". In seguito disse: "Brasiliani, da oggi in poi diremo: Indipendenza o
morte". Erano le ore 16 del giorno 7 settembre 1822. Il 12 ottobre 1822, Pedro I tornò Imperatore del Brasile.
Inno dell´Indipendenza
Musica: D. Pedro I
Lettera: Evaristo da Veiga
Já podeis da Pátria filhos
Ver contente a mãe gentil
Já raiou a liberdade
No horizonte do Brasil
Já raiou a liberdade
Já raiou a liberdade
No horizonte do Brasil
Brava gente, brasileira
Longe vá temor servil
Ou ficar a Pátria livre
Ou morrer pelo Brasil
Ou ficar a Pátria livre
Ou morrer pelo Brasil
Os grilhões que nos forjava
Da perfídia astuto ardil
Houve mão mais poderosa
Zombou deles o Brasil
Houve mão mais poderosa
Houve mão mais poderosa
Zombou deles o Brasil
Brava gente, brasileira
Longe vá temor servil
Ou ficar a Pátria livre
Ou morrer pelo Brasil
Ou ficar a Pátria livre
Ou morrer pelo Brasil
Não temais ímpias falanges
Que apresentam face hostil
Vossos peitos, vossos braços,
São muralhas do Brasil
Vossos peitos, vossos braços,
Vossos peitos, vossos braços,
São muralhas do Brasil
Brava gente, brasileira
Longe vá temor servil
Ou ficar a Pátria livre
Ou morrer pelo Brasil
Ou ficar a Pátria livre
Ou morrer pelo Brasil
Parabéns, ó Brasileiros!
Já com garbo juvenil
Do universo entre as nações
Resplandece a do Brasil
Do universo entre as nações
Do universo entre as nações
Resplandece a do Brasil
Brava gente, brasileira
Longe vá temor servil
Ou ficar a Pátria livre
Ou morrer pelo Brasil
Ou ficar a Pátria livre
Ou morrer pelo Brasil
Conoscere la storia del Brasile
In una visita
in Brasile, non tra lasciate di conoscere un po´ della nostra storia. Potete visitare il Museo Paulista, a San
Paolo (http://www.mp.usp.br/). Fu costruito per diventare simbolo dell´Indipendenza del Brasile. Nel 1865 fu inaugurato e possiede molti oggetti del tempo dell´Impero. Invece a Petrópolis, città dello Stato di Rio de Janeiro, si trova il Museo
Imperiale (http://www.museuimperial.gov.br/).
Trattasi del Palazzo Imperiale, residenza estiva dell´Imperatore Pedro II (figlio di Pedro I) e
della sua famiglia.
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