La Bahia che non avete mai visto fotografie tratte dal quotidiano "A Tarde"
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O dia em que a terra parou Essa
noite eu tive um sonho de sonhador Ma
luco que sou, eu sonhei… Com o dia em que a terra parou Com o dia em que a terra parou Foi
assim num dia que todas as pessoas Do planeta inteiro resolveram que ninguem Ia sair de casa, como que fosse combinado E em todo o planeta naquele dia Ninguem
saiu de casa, ninguem (Trecho de musica de Raul Seixas e Claudio Roberto)
Queste sono le drammatiche immagini, scattate l’estate scorsa a Salvador, di una Bahia che forse mai vi era accaduto di vedere. Morti, decine di feriti, negozi saccheggiati e poi incendiati, terrore sui volti dei passanti, interi quartieri deserti a causa della paura. L’intera città messa in ginocchio nel luglio scorso per due lunghe settimane da uno sciopero totale della polizia civile e militare. Infine l’arrivo, in un clima da sbarco in Normandia, di centinaia di militari in assetto di guerra provenienti da altri stati del paese. “Stato di allerta” titolava il 17 luglio il quotidiano “A Tarde” da cui sono state tratte le foto qui di seguito. “Lo sciopero della polizia militare mostra alla società baiana una realtà cruda: il popolo ha fame”. Il mito della Bahia “Terra da felicidade” è caduto miseramente e il proverbiale sorriso dei baiani si è trasformato in una smorfia di paura. “Questo clima – scrive Luciana Accioly Lima – ci fa ricordare un periodo oscuro della nostra storia. Gli anni di violenza della dittatura militare. Qualcuno ha dubbi sul fatto che stiamo vivendo una guerra? Il baiano è stato preso di sorpresa, abituato ad assistere in TV ai conflitti in Africa, Colombia, Cina, ritenendo tutto così distante dalla sua realtà festante, e non immaginava che questa merda potesse arrivare fin qui, nel Paese del Carnevale, nello Stato dell’Allegria e dell’Axé. Benvenuta realtà!"
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