L'EDITORIALE
Quale
Brasile
di
Fabio Germinario
Che
cosa spinge un gruppo di persone che vive nel ricco
Occidente a utilizzare il computer per scambiarsi
appassionati messaggi sulla musica e la cultura di un altro
paese, per di più appartenente al Terzo Mondo, anziché
servirsene per scaricare immagini pornografiche, per oziose
conversazioni in rete o semplicemente per giocare, come
vorrebbero le insistenti statistiche sull'utilizzo
dell'internet? |
LETTERATURA |
Il
Biografo dell'emozione
intervista a CaioF.Abreu
traduzione di Bruno Persico
Nato nel profondo sud del Brasile e scomparso nel 1996, Caio Fernando Abreu è uno dei più significativi scrittori brasiliani del secolo scorso. Con la timida arroganza di chi possiede i segreti dell’emozione ed è convinto che l’inconscio è Dio, in questa intervista inedita in Italia rilasciata alla Prof.ssa Vera Aguiar, allo scrittore Charles Kieffer e al giornalista Roberto Antunes Fleck,
Abreu parla della genesi della sua letteratura, dell’influenza della musica sui suoi testi.
E di cosa significhi essere scrittore in un paese come il Brasile. |
SPORT |
André
Cruz diviso
tra
Brasile e Italia
di Marina Beccuti
André Cruz è uno dei giocatori brasiliani che ha militato per più anni in squadre italiane: dal Napoli al Milan, con un breve passaggio anche nel Torino dove, per incomprensioni con l’allenatore Emiliano Mondonico, preferì raggiungere Lisbona e giocare nello Sporting, una delle società portoghesi più prestigiose. André non è stato considerato un calciatore fenomeno, di quelli che appaiono ogni giorno sulle prime pagine dei
giornali, a causa della sua volontà di non voler apparire.
restio ad ogni fanatismo calcistico, molto geloso della sua privacy.
Ma anche perché un difensore brasiliano non fa notizia. |
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LA
FOTO |
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Flavio Cannalonga è fotografo professionista dal 1977. Ha lavorato per i giornali "Folha de S. Paulo" (1977 e 1984/86); "Manchete" (1977/79); "Globo" (1983/83); "Veja" (1986/88); "Estado de S. Paulo" (1988/91). Attualmente, é fotógrafo indipendente,e opera nel settore del fotogiornalismo e della documentazione. Tra le sue pubblicazioni "Como Fotografar Esportes" (ed. Globo); "São Paulo Dia e Noite" (Valoart S.A/1989); "Livro do Ano 1990" (Agência Estado/1990); "Brasil Bom de Bola" (Tempo d’
Imagem/1998). |
MUSIBRASILMUSICA
Guinga,
maestro di emozioni
intervista
di Fabio Germinario
Ivinho
e la "Nuit Brésilienne"
di
Nené Ribeiro
RECENSIONI
&
CRONACHE
Il
meglio dello Choro
discografia
a cura di Daniella Thompson
L'omaggio
allo Choro
di Gabriele Mirabassi
intervista
di Fabio Germinario
I
Testi di "Tropicalia 2"
di Gil & Veloso
RICORDO
DI JORGE AMADO |
Amado,
un omaggio
alla
rovescia
di
Elaine Caramella
Scrivere
di Jorge Amado per una pubblicazione italiana,
rappresenta per me una cosa spinosa. In primo
luogo, perché trattasi di uno scrittore conosciuto
a livello mondiale, essendo i suoi libri tradotti in
differenti lingue e pubblicati in differenti paesi.
In secondo luogo, perché è amato e caro a una
generazione di lettori. |
E
io sorrido all'uomo
che
capiva le donne
di
Fabrizia Clerici
Quando
penso a Jorge Amado, sorrido. E dire che non c’è
molto di cui stare allegri nel mondo dei suoi libri.
Soprattutto per quanto riguarda i primi scritti:
storie di miseria, di povertà, di sopraffazione. Il
nero più totale dell’ingiustizia dove si muovono
poveri esseri umani, disillusi e sfruttati. E
ancora, corruzione, fame, violenza. |
SOLIDARIETA' |
Vi
racconto il "mio" Brasile
di
Raffaella Capra
Mi fa quasi paura questo foglio bianco su cui dovrei disegnare il mio Brasile. Dice un amico missionario che “chi va in Brasile una settimana scriverebbe un libro, chi va per un mese scriverebbe un articolo, chi per tanti anni non scriverebbe niente”. Troppe le cose da dire, troppe le contraddizioni di questo paese. Fa quasi male osservare case di paglia e fango affiancate a ville con piscina, oppure auto moderne che seguono carretti di legno trainati da cavalli. |
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Il Brasile non è
per principianti
di Rogerio Diniz Junqueira
Un libro uscito l’anno scorso in Brasile porta un titolo allo stesso tempo suggestivo e inquietante: “O Brasil nao è para principiantes” (Il Brasile non è per principianti). A prima vista l'intestazione potrebbe suggerire una certa pedanteria o provocare l’ispida fuga dei neofiti dai meandri e dai chiaroscuri della “brasilianità”. Niente di tutto ciò. |
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ARTI |
Il Design
dell'Universo Brasile
di Francesco Zurlo
Il design brasiliano compie cinquecento anni. Nella presentazione della mostra in questi giorni presso La Triennale di Milano mi ha colpito questa frase. Mi piace pensare che dietro questa affermazione vi sia una volontà precisa da parte degli organizzatori. Una volontà che dice: guardate, il Brasile è un paese in via di sviluppo che sta costruendo una sua identità in più campi, e ha bisogno di dare sostanza a questa identità. |
CONVERSA NO QUINTAL |
Una premessa sugli Indios
di Dulce Rosa Rocque
La storiografia brasiliana ha sempre ritenuto che le popolazioni autoctone non facessero realmente parte della Storia del Brasile, ma se ne dovesse piuttosto tener conto semplicemente in ambito etnografico. La nostra storia, infatti, scritta principalmente da mani europee, nasce in Europa; in essa gli indios vi compaiono soltanto all'inizio, per scomparirne quasi subito. |
SOCIETA' |
L'altro volto di Bahia
Le drammatiche
immagini scattate l’estate scorsa a Salvador, e pubblicate
dal quotidiano locale "A Tarde", di una Bahia che forse mai vi era accaduto di vedere. Morti, decine di feriti, negozi saccheggiati e poi incendiati, terrore sui volti dei
passanti. L’intera città messa in ginocchio nel luglio scorso per due lunghe settimane da uno sciopero totale della polizia. |
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