Anno III n. 6 - GIUGNO 2003

CAPOEIRA

ATTUALITA'

L'Ibrit volta pagina

 

di Maria Grazia Pasin

Nené Ribeiro è il nuovo direttore dell'Istituto Brasile-Italia di Milano. Il tribunale a cui con procedura d'urgenza si è appellato Enrique Pessoa per richiedere l'annullamento dell'assemblea dei soci che il 15 aprile scorso lo aveva escluso dal consiglio direttivo ha dato torto all'ex responsabile del centro culturale. La riunione - ha sentenziato il giudice - si è svolta con regolarità, e l'estromissione di Pessoa valida a tutti gli effetti. Il nuovo consiglio direttivo ha potuto così riunirsi accettando la candidatura del poliedrico Ribeiro - che oltre a essere musicista è divulgatore, giornalista e poeta: sarà lui in futuro a guidare le sorti della "cultura brasiliana ufficiale" a Milano.

LETTERATURA

La strategia degli Yanomami 

di Eliane Oliveira dos Santos

 

Gli indios Yanomami stanno imparando il portoghese per scrivere una nuova storia. Per essere sicuri di durare nel tempo e di attraversare generazioni. Gli Yanomami stanno imparando il portoghese per difendersi dall’uomo bianco. E sono venuti a comunicarlo, il pomeriggio del 20 maggio scorso, a Milano, a un'affollatissima assemblea di futuri uomini e future donne bianchi: gli studenti delle scuole superiori e dell'Università Cattolica, che hanno ospitato il loro messaggio di pace e di fratellanza. Il progetto di scuola bilingue cominciò nel 1995. Da allora, 116 di loro studiano il portoghese e allo stesso tempo mettono la loro lingua per iscritto e la insegnano alla aldeia, la riserva. Stanno imparando ad insegnare. Stanno imparando a trasformare i suoni e le immagini della foresta in verbi e sostantivi per dare voce al mondo Yanomami. 

INTERVISTE

Agualusa scrittore di frontiera

di Silvia Zingaropoli 

 

«Elicotteri volteggiano nel cielo, in lontananza, agitando l'acqua stagnante della laguna. Francisco Palmares li vede puntare verso il Morro da Barriga, proprio lì, dove gli ultimi rivoltosi hanno cercato rifugio. A quella velocità gli saranno sopra, sputando fuoco, in pochi secondi. Intorno agli apparecchi, si alza un disperato trambusto di ali. Stormi di tucani, aironi, anatre, si lanciano impazziti contro le eliche, e il sangue schizza e si sparge, soffiato dal forte vento, fino a rovesciarsi in una pioggia da fine del mondo sull'asfalto caldo». Con questo scenario apocalittico si apre “Quando Zumbi prese Rio”, l'ultimo libro dello scrittore angolano José Eduardo Agualusa, presentato il 27 maggio scorso presso il Centro de estudos brasileiros di Roma.

SOLIDARIETA'

Filo diretto Piemonte Alagoas

 

di Marcelo Rasera

C'è un filo rosso che unisce la provincia piemontese e la campagna sperduta del Nord-est brasiliano. Un filo inaspettato, teso tra due mondi apparentemente inconciliabili ma uniti dal reciproco desiderio di conoscersi e di parlarsi, di scambiare esperienze, informazioni, calore umano. A un capo di questo filo un gruppo di persone di Piossasco - comune dell'hinterland torinese - e dei paesi limitrofi che da 11 anni è impegnato nel sensibilizzare la popolazione locale sulle problematiche del Nord-est del Brasile. All'altro capo l'opera missionaria delle suore Giuseppine di Pinerolo e la comunità di Joaquim Gomes, piccolo centro dello stato di Alagoas, nella quale è inserita. Dal primo contatto alla passione il passo è stato breve: il nucleo originario di volontari si è costituito nell'associazione "Gruppo di solidarietà internazionale amici di Joaquim Gomes", che organizza incontri e eventi per diffondere la cultura e le lotte sociali brasiliane.

SPORT / CALCIO

Stagione finita, pagelle per tutti

di Marina Beccuti

Il campionato italiano è finito, e a un anno dalla vittoria del Brasile ai Mondiali è possibile stilare un bilancio di questa stagione che ha vissuto la sua apoteosi nella super finale di Champions League, tra Milan e Juventus, finita con la vittoria dei rossoneri ai calci di rigore. Finale in cui si è esaltato Dida che ha neutralizzato i tiri di alcuni campioni juventini, tra i quali Trezeguet. Ronaldo ha avuto ragione a scegliere Madrid, dove ha ritrovato la via del gol e delle prodezze. Qualcuno si è divertito a stuzzicarlo, a raccontare di litigi con compagni e allenatore. Ma un campione vero non ha bisogno del supporto dell’amicizia per dimostrare la sua forza. Un esempio su tutti: i tre gol segnati da Ronie al mitico Old Trafford di Manchester. Fenomeno è tornato tale, ha avuto ragione: fuori dall’Italia è rinato, non tornerà, non deve dimostrare nulla a nessuno se non il potersi esprimere in campo liberamente.  

MERCADINHO

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LISTA  DI  DISCUSSIONE

MERCADINHO

LA FOTO

Christian Cravo è nato a Salvador dove attualmente vive ed è figlio di Mario Cravo Neto, uno dei maggiori fotografi brasiliani. A meno di trent'anni ha già ricevuto numerosi riconoscimenti. Nel suo più importante lavoro, dal titolo «Irredentos», si interessa alle religioni di differenti culture iniziando con una ricerca nel sertão nordestino da cui è tratta questa immagine. 

MUSIBRASILMUSICA

Muore il custodedella Mpb

 Chediak fondò la Lumiar Discos

di Mauro Montalbani  

L'ultima incarnazione di Carlinhos

In spagnolo il nuovo disco di Brown

di Giangiacomo Gandolfi  

RECENSIONI  CD

 

Il trombone che infrange le barriere

Intervista a Radegundes Feitosa

di Vesa Matteo Piludu

MarcosVinicius mago della classica

 Il chitarrista ha scelto l'Italia

di Fabio Germinario

Roma de todos os sambas

L'Auditorium apre alla etnica

di Vesa Matteo Pliludu

 

Toda saudade

 Il sentimento-chiave nei testi Mpb

(seconda parte)

di Bruno Persico

IL TACCUINO DI MAX

 

Un tuffo nel magico Interior

di Max De Tomassi

     Amici di Musibrasil, mentre vi scrivo sto già pensando al prossimo viaggio. La destinazione è sempre la stessa: il Brasile. Un viaggio di lavoro, questa volta compiendo il percorso inverso a quello solito solcato da tanti anni: portare la musica italiana in Brasile. E' un paese che non mi tolgo dalla mente, le emozioni, pensando al passato, sono sempre vive e pulsanti; le esplorazioni, gli incontri, le nuove conoscenze musicali, il riposo... Viaggiando per lavoro si vede sempre poco, soprattutto se non si è impegnati a filmare documentari o reportage. Ciò che comunque resta nel cuore, come la visione di uno splendido paesaggio o l'avventurosa traversata di un fiume, sono i volti delle persone incontrate...

PILLOLE DI STORIA IN MUSICA

 

La voce di Gil contro l'apartheid

di Alessandro David Andreini

     Il mondo musicale brasiliano non è chiuso in se stesso: nei testi delle canzoni il protagonista non è solo il popolo del Brasile, ma vi è un’apertura verso l’esterno, soprattutto per quanto riguarda le problematiche sociali. E nel 1985, anno di questo reggae di Gilberto Gil, una delle problematiche più presenti nelle questioni sociali di tutto il mondo, era quello dell’apartheid sudafricano. L’invocazione di Gil a favore della revoca di questa assurda legge è fatta attraverso la voce delle religioni delle razze del triptico vital su cui è basata la razza brasiliana. Così troviamo il vescovo Desmond Tutu in rappresentanza della religione cattolica, quindi della razza bianca: troviamo Tupã, il dio degli indios tupi-guarani. 

KYNEMA DO BRAZYL

 

Quarant'anni di Cinema in Brasile

(prima parte)

di Gian Luigi De Rosa

     Anche se virtualmente ha avuto inizio il mese scorso con l’articolo Cidade de Deus: Uma arma na mão e uma idéia na cabeça, Kinema do Brazyl riceve il battesimo ufficiale in questo numero di Musibrasil.net. L’articolo di oggi ci serve ad introdurre un po’ meglio alcune questioni che riguardano il cinema brasiliano. Il punto di partenza di questa analisi è l’estetica cinematografica di Glauber Rocha, fondamentale spartiacque in un panorama cinematografico terzomondista come quello brasiliano, l’arrivo è il cinema brasiliano contemporaneo, la Nova Safra, una generazione di cineasti che dalla prima metà degli anni Novanta ha ridato vita alla produzione cinematografica in Brasile. Anche il titolo di questa rubrica vuole omaggiare il regista baiano.

CAPOEIRA

 

La Federazione fa discutere

di Rogerio Pereira e Francisco Levino

  Fa discutere la proposta di mestre Baixinho, lanciata il mese scorso da queste colonne, di istituire una federazione che riunisca i gruppi e le scuole di capoeira italiani. A Baixinho rispondono due autorevoli maestri di Capoeira: Rogerio Pereira dos Santos (mestre Tiziu) dell'associazione Capoeira Anjos Cordel Vermelho di Torino , e  Francisco Levino Correa da Silva (mestre Chiquinho) del Movimento Verde Amarelo di Bologna.

SABORES / 1

La carne louca di mamma Silvana

di Antonio Forni

Amo il Brasile da sempre e incondizionatamente, lo sognavo pieno di colori e di suoni, un posto idilliaco dove la gente e la natura ti sorridono, poi ho scoperto che questa è solo una delle sue mille facce e che ce ne sono tante ancora più belle, altre meno belle e alcune brutte. Fin qui, un mucchio di ovvietà, ma quello che non potevo immaginare era che questa terra potesse non solo incantarmi con le sue bellezze o la sua musica, ma anche stimolare la mia sensibilità con profumi e sapori, spesso accompagnati da esperienze e incontri che porterò con me, per sempre.

L'ORIXA' DELLA SETTIMANA

 

Le prime dodici schede

 

a cura di Marco Pisani

illustrazioni di Guido Boletti

ARCHIVIO

CRONACA

Cafetinagem in Versilia

di Francesco Giappichini  

In Versilia la prostituzione dei transessuali brasiliani è gestita e sfruttata dalle cafetinhas, altri trans per lo più anch'essi brasiliani. Questi ultimi intascano tangenti di 14mila euro per ogni connazionale che si incaricano di far giungere nel nostro paese e al quale offrono temporanea assistenza. Assistenza obbligatoria, stretta vigilanza virata in una sorta di schiavitù che termina soltanto con la restituzione del debito, perché nella maggior parte dei casi chi arriva dal Brasile non ha il denaro sufficiente per pagarsi il cafetinagem.

LIBRI / ESCLUSIVO

 Due o tre cose che so di Lula

di Paolo Manzo

Nell’antica Roma, votavano solo i romani. Nel capitalismo globale moderno, votano solo gli americani. I brasiliani non votano”. Questo è George Soros, poco prima delle elezioni del 2002. In modo rude e per nulla “di classe” (anche perché lo disse a un giornalista brasiliano, e l’intervista finì su uno dei quotidiani più letti in Brasile), il magnate aveva espresso un concetto, anzi il concetto: oggi, come ai tempi dell’impero romano, la democrazia è un privilegio riservato ai cittadini della potenza imperiale, cioè gli Stati Uniti. Il candidato della sinistra Lula non può essere eletto perché i mercati, vale a dire gli Stati Uniti, non lo vogliono. 

L'ITALIA IN BRASILE

A Jundiaí si sogna
il Belpaese

di Ana Paula Torres

In passato, terra di immigranti italiani. Oggi città industriale, anzi una delle maggiori economie del Brasile. Questa è Jundiaí, città di 350mila abitanti, lontana 63 chilometri da San Paolo di cui sembra quasi essere l'ultima propaggine, e che ancora conserva nel dna dei suoi abitanti memoria e tradizioni di famiglie intere che lasciarono l’Italia per «fare l'America» stabilendo legami profondi con quella che sarebbe diventata la seconda patria. I primi italiani arrivarono a nel 1887, quando il nucleo coloniale non era ancora stato costituito. E andando ancora a ritroso si arriva al 1651, anno in cui fu costruita una cappella dedicata a Nossa Senhora do Desterro e inizio del popolamento di Jundiaí che, il 28 marzo 1865, sarebbe diventata città.

LONDRA, BRASILE

La Old Europe si tinge verde-oro

di Matteo Calabresi

Londra, capitale del Brasile. Anche qui la musica e i colori brasiliani rallegrano le frequenti uggiose giornate tipiche della capitale inglese. Si, perchè la comunità brasiliana locale è forse la più numerosa d`Europa: secondo dati ufficiali forniti dal consolato brasiliano, a Londra sarebbero presenti circa 30mila brasiliani, ma più realistiche sono le stime non ufficiali secondo cui i brasiliani sarebbero più di 60mila. Un esempio si è avuto la scorsa estate quando, in occasione della vittoria ai Mondiali di calcio da parte del Brasile, Trafalgar Square si è letteralmente colorata di giallo, invasa dai tifosi brasiliani che con tanto di maglietta verde-oro hanno occupato ogni più piccolo spazio (fontane comprese) della piazza londinese, cantando e ballando per tutta la notte. 

I LETTORI SCRIVONO

Magalhaes per sempre?

Caro Andrea Zeccato, ho letto il suo articolo pubblicato sul numero scorso nel quale lei scrive: «Jorge Amado morì, nell'agosto 2001 e chi, anche in Italia, ebbe a leggere i più completi resoconti biografici sul creatore di "Dona Flor", non poté fare a meno di imbattersi nel nome del politico Antonio Carlos Magalhães. Infatti il grande romanziere baiano nell'ultima parte della sua vita non aveva lesinato apprezzamenti a colui che, senza dubbio, è stato il dominatore della vita politica baiana dagli Anni '50. Negli ultimi mesi in Brasile si è tornato a parlare molto di ACM, a neppure due anni di distanza da un episodio che ne aveva fortemente pregiudicato l'immagine, perché questa volta è accusato di essere mandante di intercettazioni telefoniche a danno dei suoi avversari politici». Ai giorni d'oggi fa scalpore che un uomo stanco di soprusi spari a due delinquenti, mentre il fatto che dei delinquenti sparino a dei commercianti non fa più notizia. Io ho conosciuto personalmente il signor ACM, conosco la sua storia, molti suoi episodi personali-familiari, tanti suoi "peccati". Nel 2001, quando ACM era presidente del Senato, fu accusato di aver "interagito" con le votazioni ... alla fine scoprirono che tra la sede degli scrutini elettronici e casa sua a Brasilia c'era un collegamento che lo teneva informato in tempo reale sull'andamento delle elezioni. 

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