CAPOEIRA |
IL
TACCUINO DI MAX
Gil
ministro del “Brasilprofundo”
di
Max De Tomassi
II
Brasile chiede passaggio. La nuova era
politico-sociale di questo grande
paese è finalmente iniziata. Nella
passata gestione F.H. Cardoso, molti
cambiamenti economici e politici hanno
aiutato il Brasile a crescere per
tenersi fuori dai gravi problemi che
affliggono quasi tutti i restanti
stati sudamericani. Ma adesso è il
momento di una trasformazione sociale
che livelli la grande ricchezza, mal
distribuita e metta di fatto nelle
mani delle classi più povere gli
strumenti e i diritti di una
democrazia autentica. Tra i ministri
chiamati dal recentemente eletto
Presidente Lula c’è un nome che ha
sorpreso i burocrati più
tradizionalisti: Gilberto Gil, un
“cantautore” moderno, tra le più
alte cariche dello Stato.
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ECONOMIA
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Nessuna
saudade per l'era Cardoso
di
Raoni Guerra
Questi ultimi nove anni sono stati come le montagne russe. Dall’euforia del “miracolo economico”, tra il ‘93 e ’97, al continuum di crisi che ne è seguito. “Il primo mandato di Cardoso è stato ottimo, abbiamo visto la fine dell’inflazione e l’aumento del potere d’acquisto, ma il secondo è stato terribile”. Chiedete a un qualsiasi brasiliano che non abbia particolari orientamenti politici (in Brasile sono la maggioranza) cosa pensa degli otto anni di governo
di Fernando Henrique Cardoso e vi risponderà probabilmente così. In ambito economico poche volte “la voce del popolo è la voce di
Dio”, come si usa dire anche in
Brasile.
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INCONTRI
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Meri
Lao sirena
amica
del Brasile
di
Silvia Zingaropoli
Nella sua bella abitazione romana, a pochi passi da Campo de’ Fiori, incontro Meri Lao: è una di quelle case in cui l’immaginazione viene stimolata da ogni singolo oggetto, e nelle quali ogni cosa racchiude in sé una storia ben definita, evocando un carico di ricordi in chi l’ha vissuta. Le pareti sono solcate da lunghe mensole sovraccariche di libri e rilegatori che, mi dirà più tardi, contengono materiale raccolto nell’arco di una vita. In un angolo, un bel pappagallo grigio, chiacchierone e vivace, che sembra voler fare notare la sua presenza: le fa compagnia da ben trentuno anni e sono davvero grandi amici, s’intendono alla perfezione. Ovunque statuine, fotografie, quadri e libri dedicati alle sirene perché, mi spiega, lei si identifica con una sirena.
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I
PIACERI DEL PALATO
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Cacao
in crisi e a
rischio
clonazione
di
Giancarlo “Giko”
Vailati
Nella regione di Bahia esiste una azienda che sta studiando come combattere la terribile malattia della Vassoura-de-bruxa (letteralmente scopa della strega) che associata al basso prezzo del prodotto sul mercato internazionale ha provocato un sostanziale calo della produzione di cacao brasiliano. Pur essendo una soluzione quest'ultima che desta molte perplessità nelle organizzazioni ambientaliste contrarie alla modificazione genetica degli alimenti, l'azienda è giunta alla conclusione che il miglior metodo per sconfiggere la malattia sia la coltivazione di una pianta di cacao geneticamente migliorata e riprodotta per clonazione. A questo progetto sta lavorando la Biofábrica de Cacau, organizzazione vincolata al Governo do Estado da Bahia, creata appositamente per incorporare il Programa de Recuperação da Lavoura Cacaueira per il recupero delle piantagioni di cacao.
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MERCADINHO
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Pubblica
qui le
tue
inserzioni
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LISTA
DI DISCUSSIONE
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MERCADINHO |
FOTOCOPERTINA
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Flavio Cannalonga è fotografo professionista dal 1977. Ha lavorato per i giornali "Folha de S. Paulo" (1977 e 1984/86); "Manchete" (1977/79); "Globo" (1983/83); "Veja" (1986/88); "Estado de S. Paulo" (1988/91). Attualmente, é fotógrafo indipendente,e opera nel settore del fotogiornalismo e della documentazione. Tra le sue pubblicazioni "Como Fotografar Esportes" (ed. Globo); "São Paulo Dia e Noite" (Valoart S.A/1989); "Livro do Ano 1990" (Agência Estado/1990); "Brasil Bom de Bola" (Tempo d’ Imagem/1998).
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MUSIBRASILMUSICA
SPORT
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Tutto
il futebol
brasileiro in Italia
di
Maurizio Mazzacane
Piedi dolci, tecnica esuberante, resistenza limitata alla fatica sistematica, molta saudade. Stereotipo pronto del calciatore brasiliano oltre confine: luogo comune utile per discutere, scrivere, titolare giornali, riviste e commenti. Etichetta frettolosa, che il tempo ha parzialmente rimosso: sul campo, Dunga sconfessò troppe convinzioni. Con un calcio concreto, spesso duro, comunque redditizio, non propriamente bailado: a Firenze come a Pisa. Anni ottanta, quasi l’altro ieri. Poi confermò il concetto Vampeta, entrato per pochi attimi nella vita dell’Inter. Sottoscrivono anche oggi in tanti: Kléberson e Gilberto Silva, ad esempio, sono l’anima proletaria del Brasile pentacampeão. Ovvero, la faccia del Brasile che produce senza brillare di luce propria. E che non sempre catalizza l’interesse dei media, della grande fetta di pubblico. Abile, fantasioso, famoso: stereotipo comodo per commercializzare volto e qualità del brasiliano catturato dall’Europa. Sbarcato al di là dell’oceano per esigenza: quella di guadagnare visibilità, competere, affermarsi. E
vincere.
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A
Ronaldo Pallone
d'Oro
“obbligatorio”
di
Marina Beccuti
Ronaldo, ancora lui, ha vinto la nuova edizione del Pallone d'Oro, battendo sul filo del rasoio il connazionale Roberto Carlos. Proprio pochi giorni prima della consacrazione il motorino del Real Madrid era ancora in vantaggio sul "Fenomeno", secondo le indiscrezioni brasiliane, ma è bastata la finalissima della Coppa Intercontinentale, vinta dal Real Madrid con il gol decisivo di Ronie, a far cambiare idea agli autorevoli giornalisti di "France Football". A dire il vero
è stato Roberto Carlos
e non Ronaldo il vero mattatore del Mondiale, così come lo è per la fantasmagorica squadra del
Real dove difende con determinazione ogni pallone sfruttando solo "innocenti" falli tattici per non perdere mai la palla. Roberto è il classico giocatore completo in ogni movenza, a parte la sua piccola statura, che giganteggia però sui colpi di testa, grazie alla sua elasticità fisica. Senza i gol di Ronaldo forse il Brasile non avrebbe vinto, ma senza le aperture del motorino verdeoro Sua Maestà non avrebbe mai avuto così tanti palloni giocabili.
Il trofeo va quasi sempre agli attaccanti,
ma bisogna anche da dire
che un attaccante da solo non potrebbe fare nulla.
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L'ITALIA
VISTA DA UN
BRASILIANO
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Scusi,
dove fica il
duomo?
(quinta
puntata)
di
Luiz Eduardo
Florian
Todo dia ela faz tudo sempre igual, me acorda às seis oras da
manha…”. Ah, la routine… ora che mi sono abituato ad avere degli indirizzi (i miei intendo, ricordate?) devo abituarmi anche a gestirli… Beh, la prima cosa che ti trovi a gestire la dispensa. Logicamente dopo esserti presentato agli altri inquilini. Come vi ho spiegato, le mie “case” non erano che posti letto in camere nelle quali, se sei fortunato, sono singole, altrimenti ti tocca votare comunista. Ma, dicevo, la dispensa. Quando ho lasciato il Brasile, nell’87, avevamo un’inflazione più o meno dell'80-100 per cento al mese. Non che fosse una tragedia, per carità: dall'epoca in cui riesco a contare i soldi la situazione è sempre stata quella. Ti regoli, semplicemente, di conseguenza. La spesa, per esempio, non la fai mica al bisogno, ma solo quando prendi lo stipendio. Quindi, rigorosamente una sola volta al mese, e quel che acquisti deve durarti per i fatidici 30
giorni.
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ARCHIVIO
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FORUM
SOCIAL MUNDIAL
Boom
di presenze a Porto
Alegre
di
Isabella Mancini
E'
tutto pronto a Porto
Alegre, dove dal 23 al
28 gennaio 2003 si danno
appuntamento per il
terzo anno consecutivo
le organizzazioni che da
tempo lottano contro le
politiche neoliberiste
per una globalizzazione
dei diritti. Sono
passati tre anni dal
primo incontro del 2001
quando a Porto Alegre ci
andava solo qualche
migliaio di persone: per
quest’anno si prevede
un boom di presenze,
triplicate grazie anche
alla decisione dello
scorso anno di
realizzare forum sociali
continentali che hanno
diffuso, localmente, sul
territorio, temi e
battaglie del Movimento
dei Movimenti. |
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POLITICA
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Per
Lula futuro
da
equilibrista
di
Andrea Zeccato
Lo scorso 1° gennaio, il neo-eletto presidente del Brasile, Luiz Inácio "Lula" da Silva è entrato nella pienezza dei poteri, secondo quanto previsto dalla costituzione. Nel corso della cerimonia, svoltasi davanti al congresso nazionale sono stati nominati i ministri anche se in realtà la pubblica opinione aveva potuto sapere già prima di Natale quali sarebbero stati i futuri collaboratori di Lula. Infatti, poiché la costituzione prevede che le elezioni si svolgano nel mese di ottobre, ma che il mandato presidenziale inizi il 1° di gennaio dell'anno successivo, si è avuto un periodo di transizione.
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L'ITALIA
IN BRASILE
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E'
di 25
milioni la comunità
italiana
di
Ana Paula Torres
Questa rubrica che prende avvio insieme al nuovo anno ha
l'intento di dare conto ai nostri lettori della migrazione oceanica nei confronti del Brasile realizzata dai nostri connazionali nel corso dei decenni. Tale obiettivo sarà perseguito all'insegna della fedele ricostruzione storica. Questo spazio intende però essere anche un appassionato omaggio a tutti coloro che hanno sofferto perché costretti a emigrare, ma senza perdere la speranza di assicurare una prospettiva di vita migliore alla propria famiglia. Attraverso racconti e testimonianze che raccoglieremo strada facendo, mostreremo quanto grande e speciale sia stata la "vittoria" di queste persone che ancora oggi continua a cogliere frutti e a essere motivo di orgoglio in Brasile.
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STORIA
& MUSICA
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Xica
da Silva, schiava-padrona
di
Alessandro Andreini
Nel 1976 Jorge Ben rende omaggio con questa canzone a un personaggio che può essere indicato come esempio di emancipazione della donna e della razza negra, tema quest'ultimo di tutto l'album che non a caso si intitola "África Brasil". La bellezza di questa schiava fa impazzire d'amore il portoghese João Fernandes de Oliveira, mercante di diamanti: e così da schiava diventa amante e moglie di questo personaggio che da quel momento legherà il suo nome al significato di "colui che non vale niente". Eh sì, essere un João Fernandes, sinonimo di João-Ninguém, vuol dire essere un "pappamolle: per forza, uno che si sposa una schiava!
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POESIA
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L'ermetismo
di
Tuti
Maioli Neto
traduzione
di Marcelo Rasera
Tuti Maioli Neto è nato a Jacarezinho, nello stato del Paraná. Vive in Europa dal 1988, abitando tra Germania, Italia e Svizzera, dove tuttora risiede. Oltre a essere poeta, è anche giornalista e fotografo. Sue sono le traduzioni di alcune poesie di Paulo Leminski pubblicate sulla rivista italiana
"Mayakovski".
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